Video shock che immortalano risse tra adolescenti, violenza, razzismo e istigazione all'odio. I canali sono stati chiusi e poi riaperti, ma i contenuti non cambiano....
di Giorgia Argiolas© tgcom24
Risse, calci e pugni a ritmo di hip hop. Ragazze che si tirano i capelli. Violenza. Offese. Il tutto sotto gli occhi di adolescenti immobili che non intervengono per mitigare le liti ma che, al contrario, ridono, si divertono e riprendono con il telefonino. Per poi, ovviamente, postare i video. Il bullismo si fa ancora una volta social, insomma. Sono questi i contenuti dei canali Instagram worldstar_verona e worldstar_verona2.0. Verona perché, appunto, la location dei filmati è quasi sempre la città veneta. Ma si tratta di una pagina diffusa in tutto il mondo (worldstar_Germany, worldstar_fights_usa ecc). In Italia, questi account sono stati segnalati alla polizia postale, chiusi varie volte, per poi essere riaperti con altri nomi. I contenuti, però, non cambiano. La maggior parte dei video sono reperibili online, ma Tgcom24 ha scelto di non pubblicarli perché i protagonisti sono pur sempre adolescenti.
I video shock/Verona - “Ti credi così tanto figo, vediamo come reagisci” e boom: pugni in serie. “Vuoi fare tanto il figo su Facebook?”, ripete il ragazzo protagonista del video. Di nuovo pugni. “Piangi? Guardalo, ha gli occhi lucidi” commenta, invece, divertito il giovane che filma la scena. E ancora: nel cortile di una scuola (presumibilmente), due ragazze si tirano i capelli e si pestano con veemenza. La situazione peggiora: una terza minorenne interviene e inizia a dare pugni in testa a una delle due. Intorno, come se in campo fossero scesi un toro e il suo torero, un tifo da corrida. Urla, risate, rumorosi brusii e, soprattutto, telefoni. Tanti telefoni. Finché un ragazzo urla: “C’è la polizia, c’è la pula” e le giovani si dividono e si ricompongono. Il video si interrompe.
Un altro caso di cyberbullismo rosa. Al centro della violenza al femminile sempre i capelli. In questo caso, le adolescenti coinvolte nella rissa sono tante. Non mancano gli schiamazzi della gente vicina che riprende e la conclusione è un copione già visto. Solo il richiamo di un ragazzo che grida “C’è la polizia ragazzi, via, via” riesce a sedare la contesa. Cambiamo location. Alla stazione Porta Nuova di Verona un giovane urla e gesticola contro un altro che ha appena fatto cadere: “Prendi la bici e vai via, prendila e vai via o te la faccio mangiare, giuro”. È sconcertante che nessuno dei presenti intervenga e, soprattutto, fa tristezza osservare che il ragazzo minacciato, terrorizzato dalla paura, sia costretto ad abbassare la testa e dire “Va bene”. Restiamo alla stazione. Questa volta uno dei protagonisti dà un calcio in faccia alla sua vittima. Sottofondo musicale: una canzone hip hop. E qualche bestemmia. In questa occasione il bullizzato accenna una reazione, poi bloccata dall’altro giovane che tira fuori una pistola. E se ne va così, impugnando l’arma a bella vista. Scene da Far West.
I video shock/Mondo - Nei canali worldstar delle altre parti del mondo le scene si ripetono. Risse tra adolescenti nei luoghi più disparati, condivisioni social, commenti e tanta tristezza. Come in Germania, dove due ragazzi se le danno di santa ragione di fronte a un gruppo di coetanei che li incita. Addirittura, quando uno dei due giovani stende a terra l’altro, uno “spettatore” commenta estasiato davanti alla telecamera del telefonino, “mettendoci la faccia”. O negli Stati Uniti, dove nei corridoi di una scuola, accerchiate da un gruppo di studenti, due ragazze litigano e si picchiano tirandosi i capelli.
Il fenomeno del cyberbashing - Pullman, piazze, scuole, stazioni. Risse violente in ogni dove. Ma a preoccupare gli esperti è, soprattutto, il fenomeno del cyberbashing, sempre più di moda tra i ragazzi. Si tratta di un tipo di cyberbullismo che si verifica quando, mentre la vittima viene colpita e aggredita, gli altri intorno filmano con il telefono e divulgano il video, che poi viene “likato” e commentato. Allarmante, a questo proposito, è il numero delle visualizzazioni dei canali worldstar: migliaia. I ragazzi partecipano da casa come se stessero vivendo in prima persona le scene. E non sembrano scandalizzarsi. Tutt’altro. Sono entusiasti, divertiti, eccitati. I commenti parlano chiaro: gli adolescenti incitano alla violenza, a colpire più forte e spingersi oltre (“Love this” (“Amo tutto ciò”), “Finalmente metti qualcosa”, “Poi?”, “Ahahahaha”).
Violenza, atti vandalici, istigazione all’odio, razzismo e sexting (sì, perché world star_verona aveva anche diffuso foto di ragazze in déshabillé poi rimosse): un mix letale per gli adolescenti di oggi. Secondo gli esperti, molti giovani pensano che essere visibili e popolari sia più importante di qualsiasi altra cosa, compreso il rispetto per gli altri. Il web diventa quindi uno strumento per gridare al mondo la propria esistenza. Un like, un commento, una condivisione fanno sentire importanti, potenti. L’adolescente annoiato cerca la trasgressione, sfuggendo dalle regole della civiltà e del buoncostume. E lo fa attraverso atteggiamenti prepotenti nei confronti di chi gli appare più debole, o semplicemente, diverso da lui. Ciò che gli sembra distante dal suo “piccolo mondo” va, quindi, annientato senza pietà. Quello che viene condiviso in rete, infatti, ha una forza distruttiva incredibile. Ma, è come se filtrare da uno schermo i propri comportamenti riprovevoli non permettesse di empatizzare con le vittime, percepire il loro dolore e fare un po’ di sana autocritica. Non si distingue più tra ciò che è giusto e ciò che non lo è, perché le emozioni sono cristallizzate, falsate. Eppure, si sa, ogni atteggiamento violento, quando viene divulgato online, non “resta lì”, ma, al contrario, potenzialmente può raggiungere chiunque. Con conseguenze, a volte, terribili per la persona vittima di bullismo.