Il papà della ragazza scomparsa il 20 gennaio scorso non si dà pace e chiede aiuto nelle ricerche: "Dobbiamo trovarla"
In piazza per ricordare Yana Malayko: 500 persone sono scese in strada a Castiglione delle Stiviere per esprimere solidarietà alla famiglia della 23enne ucraina scomparsa da una settimana e per il cui omicidio è stato portato in carcere l'ex fidanzato 34enne Dumitru Stratan, di nazionalità moldava. Con il sindaco Enrico Volpi era presente il padre di Yana, Oleksander Malayko, che ha ribadito l'appello per ritrovare Yana, "il mio sole". "Chi sa, ci dica dov'è", ha dichiarato mentre abbracciava il ragazzo con cui la giovane aveva allacciato da poco una relazione.
La comunità di Castiglione delle Stiviere si stringe attorno al dolore dei familiari di Yana, scomparsa all'alba del 20 gennaio scorso, con interventi accorati e condannando fermamente la violenza sulle donne. Il padre della ragazza ha chiesto pubblicamente ai cittadini del "paese che la figlia amava" di unirsi alle sue ricerche. "Dobbiamo trovarla", ha detto con grande dignità e fermezza. "Lei voleva vivere la sua vita qui, merita giustizia", ha aggiunto.
I cittadini presenti alla manifestazione hanno voluto dimostrare che, davanti alla scomparsa della 23enne dal paese in cui aveva scelto di vivere, non hanno intenzione di girarsi dall'altra parte. In silenzio, invece, resta il presunto assassino di Yana che di fronte ai magistrati ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Tuttavia, se si trova in carcere è anche grazie al senso di giustizia della sorella Cristina. É stata lei a scegliere di non coprirlo: lo ha denunciato ai carabinieri subito dopo avergli sentito pronunciare la frase "l'ho uccisa".