UN ESEMPIO PER TANTI

Yara, il padre:"Andiamo avanti grazie all'affetto che ci circonda":

In occasione della presentazione della onlus "La passione di Yara" parlano dopo sei anni i genitori della giovane.

12 Set 2016 - 12:51

"Non è facile andare avanti. Ci aiutano le persone che ci fermano per strada, ci abbracciano e dicono: 'Andate avanti, perchè state diventando un esempio per tanti'. Sulla tomba di Yara spesso troviamo molte lettere, anche anonime. Io ammiro queste persone che ci stanno vicine mantenendo un comportamento simile al nostro". A parlare, in un'intervista al Corriere della Sera, è Fulvio Gambirasio, il padre di Yara, la giovane ginnasta scomparsa e assassinata sei anni fa. E' dal 2010 che i genitori della ragazza non rilasciavano dichiarazioni. E se l'hanno fatto è solo per una buona causa: la presentazione della onlus "La passione di Yara", un'associazione nata per aiutare e sostenere le passioni artistiche e sportive.

"La passione di Yara" L'associazione che porta il nome di Yara, nata a maggio del 2015, ha in corso parecchi progetti, tra cui 8 borse di studio da 500 euro per tre anni. "Non siamo talent scout. Aiutiamo la gente comune, chiedendo impegno, lealtà, correttezza", dichiara sempre al Corriere Fulvio Gambirasio. Mentre la moglie, Maura Panarese, sottolinea: "Noi crediamo nei ragazzi, nei loro sogni, che forse spesso non vengono presi sul serio. Il mio appello è che si dia un pochino più di importanza a quello che vogliono i ragazzi". Il padre chiude ricordando le parole che un giorno disse il presidente della onlus, Ivo Mazzoleni: "Io vado avanti perchè ricordo il sorriso di Yara". "A me basta questo - dichiara Fulvio - Sperando che il prima possibile il suo nome sia collegato più al bene che al male".

La storia L'incubo dei genitori di Yara Gambirasio ha inizio il 26 novembre del 2010, quando la ragazza, dopo essersi allenata nella palestra a 700 metri da casa, a Brembate, in provincia di Bergamo, non è più tornata. Da allora sono passati sei anni, il corpo della tredicenne è stato ritrovato e Massimo Bossetti è stato condannato in primo grado all'ergastolo. Il caso è diventato subito mediatico, ma i Gambirasio preferiscono tirarsi fuori e non parlare delle vicende giudiziarie: "Qualsiasi sia la sentenza, a noi Yara non ce la ridanno".

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