Fotogallery - Bimbo morto in incidente a Roma, fiori e peluche sul posto
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Un portavoce della piattaforma spiega la scelta: "Dal collettivo comportamenti dannosi per la community. Ogni creator dovrebbe rimanere responsabile sia all'interno che all'esterno della piattaforma"
Stop agli annunci pubblicitari sul canale YouTube dei TheBorderline, il collettivo di creator a bordo del Suv che ha investito un'utilitaria a Casal Palocco (Roma), provocando la morte di un bimbo. Ad annunciarlo un portavoce della piattaforma. "Ogni creator di YouTube dovrebbe rimanere responsabile sia all'interno che all'esterno della piattaforma. Di conseguenza questo canale non può più guadagnare dalla pubblicità", ha detto.
"Comportamenti dannosi" - "Siamo profondamente addolorati per la tragedia", sottolinea il portavoce. "Abbiamo rimosso gli annunci dal canale TheBorderline in conformità con le nostre norme sulla responsabilità dei creator a seguito di comportamenti dannosi per la community di YouTube".
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La segnalazione di Flora a Tgcom24 - Poche ore prima della decisione di YouTube, Matteo Flora - imprenditore e docente di strategie digitali all'università di Tor Vergata (Roma) - aveva messo in guardia a Tgcom24 sui guadagni che gli youtuber continuavano a realizzare: "Quella della chiusura del canale è una fake news. I video sono ancora online e ancora monetizzati, hanno preferito lucrare da quei video anche in questa situazione".
"Il problema reale è che più queste challenge sono pericolose, strane e pazze, più hanno visualizzazioni e attirano sponsor che beneficiano della loro popolarità. Questo fa sì che le società che contribuiscono economicamente al loro successo fanno in modo che loro diventino un modello", aveva aggiunto Flora.
È un cane che si morde la coda insomma. "Il problema fondamentale è anche di audience. Siamo abituati ai fenomeni televisivi che spingono alcuni personaggi. La rete funziona in maniera diversa, qualunque contenuto ha una potenziale audience di miliardi di persone. Questo fa in modo che alcuni fenomeni acquistino più interesse in tutto il mondo", aveva spiegato.
"Tutto questo si può fermare ma bisogna anche cercare di capire come alcuni di quei contenuti sono incentivati e raccomandati da determinate piattaforme e partire da lì, evitare di raccomandarle invece che rilanciarli come un modello da seguire", aveva quindi concluso.