© UFFICIO STAMPA | BORGOBRUFA - Chef Andrea Impero
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Istituita per valorizzare due dei più importanti prodotti italiani al mondo, oltre a rappresentare l’eccellenza del territorio italiano, l’olio e il vino testimoniano il sapere, la storia e l’immagine dell’Italia
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Si celebra il 7 maggio la Giornata nazionale della cultura del vino e dell’olio, istituita nel 2011 con la firma del protocollo d’intesa fra il Ministero della Cultura, il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, il Ministero dell’Istruzione e l’Associazione Italiana Sommelier (AIS). Celebrata, da allora, ogni anno, è diventata un’occasione di collaborazione tra le Istituzioni, in coerenza con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dell’Agenda 2030 dell’ONU.
Finalità dell’iniziativa è quella di sottolineare il comune impegno di sensibilizzazione e di diffusione dei saperi, dell’economia e delle tradizioni legate alla produzione enologica e olearia delle regioni italiane, ma anche di temi di maggiore attualità, come le eccellenze agroalimentari e la lotta alla contraffazione.
La Giornata nasce per valorizzare due dei più importanti e rappresentativi prodotti italiani nel mondo. In particolare, l’Olio Extravergine d’Oliva è uno degli alimenti base della Dieta Mediterranea in cui rappresenta la principale fonte di grassi e le cui proprietà nutrizionali, anche in termini di prevenzione di alcune patologie, sono ormai riconosciute dalla comunità scientifica.
Scopriamo, dunque, alcune delle migliori produzioni di Olio EVO d’Italia e le loro proposte da gustare.
I numeri dell’olio in Italia
Con 9 litri a testa di consumo annuo, l’Olio Extravergine di Oliva è l’alimento principe sulle tavole degli italiani. Ciò fa del nostro Paese uno dei primi produttori e utilizzatori al mondo, con una quota di consumo che raggiunge il 15% su base mondiale.
L’Italia detiene il primato mondiale anche nella produzione per varietà, con oltre 500 genotipi per la produzione di olive da olio, con circa 250 milioni di ulivi dai quali proviene il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa (42 Dop e 7 Igp).
Nonostante ciò, la carenza d’acqua si ripercuote negativamente sulla salute delle piante, così come gli eventi meteo estremi, che causano l’allagamento dei terreni. Il clima caldo-umido, inoltre, favorisce la presenza di parassiti e patogeni. Ricorrere all’uso di pesticidi, tuttavia, non può essere oggi la risposta in quanto essi rilasciano emissioni di gas serra. Ridurne l’uso non solo fa bene all’ambiente, ma contribuisce anche alla sostenibilità economica del settore.
L’olivicoltura subisce, dunque, danni dal cambiamento climatico, ma al tempo stesso può contribuire a mitigarne gli effetti.
Costa d’Oro e il progetto “Planet O-Live”
L’azienda di Spoleto presenta “Planet O-live”: un grande piano per un’olivicoltura sostenibile da completarsi entro il 2030. L’obiettivo è aumentare la produttività della filiera dell’olio riducendo l’impatto sull’ambiente, con una serie di azioni concrete: la riduzione di pesticidi, l’uso più efficiente delle risorse idriche e dei fertilizzanti, l’inerbimento del suolo, l’utilizzo di energie rinnovabili, il sostegno alla produzione italiana, il recupero e la piantumazione di nuovi ulivi e la tracciabilità di ogni fase di produzione.
Costa d’Oro sta per lanciare, inoltre, il primo olio in Italia con un disciplinare certificato da SGS per Zero Pesticidi Residui, e il “DOP Umbria”, ottenuto da olive della sottozona Assisi-Spoleto in collaborazione con l’Associazione Produttori Olivicoli Umbri.
Il Frantoio di Assisi
Il ristorante nel cuore di Assisi, guidato dallo Chef Lorenzo Cantoni, offre il giusto equilibrio fra tradizione e ricercatezza, rivisitando i piatti tipici del luogo in chiave moderna. Il tutto all’interno di una location elegante e raffinata, dove gustare i piatti ricercati preparati dal Miglior Chef dell’Olio AIRO 2021. L’Olio prodotto da Il Frantoio è una DOP fascia Assisi-Spoleto, di varietà Moraiolo, Frantoio e Leccino, ampio e ricco di sfumature, verde intenso, all’olfatto erbaceo con note di mela verde, cardo e cicoria.
Tenute Navarra
Azienda agricola siciliana giovane e dinamica, con 175 ettari composti da ulivi, mandorli, alberi da frutto, prodotti orticoli e vitigni, che sorgono in quella “terra di mezzo”, già riconosciuta con la denominazione di origine controllata e garantita “DOCG - Cerasuolo di Vittoria”. Giovanissimo, pieno di entusiasmo e di voglia di fare, Totò Navarra Junior (che ha fondato l’azienda insieme al nonno Totò Senior) e il suo team di giovani under 30 produce l’olio EVO Navarra, di categoria superiore estratto a freddo, ottenuto direttamente da olive Nocellara del Belice e unicamente mediante procedimenti meccanici.
Palazzo di Varignana
La proposta dell’azienda agricola, Resort e SPA, che sorge nell’elegante cornice di Palazzo Bentivoglio sulle colline bolognesi, antica villa risalente al 1705, svela caratteri, profumi e personalità dei suoi cinque nuovi oli EVO: tre Monocultivar-Claterna, Vargnano e Stiffonte, più due blend Blu e Verde. Prodotti d’eccellenza dalla grande complessità, equilibrio aromatico e gustativo, ottenuti da una filiera integrata a Km0 che racconta una storia d’amore con la natura. Premiati con le Foglie Gambero Rosso, da Slow Food e da AIRO tra i 12 migliori oli d’Italia 2021, fiore all’occhiello dell’azienda è la vocazione a ripristinare le antiche varietà di olivi: in questa terra d’Emilia, infatti, dai tempi dei Romani fino al 1700, si coltivava l’olivo. A 400 anni di distanza, Palazzo di Varignana ha riportato le varietà più antiche sulle colline, con 150 ettari di oliveti e proponendo un’esperienza a 360° nel mondo dell’olio.
Tenuta San Masseo
Tenuta San Masseo è un boutique hotel situato nel cuore di Assisi, in cui il rapporto tra ambiente e uomo si declina nelle numerose attività che vengono proposte: dalla raccolta delle olive, alla caccia al tartufo, alla raccolta degli ortaggi biologici prodotti dalla Tenuta, fino alle escursioni nelle cantine più pregiate dell’Umbria. Fiore all’occhiello della Tenuta è la produzione dell’olio che non solo viene commercializzato e utilizzato in cucina, ma anche impiegato come elisir estetico per massaggi e trattamenti che donano nutrimento alla pelle.
Borgobrufa SPA Resort
Il raffinato hotel 5 stelle a Torgiano (Perugia) è stato recentemente premiato con due prestigiosi riconoscimenti. Il Premio Paolo Pasquali, che ha riconosciuto Elementi Fine Dining come miglior ristorante d’Italia per la sua capacità nella valorizzazione dell’olio EVO, e il Premio Speciale Evoluzione 2023, il riconoscimento più prestigioso che elegge la miglior struttura in Italia per la promozione del turismo dell’olio. A Borgobrufa l’impiego dell’olio è a 360 gradi: dall’azienda agricola di Andrea Sfascia, che produce l’olio per il fabbisogno della struttura, agli esclusivi trattamenti di bellezza disponibili nella SPA, passando per la cucina. I premi riconoscono l’impegno della struttura umbra e dei suoi ristoranti, guidati dallo Chef Andrea Impero, nel garantire ai propri ospiti l’impiego delle migliori materie prime.
Gioi di Sicilia
L’olio EVO dell’attrice e modella Margareth Madè, realizzato nella Val di Noto, presenta una elevatissima qualità e, per evocare il dialetto siciliano, viene offerto in tre diverse formati: A’maccia r’alivu da 500 ml (segnalato da Oli d’Italia Gambero Rosso 2023), U Suli da 250 ml (Tre Foglie Gambero Rosso 2023) e I Picciriddi nel formato da 100ml. L’olio Gioi è certificato DOP Monti Iblei - Consorzio di tutela Olio EVO - sottozona Val Tellaro, azienda che aderisce ai metodi di agricoltura biologica.
Monini
Monini celebra i frantoiani d’Italia con lo Zefferino d’Oro, una “Lattina d’Oro” che richiama la prima latta originale con cui l’extravergine Monini iniziò il suo viaggio da Spoleto nel mondo. Un riconoscimento alla qualità che prende il nome dal fondatore, Zefferino Monini, di un’impresa che ha fatto della ricerca della qualità e del costante miglioramento il suo tratto distintivo. Un sistema olivicolo trasparente per creare un olio extravergine 100% italiano, da cui prende vita uno dei prodotti più tradizionali di Monini: il GranFruttato, che negli anni ha ottenuto numerosi premi e che nasce dalla combinazione degli oli di diverse intensità e fragranze selezionati per lo Zefferino d’Oro.
Vino italiano: qualche consiglio per il buon bere
In questa Giornata, si celebra anche il vino, eccellenza italiana che ogni giorno esportiamo in tutto il mondo. Ecco qualche consiglio sulle nuove produzioni vinicole italiane per bere al meglio.
Il Rina Ianca Grillo Viognier Sicilia DOC di Santa Tresa
Il vino di Santa Tresa più premiato nei concorsi internazionali. Un vino biologico che unisce, in un blend di straordinario fascino, un 70% di Grillo, varietà autoctona siciliana per eccellenza, con 30% di Viognier, vitigno francese che a Santa Tresa ha trovato le condizioni climatiche ideali. La mineralità e freschezza del Grillo si uniscono all’intensità e allo spessore del Viognier, regalando un vino dal colore giallo paglierino con riflessi verdi, nel quale al naso prevalgono le note di frutta bianca, di pesca e di agrumi. Al palato domina la sapidità e la larghezza sempre bilanciate dall’ottima acidità, la chiusura è dolce con un retrogusto di nettarine.
Il Raboso del Piave Doc di Ca’ di Rajo
Un omaggio all’autoctono più antico del Veneto orientale, alla sua anima “rabbiosa” da cui prende il nome. Un fuoriclasse difficile da domare. L’antichissima pratica di appassimento delle uve Raboso Piave permette di ricavare un vino più aromatico e dalla maggiore complessità. Così nasce il “Sangue del Diavolo”: il 10% delle uve viene appassito in fruttaio per 40 giorni. Le uve surmaturate in pianta affinano per 24 mesi in botti di legno mentre le uve passite in fruttaio affinano per 12 mesi in barrique.
Il Nerello Mascalese di Cortese
Nasce a un’altitudine di circa 400m sul livello del mare, da uve 100% Nerello Mascalese raccolte interamente a mano in piccole cassette da 10-15 Kg , a cui segue una pigiatura estremamente soffice. Il nome deriva dal piccolo paese di Mascali sulle pendici dell’Etna, zona d’origine del vitigno. Nel bicchiere prevalgono i sentori di piccoli frutti a bacca rossa, accompagnati da un carattere speziato. In bocca rivela tannini setosi che contrastano piacevolmente con una spiccata mineralità.
Di Indira Fassioni