Siete appassionati di cucina e conoscete ricette famigliari tramandate da generazioni? Fino al 30 giugno potete candidarvi a infoltire la squadra di 500 persone già all'opera in tutto il territorio nazionale nel primo network italiano di cuochi amatoriali
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Cibo come veicolo di valori, pensieri e sentimenti. Come condivisione, appartenenza a una cultura e a una comunità, legame con la terra e incontro con il diverso. Cibo come ponte con il passato e con la storia del proprio e di altri territori, e come espressione dell’identità di un popolo, che chiede di essere custodita e preservata per essere tramandata di generazione in generazione, con amore ed entusiasmo. È quello che fanno le Cesarine, un esercito di 500 cuoche-massaie attive in tutta Italia, maestre e paladine della cucina di una volta, quella buona e genuina, e che ora sono alla ricerca di nuove reclute.
Se amate cucinare più di ogni altra cosa, se conoscete a memoria i piatti della tradizione della vostra terra, se conservate con cura le ricette della nonna e i suoi ingredienti segreti e, se praticate con piacere l’arte dell’ospitalità, con tutta probabilità potreste essere voi le prossime Cesarine della vostra città. Fino al 30 giugno, infatti, è possibile rispondere all’appello e candidarsi online (https://www.cesarine.it/it/diventa-una-cesarina/).
Ma chi sono e cosa fanno realmente le Cesarine? Le Cesarine sono donne e uomini esperti delle tradizioni culinarie del proprio territorio, cuochi per passione ed eccellenti padroni di casa che vogliono salvaguardare e condividere la loro conoscenza delle antiche tradizioni locali, aprendo le porte della propria casa. Dove organizzano piccoli e grandi eventi culinari, ospitando concittadini curiosi di riscoprire antichi sapori e turisti desiderosi di gustare la cucina locale più tipica, che vengono accolti in un’atmosfera calda, informale e familiare.
Dalla Lombardia alla Sicilia, dal Piemonte alla Puglia: 500 Cesarine per 500 storie e 20.000 ricette preparate con amore. C’è Roberta, ex fotografa di interni e appassionata velista, che a Milano riceve nella sua casa dai colori caldi e dai dettagli super curati, c’è Mara, Cesarina di Forlì, con la passione per il teatro, che da 25 anni invita a cena le compagnie teatrali di passaggio nella sua città e che ora fa la Cesarina a tempo pieno, o ancora Massimo, neurologo esperto di Alzheimer che ha unito le tradizioni culinarie giudaico-romanesco dei nonni con quelle viterbesi della mamma, e Nicoletta e Fabio, giornalisti che vivono sei mesi in Italia e sei mesi in Brasile e che organizzano cene a base di piatti tipici delle loro due regioni di origine, l’Emilia Romagna e il Lazio.
Promotori dell’homefood tourism Made in Italy e vero patrimonio culturale del nostro Paese, le Cesarine sono il risultato dell’iniziativa socio-gastronomica di Home Food, start-up fondata nel 2004 dall’antropologa e docente di sociologia Egeria di Nallo, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e la collaborazione dell’Università di Bologna, che ha ben pensato di dare vita a un circuito virtuoso nel quale antiche ricette, senso dell’ospitalità, valorizzazione del prodotto tipico, garanzia di qualità e sicurezza si fondono in una proposta che caratterizza e distingue non solo la regione, ma la singola provincia e lo specifico territorio. Per un viaggio tra gusto e memoria.
E se vi state chiedendo il perché di questo nome, eccovi accontentati: il nome “Cesarina”, che un tempo era assai comune tra le massaie romagnole, donne dedite al focolare e depositarie della cucina tradizionale, vuole rappresentare un omaggio a tutte le nonne e le zie che, con i loro deliziosi manicaretti, hanno allietato la nostra infanzia.
Se amate percorrere in lungo e in largo la nostra bella penisola, andando alla scoperta dell’autentica cucina locale, quale migliore modo di farlo se non seduti alla tavola di queste speciali cuoche casalinghe? Se invece vi sentite dei veri cultori del cibo e volete mettervi in gioco, inviate la vostra candidatura per diventare le prossime Cesarine d’Italia. Basta conoscere la cucina tradizionale, avere una casa grande e un ottimo senso dell’ospitalità.
Di Indira Fassioni www.nerospinto.it