OLIMPO ENOLOGICO

AldiVino, il fine dining umbro dove il pairing si inverte

Una cucina audace, creativa e divertente

09 Ago 2024 - 07:00
 © Ufficio stampa

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Varcando la soglia di AldiVino ci accorgiamo già che stiamo entrando in un piccolo olimpo enologico. Le bottiglie ci guardano allineate sugli scaffali senza mettere soggezione ma emanando una sensazione accogliente e calda. Una selezione di etichette (oltre 600) che parte dall’Umbria per abbracciare lo stivale e il mondo intero. Dinamica, così come lo spirito della brigata, con una bella attenzione alla scelta di vini naturali, micro cantine, annate speciali e grandi formati.

Ed è proprio dalla domanda “cosa beviamo stasera?” che comincia l’esperienza da AldiVino. La priorità a tavola si ribalta e prima si sceglie cosa bere, poi si abbina cosa mangiare.

La cucina è il regno dello Chef Enrico Pistoletti. Viaggiatore curioso, chef cittadino del mondo e professionista etico che ha fatto del concetto eat local, think global un manifesto della sua cucina e delle sue intenzioni. Una cucina divertente, leggera e non scontata, menzionata in guida Michelin come “proposta contemporanea e creativa”, dove produttori e prodotti locali, si legano a ispirazioni dal respiro internazionale. La mano di Enrico Pistoletti è evidente in ogni piatto, incisivo ed estetico. I menù degustazione sono due, ЯEVOLUZIONE ed EVOLUZIONE, rispettivamente da cinque e otto portate.

Una cantina dinamica

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Il menù ЯEVOLUZIONE è 100% vegetale mentre EVOLUZIONE gioca con carne, pesce e fermentati. Due sono i cavalli di battaglia di AldiVino, piatti signature dello Chef: il Calamaro dripping ripieno di teste di gambero e nero di seppia, coloratissimo grazie alle sue salse (pomodori confit, piselli e nero di seppia) e reso esplosivo al palato dall’olio al chorizo, che aggiunge un timbro deciso e affumicato. E lo Spaghettone mantecato con burro affumicato, polvere di lampone e foglia di erba ostrica. Sapido, cremoso e con un bel kick acido, anche questo colorato, preciso e pulito nelle intenzioni e nella riuscita.

La coerenza nella cucina di AldiVino sta proprio nell’identità e nella precisione dei singoli componenti del piatto, che inizialmente avvolgono il palato in modo confortevole per poi sterzare verso una capriola gustativa audace e sorprendente, lasciando la bocca divertita, pulita e mai stanca. AldiVino diventa quindi non un semplice ristorante fine dining, ma un luogo dove vivere un’esperienza di più cucine, contestualizzandole con gli abbinamenti di vini e distillati proposti.

La nostra può essere definita una cantina dinamica- afferma Emanuele Rugini- composta da oltre 600 etichette e referenze nazionali e internazionali, che cambiano continuamente, grazie ad una politica di vendita a favore dei nostri ospiti, che consente di avere sempre movimento e nuovi ingressi tra le referenze. Far conoscere cantine e produzioni di eccellenza è uno degli obbiettivi di AldiVino, per questo diamo la possibilità di degustare grandi vini e chicche internazionali a prezzi assolutamente convenienti.

Di Indira Fassioni

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