MIXOLOGY E ARTE

Artender: il mondo del bar visto attraverso l'arte

Dal 2 al 6 febbraio a Firenze sei giovani artisti multidisciplinari raccontano il mondo della mixology

30 Gen 2023 - 07:00
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© Ufficio stampa  | ALFREDO DEL BENE 
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Dal 2 al 6 febbraio l'Hotel Sina Villa Medici di Firenze ospiterà la mostra Artender, il mondo del bar visto attraverso l'arte. Il mondo del bar e della mixology saranno raccontati attraverso le opere di giovani artisti multidisciplinari: dalla pittura alla fotografia, dalla grafica al fumetto, fino agli NFT. “La mostra è stata realizzata grazie al supporto fondamentale di Italicus.” ci racconta Federico S. Bellanca, giornalista e curatore della kermesse. “Il celebre rosolio di bergamotto, infatti, ha sempre legato la propria identità al mondo dell’arte, e anche questa volta ha risposto subito all’appello”.

Su come nasce questa iniziativa l’organizzatore ha la risposta pronta: “La storia recente della cultura italiana si è fatta anche nei bar, dai caffè letterari a quelli in cui si riunivano i futuristi. Questi spazi di aggregazione e di confronto sono da sempre un luogo ideale per lo sviluppo della creatività. In un certo qual modo abbiamo voluto restituire valore alla cornice rendendola parte della tela.

L’etimologia della parola “comunicare” deriva proprio dell’aggettivo latino communis (comune), che altro non significa che mettere in comune e condividere. Insomma, quello che siamo abituati a fare anche intorno a una tavola o davanti a un bancone. Trasmettere una conoscenza, una nozione, una storia, un segreto, aspetti positivi o negativi della nostra vita quotidiana a chi ci sta accanto. Prima dell’avvento dei social network erano i bar i veri mezzi di comunicazione e di diffusione della cultura dei piccoli paesi.

Ma chi sono gli artisti che esporranno alla mostra Artender? In tutto saranno 6, uno per disciplina. Si parte con Michele "Mike" Tamasco, fotografo e videomaker specializzato in food, mixology e lifestyle. Il suo curriculum vanta numerose collaborazioni con i più importanti brand internazionali legati a hotellerie, ristorazione e bar, oltre che con testate autorevoli a livello nazionale quali Gambero Rosso e Forbes. Le sue foto sono state anche protagoniste di svariati progetti editoriali. Il mondo del bar trascende per lui il semplice ambito lavorativo, ed è diventato campo di ricerca artistica oltre che umana. Nei suoi scatti “privati” cerca di raccontare tutti quegli aspetti meno noti e più passionali della vita dietro al bancone.

Si continua con il graphic designer e illustratore Alfredo Del Bene aka TheAnimismus, campano classe 1990. Sporcatore seriale di carta, consumatore compulsivo di inchiostro. Nel 2016 parte con le sue prime illustrazioni, imbrattando ristoranti stellati e location private, mostre ed eventi. Nel 2017 entra nel team del IannottiLab come illustratore e addetto comunicazione. Nel 2019 diventa vignettista e direttore artistico del portale gastronomico Foodclub.it. A marzo 2020 l'incarico per l'edizione di The Best Chef Awards Virtual 2020, realizzando oltre 4000 illustrazioni, disegnando tutti i migliori chef del mondo: grazie alla sua presenza la kermesse non viene rimandata ma si tramuta in "Virtual". A giugno 2020 entra in Florence Cocktail Week, ricoprendo il ruolo di illustratore e social media manager. Da anni è nel mondo dell’editoria, occupandosi della realizzazione di copertine e costruzione ed impaginazione di layout di stampa. Appassionato ed esperto del mondo spirits, ha realizzato etichette di molti brand da nord a sud Italia.

C’è poi Fiamma Degl'Innocenti, nata e cresciuta a Firenze ma attualmente residente ad Amsterdam, dove lavora come designer e illustratrice freelance. Traendo ispirazione da conversazioni reali, temi di attualità e dataset, dal 2017 disegna vignette la cui forma espressiva è caratterizzata da un'estrema sintesi. Negli ultimi due anni ha lavorato a una serie di piccoli progetti editoriali, zines, workshop e murales, e più recentemente illustrazioni, con l'obiettivo di dare non solo forma ma anche colore ai pensieri che trasforma in vignette. I suoi lavori sono stati definiti spiritosi e audaci, e il suo modo di affrontare i temi rappresentati viene apprezzato per gli spunti di riflessione che offre.

Due i pittori coinvolti, curiosamente entrambi legati al bancone dalla propria esperienza da bartender. Il primo è il lombardo Mattia Pastori, classe 1984, ad oggi uno dei punti di riferimento della mixology italiana. Alle spalle ha importanti esperienze italiane e internazionali, è stato il bar manager di diverse realtà dell’hôtellerie di lusso (Park Hyatt, Armani Hotel, Mandarin Oriental), ma ha anche realizzato molte consulenze per grandi brand. Nel suo progetto artistico La coppa Martini, diventata simbolo del bere miscelato e di eleganza senza tempo, rappresenta per Mattia l'emblema dei suoi dipinti. L'artista utilizza solamente colori primari legati ad una precisa simbologia spirituale e ad una continuità nel tempo, arricchiti da ricordi d'infanzia e da avvenimenti di vita vissuta dietro ad un bancone del bar con i suoi ospiti. Guardando le opere di Mattia si ha la sensazione che il bicchiere iconico cavalchi decenni di correnti artistiche e che sia perfettamente integrato nei suoi sfondi neoplastici, dove griglie verticali e orizzontali esaltano lo stesso, oltre all'aggressività, la velocità e il grande progresso industriale del futurismo, con incursioni nel surrealismo e un tocco della più contemporanea street art.

 

Il secondo è invece Sacha Mecocci, classe ’85. Sacha entra nel mondo del bar a soli 16 anni, iniziando una carriera che continua ancora oggi. Sempre in giovane età inizia un percorso artistico che lo lega alla musica: percorso lungo e pieno di esperienze che lo porteranno, dopo l’incontro con Sara Matteini Chiari, a formare la band Il Carico Dei Suoni Sospesi. Con questa formazione incide due dischi che riscuotono un buon successo dalla critica, dando il via ad una serie di concerti in giro per lo stivale. Dopo una pausa forzata dalla creazione artistica, lo stop lavorativo legato al lockdown lo spinge a ricominciare a creare qualcosa con le mani. Ecco che, come per gioco, tele, colori e pennelli diventano alleati importanti che lo porteranno a scoprire un nuovo modo per esprimersi, rappresentando concetti legati all’astratto in cui, chiunque osservi, possa trovare la propria chiave di lettura. Inizia quindi a pubblicare su Instagram le proprie opere sotto lo pseudonimo di Shake, un chiaro riferimento alla passione per il proprio lavoro.

La mostra Artender conclude con Matteo Pogliani, esperto di comunicazione e new media, autore, keynote speaker, start-up advisor e docente oltre che Partner e Head of Digital di Openbox, CEO di 40Degrees e founder di ONIM. A tutto questo ha unito la sua passione per il gin e dato vita al suo alter ego alcolico, @de_gin_ius, in cui crea visioni estetiche del mondo degli spirits. Diventato noto sui social (in particolare su Instagram), è riuscito ad affermarsi con uno stile unico che mischia elementi del reale con elementi del fantastico, tra bottiglie e geometrie, statue volanti e isole sospese.

Ad arricchire il debutto di questi giovani artisti alla loro prima collettiva si aggiunge una vera chicca: all’interno della mostra sarà infatti esposta la collezione privata di coppe martini in vetro di murano e di galloni di Paola Mencarelli, vera autorità nel mondo del bar in Italia. Paola è stata nel 2016 organizzatrice della la prima cocktail week italiana a cui si è aggiunta nel 2019 Tuscany Cocktail Week, nel 2021 Venice Cocktail Week e nel 2022 Cortina Cocktail Weekend. Con Giunti Editore nel 2021 ha pubblicato il libro “I Signature Cocktail di Florence Cocktail Week, 5 anni in 143 drink”. Giudice per alcune delle più importanti classifiche italiane e internazionali, nel 2022 é stata insignita dell’Order of Merit come Console dell’Ospitalità Italiana).

Durante la mostra Artender sarà possibile anche acquistare le opere, e il ricavato andrà in beneficenza all’Associazione Solidarietà e Sanità Onlus, che dal 2000 opera in El Salvador e Guatemala. Tra i suoi obiettivi statutari quello di aiutare le popolazioni dell’America Latina nello sviluppo della salute, cura e prevenzione delle malattie.

Oltre alla mostra, l’esperienza “Artender” sarà diffusa anche nella città. Sette Cocktail Bar dedicheranno agli artisti altrettanti drink a base di Italicus. Nello specifico da Gucci Giardino 25 quello dedicato a Paola Mencarelli (mecenate/collezionista) presso Atrium Bar (Four Seasons Hotel) quello per Sacha Mecocci (pittore), a Angel roofbar il cocktail per Mattia Pastori (pittore), a The Social Hub l’Alfredo Del Bene, graphic designer e illustratore, al Eye cocktail bar – Chic Nonna quello per Matteo Pogliani e i suoi NFT, da Locale il Michele Tamasco (fotografo) e infine al Caffè Paszkowski il Fiamma Degli Innocenti, disegnatrice e vignettista.

Di Indira Fassioni 

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