TECNICA, SAPORE E SOSTANZA

Capo d’Orlando diventa meta gourmet con il Ristorante Peperosa

La famiglia Magistro scommette su Capo d’Orlando con una cucina che punta sul mare e sul vegetale

12 Ago 2024 - 07:00
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Sapore di mare, sapore di sale” cantava Gino Paoli dalla spiaggetta di San Gregorio, in provincia di Messina. Spiaggia a due passi da Capo d’Orlando, litorale e porto turistico proprio di fronte all’arcipelago delle Isole Eolie. Sembra quasi di poterle toccare con un dito, immerse nell’azzurro intenso del mare siciliano. È qui che si è sviluppato il progetto Peperosa. Nel centro della cittadina prima, sul porto vista mare poi.

Spirito imprenditoriale, intelligenza e audacia hanno guidato Miriam e Antonio Magistro nella creazione di un posto che non c’era. Un ristorante fine dining che unisse tecnica, sapore e sostanza. Una cucina di pancia, di testa e di cuore che ponesse al centro la materia prima. Una cantina che fosse un riferimento enologico per tutto il territorio.

Il locale

L’estetica di Peperosa gioca su un concept contemporaneo, seppur caldo e accogliente. 25 coperti all’interno e 40 all’esterno, in un giardino dallo stile minimal, che guarda da grandi vetrate sul porto, punto d’arrivo e partenza per eleganti barche a vela e yacht di ospiti internazionali. Gli interni sono giocati sui toni del grigio, dall’antracite dei tavoli in pietra lavica a tonalità più chiare come quelle delle comode sedute in pelle grigia, su cui risaltano tocchi di ambra, data dai dettagli in legno di faggio, e da alcuni elementi della mise en plâce, tra cui bicchieri e i sottopiatti. Sul fondo della sala un grande quadro richiama le atmosfere eoliane, che riportano idealmente agli esterni, dove gli arredi sono in ferro zincato bianco abbinati a sedute di design.

La cucina di Peperosa

La cucina del ristorante Peperosa è affidata alle mani esperte dello Chef Domenico Perna, classe 1994, il cui talento è stato forgiato da esperienze significative in rinomate cucine premiate dalla guida Michelin. La sua filosofia culinaria si basa su un approccio diretto e genuino, dove l'ego cede il passo all'esaltazione della materia prima. "Prediligo gli ingredienti locali, ma se scopro qualcosa di straordinario in un angolo remoto del mondo, lo porto qui" afferma lo Chef. La sua cucina si distingue per una lavorazione meticolosa dei vegetali, dove l'uso di tecniche come fermentazioni, marinature e ossidazioni diventa essenziale. Timbro distintivo è anche l’utilizzo di una costante nota acida, elemento che acquista un ruolo sempre più centrale nei tre menu degustazione proposti. Questa acidità viene conferita da agrumi e aceti selezionati, come quello di melograno, di riso e di Champagne.

Un locale da non perdere

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I tre menù degustazione

Peperosa si distingue nel panorama gastronomico siciliano con tre nuovi percorsi degustazione, ognuno dei quali racconta una storia unica, dedicata alle nuove generazioni. I menù, ispirati ai figli di Antonio, Miriam e dello Chef —Lorenzo, Margherita ed Elodie — non sono solo un omaggio personale, ma un invito a esplorare la cucina gourmet attraverso occhi nuovi.

Il primo percorso, "Sicilia Discovery", è un viaggio di sei portate che cattura l'essenza dell'isola. Apre le sue porte a tutti coloro che desiderano avvicinarsi al mondo della cucina gourmet con una proposta fresca e contemporanea partendo da una forte identità territoriale.

"Nuove Rotte", il secondo percorso, spinge i confini del gusto con sette portate che abbracciano il mondo. Qui, la tradizione italiana si fonde con influenze globali, portando in tavola ingredienti esotici e combinazioni audaci. È un’avventura culinaria che esplora nuove direzioni, dove ogni piatto è una tappa di un viaggio senza confini, aperto a chi è pronto a scoprire il nuovo.

Il terzo percorso di Peperosa, "Rivoluzione Vegetale", celebra l’evoluzione della cucina vegetale, con una proposta che è al contempo un ritorno alle radici e un balzo verso il futuro. Attraverso piatti che combinano tecniche moderne e antiche tradizioni, questo menù esalta la purezza e la stagionalità delle materie prime, proponendo una visione innovativa della cucina sostenibile. Alla base di tutto, infatti, la filosofia dello Chef Perna si riflette nel suo profondo impegno per la sostenibilità. Ogni ingrediente viene utilizzato in modo integrale, dalle interiora al grasso, in un’ottica di rispetto per la materia prima e di riduzione degli sprechi.

Tra i piatti signature dello Chef, la “Sinfonia di cocomero e caviale” con cocomero, latticello e caviale. Croccante, sapido, acido, dolce e cremoso. E la "Ventresca dimenticata", una ventresca di tonno stagionata per 70 giorni, arricchita da caramello di carruba e salsa Olandese all’acqua di porro fermentato. Deciso, delicato e intenso allo stesso momento.

La cantina di Peperosa

La cantina dei vini, progettata e curata da Giuseppe Migliazzo, marito di Miriam Magistro, è uno degli elementi distintivi del ristorante e offre un'esperienza di degustazione unica. Visibile dall'esterno del locale, questa cantina è stata concepita come uno spazio dedicato non solo alla conservazione, ma anche alla scoperta enologica.

Con oltre 650 etichette, conservate a temperatura controllata tra i 16° e i 18,5°C e con un’umidità costante al 65%, la selezione di vini di Peperosa è straordinariamente ricca e diversificata. Non si limita ai soli vini italiani, sebbene la presenza di etichette siciliane, specialmente della vicina zona dell’Etna, sia preponderante. Si aggiungono vini di grande prestigio provenienti dalla Toscana, dal Piemonte e dal Veneto, oltre a una pregiata selezione di Champagne e rossi francesi. La cantina include inoltre vini provenienti da Austria, Germania, Slovenia, Penisola Iberica e, per gli intenditori, alcune rarità da Cile, USA (in particolare dalla California), Australia e Nuova Zelanda.

Peperosa mantiene uno stile décontracté, pur garantendo un’offerta di altissima qualità, anche nell’ambito della pasticceria. Questo settore è curato da Alessio Magistro, fratello dei titolari, recentemente diplomato all’ALMA. Con esperienze presso la cucina stellata dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze, dove ha lavorato a fianco del pasticcere Francesco Federici, da Berton a Milano e al Mori Venice Bar di Parigi, Alessio porta al locale una visione personale della pasticceria d’autore, che fonde la tecnica francese con le eccellenti materie prime siciliane.

Di Indira Fassioni

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