Una vita divisa fra la sua più grande passione e la famiglia
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Romana, classe 1973, fin da ragazza lavora in grandi cucine, con altrettanto grandi nomi della ristorazione della Capitale: all’ingegneria, infatti, Iside De Cesare preferisce l’arte gastronomica e i suoi primi guru li incontra al ristorante La Pergola dell’Hilton.
Presso La Frasca di Castrocaro Terme, invece, conosce Romano Gordini di cui s’innamora e con il quale approda poi, nel 2005, a Trevinano, tranquillo borgo arroccato fra Lazio, Toscana e Umbria, dove inaugura La Parolina. Il territorio, senza dubbio, aiuta la loro irresistibile cucina e la Stella Michelin non è un premio solamente al ristorante e ai due chef, ma anche ai funghi dell’Amiata, ai tartufi delle crete senesi, alla cacciagione dei boschi circostanti, agli asparagi di Canino, alla carne Chianina, allo zafferano di Acquapendente, all’olio del viterbese, alle nocciole dei Monti Cimini, al pesce del lago di Bolsena e del Mar Tirreno e a tutte le verdure a chilometro zero. La Parolina è il luogo ideale dove concedersi un weekend di indimenticabile relax, oltre che alla scoperta dei sapori e dei colori del territorio: dal 2012, infatti, alle squisite cene a quattro mani è stato affiancato il servizio di bed and breakfast.
Qual è la prima cosa che fai la mattina quando ti alzi?
Sveglio i miei figli.
Quando inizia la tua giornata tipo e quando finisce?
Alle 7 del mattino, e finisce tra mezzanotte e le due del mattino seguente.
Un ingrediente di cui non puoi fare a meno?
L'ironia.
Qual è il primo piatto che ti ricordi di aver cucinato?
Una crostata, quando avevo 5 anni.
E quale ha avuto più successo?
Lo devo ancora preparare.
Descrivi la tua cucina in tre aggettivi.
Semplice, riconoscibile e poi… È una cucina del sapore – anche se non è un aggettivo.
Se fossi un film, che film saresti?
“Matrix” di Larry e Andy Wachowski.
Se fossi una canzone, che canzone saresti?
Una qualsiasi canzone di De Gregori.
Qual è il giudice che temi di più?
Me stessa.
Qual è il tuo ristorante preferito?
Adoro andare nei ristoranti dove lavorano i ragazzi che ho visto crescere.
Qual è un tuo difetto?
Dico sempre ciò che penso.
E un tuo pregio?
Penso sempre ciò che dico.
Cosa avresti fatto se non avessi fatto il cuoco?
Non so, ma qualsiasi cosa avrei fatto, l'avrei fatta con tanto impegno.
di Indira Fassioni