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La giovane cuoca argentina crea un’esplosione di gusto per un viaggio culinario in Sud America giocando su accostamenti meno “tipici” con ingredienti italiani e sapori tipici dell’Argentina
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Per chef Lola Macaroff sembra che non ci sia posto che ami di più al mondo della cucina. Si vede dal sorriso che indossa ogni volta che esce in sala a presentare i suoi piatti, che sono un’esplosione di sapore, colore e bellezza e ci trasportano direttamente tra Buenos Aires e Formosa, le due città argentine in cui è nata e poi cresciuta la chef. Potremmo essere da Don Juan, il ristorante di Milano in cui Lola dirige la cucina a pranzo (e dove effettivamente siamo), oppure direttamente al centro di Plaza de Mayo, ma non importa: chef Macaroff sta bene, perché cucina per amore, con amore.
Dalle cucine milanesi del ristorante ai numerosi eventi ai quali prende parte come chef freelance, Lola Macaroff incanta le papille gustative di coloro che si affidano alle sue arti, trasportandoli tra gusto e profumi del suo paese, l’Argentina. Si può viaggiare, conoscere il mondo imparandone i gusti, perdendosi nei diversi sapori. La missione di questa giovane chef è proprio questa: far sì che si conosca e ci si innamori della sua adorata Argentina, terra d’origine di Lola, attraverso profumi, sapori e sensazioni che i suoi piatti sanno sprigionare.
Nata a Buenos Aires ma cresciuta a Formosa, posto del cuore al quale sente di appartenere al cento per cento e che ama per lo stile di vita semplice e genuino, Lola ha scelto la cucina per amore. Si iscrive infatti all’IGA, una delle più importanti scuole di cucina sudamericane, con l’obiettivo di seguire il fidanzato italiano nel suo Paese: scegliere di lavorare nelle cucine di un ristorante le sembrava il modo più agevole di trovare impiego e ambientarsi in un posto che ancora non conosceva e del quale aveva poca padronanza della lingua. Ma, poi, la cucina ha scelto lei. Alla scuola frequenta i corsi di Gastronomia e Alta Cucina e successivamente, Cucina e Salute.
Il sodalizio con il Don Juan arriva appena Lola atterra in Italia, nel 2015. “Mi sono presentata a Marlene, la proprietaria, ho fatto il mio colloquio. Non ci siamo più lasciate”. La storia che la lega al ristorante procede da circa sette anni, periodo nel quale la giovane chef, oggi trentatreenne, si è messa alla prova, crescendo professionalmente e come donna. Parallelamente, in questi anni italiani la carriera di Lola si arricchisce con altre esperienze importanti. Tra queste, Cuochi d’Italia – il Campionato del Mondo, il famoso talent condotto da Bruno Barbieri, al quale ha partecipato nel 2020, il Campionato Mondiale di Cous Cous nel 2021, per il quale ha rappresentato l’Argentina conquistando il premio della giuria tecnica per la ricetta più originale.
Quella di Lola Macaroff è una cucina dove regnano i piatti della più vera tradizione argentina, che però non disdegna un modo più “giovane” di vedere piatti e preparazione e si lascia volentieri andare a sperimentazioni e variazioni sul tema. “Nei miei piatti metto il sapore del ricordo, le impressioni che mi riportano, in un assaggio, tra le strade dove sono nata, nel mio Paese che amo. Si sprigiona un aroma, un profumo particolare e di colpo sono di nuovo nella cucina della casa di mia nonna. È qui che voglio portare i miei ospiti, coinvolgendoli in un tango appassionato di sapori, gusti, consistenze, colore. Farli innamorare, attraverso un piatto, delle atmosfere del mio Paese. E una volta raggiunto lo scopo, mi sento come se non lo avessi mai lasciato”.
La cucina di chef Macaroff
I piatti di Lola sono cartoline da una terra speciale, la sua. Immagini da assaporare e gustare nel profondo per ritrovarsi magicamente catapultati in Sud America. Il biglietto per questo viaggio in una terra magica si trova tra i sapori raffinati, eppure dal retrogusto di “famiglia” e i pregiati tagli di carne che Lola lavora e cucina con maestria.
Tra i suoi piatti simbolo, da assaggiare necessariamente, ci sono i Friggitelli ripieni di formaggio di capra, la Tagliata di controfiletto di Angus con pesto ai semi di zucca, insalata di germogli e patata viola cotta cdb, ma soprattutto, il suo cavallo di battaglia, lo scrigno che racchiude le magie del ricordo, che socchiude le porte al gusto della scoperta: le empanadas. Lavorate sapientemente dalle mani sottili di questa piccola, grande chef, sono pronte a schiudersi in bocca, sprigionando di morso un morso sensazioni diverse, contrastanti eppure perfettamente in armonia. Un turbinio di emozioni che rivela la storia, l’anima, la grandezza di un Paese che la nostra Lola vuole regalare e trasmettere a sua volta, per non perderne l’amore. Del resto, racconta, il più bel complimento che mai le abbiano fatto sul lavoro arriva da un expat argentino, cliente abituale, il quale proprio a proposito delle empanadas le disse: “Mi ricordano casa”.
Al momento, Lola Macaroff, oltre a guidare la cucina del Don Juan a pranzo, è dedita a progetti ed eventi, tra i quali spiccano le collaborazioni e degustazioni con diverse aziende vinicole, sia di vini argentini che italiani. Si è ripromessa di tornare nel suo Paese con un progetto che vuole essere un vero e proprio viaggio enogastronomico per ritrovarsi con la sua Argentina, alla ricerca di antiche materie prime e nuove aziende di prodotti e vini del territorio.
Giorgia Brandolese
A cura di Indira Fassioni