© ufficio-stampa | Chef Stanzione - Hotel Santa Caterina, Amalfi Foto: Martino Dini
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Creatività stellata in una location da favola: tra giardini secolari affacciati sulla Costiera Amalfitana, il cuoco salernitano si racconta al Tgcom24.
Classe 1978, originario di Salerno, Giuseppe Stanzione è chef in carica al Santa Caterina di Amalfi, piccolo gioiello a cinque stelle a picco sul mare, incastonato nelle rocce della costiera Amalfitana, appoggiato là, in prima fila, di fronte al grande golfo di Salerno. A due stelle, invece, è la sua carriera: la prima ottenuta nel 2008 a Casa del nonno 13 a Mercato San Severino (Salerno), e la seconda, nel 2013, a Le Trabe di Capaccio-Paestum (Salerno), splendida tenuta con veranda sospesa sul fiume dove lo chef è rimasto per ben otto anni.
© ufficio-stampa | Chef Stanzione - Hotel Santa Caterina, Amalfi Foto: Martino Dini
© ufficio-stampa | Chef Stanzione - Hotel Santa Caterina, Amalfi Foto: Martino Dini
Dopo il diploma all’alberghiero e un lungo tour tra California, Australia, Cina e Thailandia, Stanzione torna in Italia, dove affina le sue capacità nelle cucine del Convivio Troiani di Roma, al fianco dello chef Angelo Troiani, per passare poi alla Locanda Solarola (2 stelle Michelin) di Castel Guelfo (Bologna) e all’Arquade (2 stelle Michelin) di Villa del Quar di San Pietro in Cariano (Verona), entrambi capitanati dallo chef Bruno Barbieri.
Dall’anno scorso è alla guida dei due ristoranti dell’Hotel Santa Caterina, villa liberty dei primi del Novecento, dalle romantiche atmosfere, di proprietà della famiglia Gambardella da oltre quattro generazioni, con 66 camere, una diversa dall’altra per arredamento e posizione, giardini secolari, orti, limonaie, aranceti e una vista mozzafiato sul golfo.
Al ristorante Al Mare, lo chef salernitano propone una cucina mediterranea con un grande equilibrio tra estetica e gusto: grigliate di pesce preparate con il pescato del giorno, pizze cotte nel forno a legna, paste fatte in casa dallo chef e piatti freschi di stagione; mentre nel ristorante Il Glicine, il nuovo fine dining della dimora, porta in tavola la cucina tipica della costa e i sapori mediterranei, in piatti di sicuro equilibrio dove la ricerca e l’innovazione viaggiano di pari passo.
Ecco l’intervista in cui lo chef si racconta al Tgcom24.
Qual è la prima cosa che fai la mattina quando ti alzi?
Do un bacio e una carezza a mia moglie e ai miei due bambini mentre ancora dormono, poi mi preparo per andare al lavoro.
Quando inizia la tua giornata tipo e quando finisce?
Inizia alle 6.30 e termina verso le 23.30.
Un ingrediente di cui non puoi fare a meno?
Non potrei mai fare a meno dell’olio extravergine di oliva.
Qual è il primo piatto che ti ricordi di aver cucinato?
Le zeppole di San Giuseppe (tipico dolce napoletano), ma ricordo che non mi riuscirono molto bene.
E quale ha avuto più successo?
Il dessert che si trova in carta al Santa Caterina: una scomposizione con più consistenze sul tema “Bufala e lamponi”
Descrivi la tua cucina in tre aggettivi.
Diretta, decisa, riconoscibile.
Se fossi un film, che film saresti?
Forse sarei Il Gladiatore con Russell Crowe.
Se fossi una canzone, che canzone saresti?
Cammina nel sole di Gianluca Grignani.
Qual è il giudice che temi di più?
Mia moglie.
Qual è il tuo ristorante preferito?
Nonna Sceppa a Paestum.
Qual è un tuo difetto?
Sono troppo pignolo e pretenzioso, soprattutto sul lavoro.
E un tuo pregio?
Riuscire a trovare sempre il giusto equilibrio in ogni situazione e in tutto quello che faccio.
Cosa avresti fatto se non avessi fatto il cuoco?
L’architetto.
www.hotelsantacaterina.it
Di Indira Fassioni