© Ufficio stampa | Chef Antonio Pappalardo
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Dalla pizza al ramen passando per il ristorante stellato, ecco una selezione di location da provare nel bresciano
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Il 2023 si è aperto in maniera speciale per Brescia, nominata (in binomio con Bergamo) Capitale Italiana della Cultura. La scelta è avvenuta nel luglio del 2020, anche in risposta a come le due città sono state luce di speranza e cura in seguito al difficile periodo vissuto dai territori durante la pandemia. Il tema attorno a cui si articolano le tante iniziative in programma è proprio quello della “Città Illuminata”, un percorso attraverso cultura e bellezza che vuole incrementare la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale materiale e immateriale. Ma se da un lato sarà l’occasione per i molti visitatori di accrescere lo spirito, perché non approfittarne anche per scoprire l’offerta gastronomica che questa provincia in piena espansione ha da offrire? Tra nuove aperture, cocktail bar, pizzerie e ristoranti giapponesi, ecco la nostra selezione da provare in giro per il bresciano.
Sedicesimo Secolo
Sedicesimo Secolo: come l’epoca a cui risalgono le nobili mura storiche di quella che allora fu la scuderia di un castello, e che oggi è la dimora del Ristorante di Simone Breda, talentuoso giovane volto della nuova generazione di chef italiani. Sedicesimo Secolo: come l’epoca a cui risale l’antico feudo dei Conti Caprioli cui appartiene il piccolo borgo di Pudiano, frazione di Orzinuovi, dove il Ristorante è incastonato, in quella terra cosiddetta della Bassa Bresciana la cui ricchezza di produzioni diventa storie raccontate nei piatti con dedizione per la tradizione e saggia abilità d’innovazione. Aperto l’8 aprile 2016, dopo appena 32 mesi dall’apertura, il 16 novembre 2018 riceve la prima Stella Michelin. Lo chef tra le storiche mura del palazzo del XVI secolo racconta il territorio attraverso una cucina che valorizza la tradizione e i prodotti locali di alta qualità, attentamente selezionati anche tra i piccoli produttori del bresciano e del bergamasco, in equilibrio perfetto ed elegante con il gusto contemporaneo e l’estro personale.
Al Maló – Cucina e Miscelazione
A Rovato, in Franciacorta, sulla storica piazza sorge in un palazzo antico “Al Maló – Cucina e Miscelazione”. Un progetto innovativo e dal respiro cosmopolita che nel nome racchiude le iniziali dei tre soci bresciani. I piatti di chef Mauro Zacchetti sono legati alle sue personali esperienze ed ai suoi viaggi. Una ricerca che mira a valorizzare al massimo ogni ingrediente tramite lavorazioni specifiche che vanno dalle marinature alle affumicature fino alla brace. In casa viene prodotto tutto ciò che il cliente trova al tavolo: dai lievitati agli gli stuzzichini fino alla piccola pasticceria. Da provare anche l’offerta cocktail a base di prodotti stagionali, trattati in maniera ricercata e presentati in modo innovativo.
Siseroshi locanda giapponese
Un progetto ambizioso: portare un vero e proprio ristorante giapponese senza compromessi nella Bassa Bresciana. Siseroshi, aperto da meno di un anno, vuol promuovere in primis la cultura del Sol Levante, al di là del sushi o della tempura. Un meraviglioso mondo fatto di combinazioni di ingredienti, materie prime speciali, prodotti stagionali, gesti precisi e ricette che richiedono lunghe cotture, marinature e varie tecniche. Il menù della Locanda Siseroshi si basa su diversi percorsi degustazione che permettono agli ospiti di conoscere i veri sapori della cucina tradizionale e contemporanea del paese nipponico, con l’alternanza di Atatakai riōri (piatti cucinati), Sushi, Sashimi e Ramen.
Grand Hotel Fasano
Il Gran Hotel Fasano è un Cinque Stelle dal fascino antico, uno scrigno dentro cui sorge uno dei bar da scoprire in Italia, ovvero il Gin Lounge, gestito da Rama Redzepi. Qui vengono i locals e i turisti a scoprire le meraviglie dei distillati in miscelazione, che Rama forma partendo da un “semplice” Gin Tonic e per portarli a comprendere e apprezzare cocktail strutturati come il Negroni di sua creazione, impeccabile sia nel gusto che nel servizio. Se è ben noto il Ristorante fine dining dell’hotel, Il Fagiano seguito dallo chef Maurizio Bufi, è da provare anche la cucina di Pasquale Tozzi al Pescatore, che propone una cucina legata al Mediterraneo che abbraccia le influenze di tutti i suoi bacini e risale fino all’Arco Alpino. Partendo dalla carta, in cui figurano cinque piatti per portata, spiccano la Millefoglie con capesante, caprino e caviale Calvisius, il Fusillone di grano duro, crema di piselli e formaggio Bagoss, la Ricciola in crosta alla “Beccafico”, emulsione di acqua di vongole e “I miei lievitati!”, una selezione di grandi lievitati della cultura italiana, serviti al carrello e sempre in continua variazione.
Casa Leali
Il ristorante si trova a Puegnago del Garda, precisamente sulle colline gardesane. La struttura, risalente al 1400, di proprietà della famiglia Leali, si apre al pubblico con 35 posti all'interno, cortile, giardino e una piscina esterna. Casa Leali è suddivisa in più spazi per poter pranzare e cenare a bordo piscina, all'esterno, nel salone principale, allo chef table, nella cantina o nel privé. Lo chef, Andrea Leali Classe 1993, nativo del Lago di Garda è autodidatta totale. Talentuoso fin dagli esordi, molto aperto alle tecnologie e alle nuove tecniche di lavorazione che gli consentono di estrarre l’essenza di ogni materia prima, principalmente gardesana, ma non solo. La sua cucina ha forti richiami classici e tradizionali con spiccate note di contemporaneità.
Vivace
Si chiama Vivace ed è la nuova apertura nel cuore di Brescia, frutto di un’idea di Eliana, Stefano e Giorgio Pasotti, tre fratelli imprenditori (grandi appassionati di enogastronomia) che hanno coinvolto per il loro progetto Daniele Merola, proprietario di altri locali nel bresciano, come esperto del settore. Ad accomunarli è la volontà di dare vita a uno spazio dove poter vivere un piacevole viaggio enogastronomico e un momento rilassante, lontani dai pensieri della frenetica vita di tutti i giorni. Una cucina vivace, frizzante, golosa, ma soprattutto comprensibile. Una cantina che tra chicche enologiche e bottiglie blasonate sappia far divertire l’ospite. Un’accoglienza calorosa e un servizio puntuale e preciso. Un locale al massimo dell'avanguardia anche dal punto di vista della sostenibilità: sostanziali gli investimenti della proprietà per dotare il ristorante dei migliori sistemi di sanificazione e risparmio energetico. La tecnologia è innovazione e l’innovazione qui è utilizzata per raggiungere i più alti obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Tancredi
“Ode al Mediterraneo”: è questa la cucina dello chef Roberto Stefani. Una cucina che vuole valorizzare il prodotto e la materia prima senza snaturarli. Uno stile che, grazie a una mano raffinata ed elegante, figlia degli insegnamenti del mentore Antonio Guida, esalta in profondità le caratteristiche di ogni ingrediente scelto. Il progetto Tancredi punta a far conoscere sì le eccellenze locali, come il formaggio Bagoss, lo zafferano di Pozzolengo, il tartufo nero della Valtènesi e la farina di mais di Bedizzole, ma non preclude prodotti di altre zone e regioni, purché si distinguano per altissima qualità e originalità. Ecco perché in carta non mancano prelibatezze come astice, granchio reale e wagyu.
Forme
Giovedì 26 gennaio è stato inaugurato Forme, il nuovo fine dining di Brescia che vede a capo della cucina la chef abruzzese Arianna Gatti. Aperto a cena dal mercoledì alla domenica e a pranzo il sabato e la domenica, il ristorante deve il suo nome alla presenza di oggetti di design all’interno delle sale del locale e al paese di origine della chef Gatti, situato in provincia de L’Aquila. Arianna Gatti, classe 1991, è originaria di Forme, un piccolo paese incastonato nel cuore dell’Abruzzo. Nel dicembre 2013 è giunta a Brescia ed è entrata a far parte della brigata del Miramonti l’Altro, il ristorante due stelle Michelin di Concesio, dove ha presto ottenuto il ruolo di sous-chef. Grazie al suo talento, nel 2020, la chef Gatti è stata insignita del premio “Migliore sous-chef” dalla guida Identità Golose. Ispirata alla grande tradizione italiana, la cucina di Forme è basata sulla stagionalità e sull’impiego di materie prime italiane. I piatti della chef Gatti, realizzati con tecniche funzionali, presentano sapori riconoscibili, ricchi e caratterizzati da impiattamenti dal design ricercato.
La Cascina dei Sapori di Rezzato - Inedito, Brescia
Bresciano non per nascita, ma certamente d’adozione, il pizzaiolo Antonio Pappalardo ha accolto pieno d’entusiasmo questo 2023 in cui Brescia, insieme a Bergamo, è Capitale Italiana della Cultura. Infatti sia La Cascina dei Sapori di Rezzato che Inedito a Brescia, recentemente premiate con i Tre Spicchi del Gambero Rosso, ospitano il format “Brescia Capitale - Pizza, cultura e territorio”. Pizza e produttori del territorio sono, in casa di Antonio, veicolo e voce per Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. “Brescia Capitale”: 6 pizze, 6 monumenti, prodotti locali e vini del territorio Originalità, innovazione, gusto e territorio arricchiscono questo format pensato da Antonio. Ogni due mesi, infatti, verrà realizzata fuori carta una pizza che rappresenterà, di volta in volta, un racconto d’amore che Antonio dedica alla sua città e all’intera provincia. Ogni pizza, anche attraverso il nome di fantasia che Antonio di volta in volta attribuirà, rappresenterà un monumento o un punto nevralgico della città di Brescia: sarà quindi l’occasione per i commensali di scoprire qualcosa di più sulla Capitale della Cultura 2023. I monumenti che daranno il nome alle pizze di Antonio sono il Castello di Brescia, il Capitolium, il Museo Santa Giulia, il Teatro Grande, Piazza Duomo e la Torretta dell’orologio in Piazza Loggia.
Di Indira Fassioni