Qualità ed empowerment femminile
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Serena e Bendetta Nobili sono la terza generazione a guida dell’azienda, che da oltre 80 anni produce caffè artigianale di qualità
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Un laboratorio artigianale nato nei primi del ‘900 nel centro storico di Firenze, che da allora ha come obiettivo la diffusione della migliore qualità di caffè. Si tratta di Dinicaffè, che da oltre 80 anni produce caffè artigianale di qualità nel quartiere fiorentino di San Niccolò. La torrefazione è visitabile su prenotazione, con un tour creato ad hoc che racconta la trasformazione da chicco a “tazzina”, accompagnato da una degustazione finale.
Le varie miscele proposte sono composte dalla miglior selezione di caffè arabica e robusta, originate da una serie di passaggi e accorgimenti che contribuiscono a creare un prodotto di alto livello. Ed è proprio questa attenzione che differenzia Dinicaffè dalle produzioni industriali. “Siamo fieri della passione che mettiamo nel nostro lavoro” afferma Elisabetta Dini. “Ogni piccolo dettaglio, dalla raccolta alla miscelazione rispetta una lavorazione tutta artigianale, eseguita sempre con gli stessi principi, e così tramandata da oltre 80 anni. Ed è proprio il rispetto per la tradizione che fa del nostro caffè un prodotto di eccellenza”.
Uno dei fiori all’occhiello dell’azienda è certamente la sostenibilità, che emerge non soltanto nel packaging, caratterizzato da stampe con inchiostro ad acqua, ma anche nelle capsule e cialde 100% compostabili. L’attenzione al prodotto, all’ambiente e all’etica è dimostrata dalla certificazione CSC e, in ultima analisi, è importante sottolineare che le imprenditrici a capo dell’azienda sono tra i soci fondatori dell’International Women Coffee Alliance (IWCA).
Una tradizione di famiglia
La storia di questa antica torrefazione fiorentina inizia con Alberto Dini, che comincia la sua carriera lavorando per un’azienda di coloniali. Dalla vendita di zucchero e tè passa a quella del caffè, ed è così che nel 1939 nasce Dinicaffè con sede nel centro storico fiorentino. Già a 30 anni l’obiettivo di Alberto è quello di basarsi sull’eccellenza, ma a seguito dell’alluvione di Firenze la sede viene distrutta. Alberto non si perde d’animo e dopo due anni trasforma la vecchia fornace di via dei Bastioni nella nuova e attuale azienda.
Nel 1980 Elisabetta e Laura, figlie di Alberto, prendono le redini dell’azienda: da quel momento Dinicaffè diventa un vero family business al femminile. Ma è il 1996 l’anno decisivo per l’evoluzione della strategia aziendale, in cui la qualità si impone come punto fondamentale della produzione. Dinicaffè, insieme ad altri torrefattori italiani, fonda l’Associazione Caffè Speciali Certificati (CSC), consorzio volto alla tutela della qualità del caffè e alla sua totale tracciabilità, dalla pianta alla tazza.
Nel 2009 i valori aziendali si rafforzano ulteriormente grazie a Serena e Benedetta, figlie di Elisabetta, che con la stessa passione e lo stesso impegno del nonno continuano a mantenere vive le tradizioni per la lavorazione di un caffè di alta qualità. Ma allo stesso tempo l’azienda guarda al futuro e realizza il proprio "Coffee Lab": uno spazio moderno all'interno dell'azienda, adibito a laboratorio degustazione e sperimentazione, ma anche luogo di formazione.
L’incontro tra tradizione e innovazione è evidente anche nella scelta della location: una vecchia fornace in via dei Bastioni ospita la sede dell’azienda nel quartiere di San Niccolò, ai piedi di piazzale Michelangelo. Un ambiente unico, che affiancato all’alta qualità del prodotto artigianale, la colloca tra le più esclusive aziende specializzate nella produzione di caffè.
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Dalla tazzina al packaging, l’amore per Firenze
La fiorentinità si trova non solo nelle tazzine che ritraggono la città, ma anche nel packaging che si discosta dall’immagine "classica" del pacchetto di caffè. A prevalere un colore neutro di base che richiama la natura, ma allo stesso tempo elegante e caldo: un grigio medio, riscaldato dai toni della terra. A fare contrasto con colori decisi e saturi sono le etichette che contraddistinguono le varie miscele, caratterizzate ognuna da un colore e da un simbolo, che riprende i pavimenti delle chiese fiorentine.
Le miscele proposte
Che siano in grani, ad uso bar o macinate per uso domestico, le miscele proposte da Dinicaffè sono composte dalla miglior selezione di caffè arabica e robusta, sempre fresh roasted, ovvero fresco di tostatura, e poi raffreddato ad aria. Da citare la LINEA MONO, una linea di Specialty Coffee non solo mono-origine ma anche mono-piantagione, tutti certificati CSC, oltre che DONA LUCERO, una delle miscele più rappresentative richiama la femminilità che propone il caffè Guatemala in purezza, dalle note floreali, con cioccolato al latte e sentori di miele.
Il caffè importato in Italia è il racconto del percorso di impegno e sacrificio di 80 donne coinvolte nel progetto: prende il nome da Lucero, donna guatemalteca coraggiosa che per più di 10 anni ha lavorato con Amka. Il suo spirito e le sue conoscenze si ritrovano in ogni tazzina di questo caffè, che profuma di libertà e di autonomia. Un percorso di empowerment importante, affinché in futuro le donne guatemalteche possano raggiungere alti livelli di autonomia e diventare delle vere e proprie imprenditrici, combattendo le discriminazioni che impediscono la loro affermazione economica, personale e sociale.
L'obiettivo di questo progetto sociale "in rosa" è produrre un caffè di qualità, tale da poter ricevere il bollino Caffè Speciale Certificato ed esportato in Italia, oltre che restituire alle beneficiarie il loro valore, come persone, donne, produttrici agricole serie e impegnate. Il caffè è stato suddiviso tra gli otto torrefattori del Consorzio, tra cui Dinicaffè, che porranno questo contrassegno sulle loro confezioni.
Il tour alla scoperta del caffè
Per immergersi al meglio nel mondo Dinicaffè, è possibile prenotare un tour creato appositamente alla scoperta della torrefazione. L’esperienza inizia con un’introduzione al mondo del caffè, un breve excursus sulla sua storia e sulle generazioni che si sono susseguite nella sua conduzione e il racconto del viaggio dal chicco alla “tazzina”.
Segue una visita guidata dell’azienda, step by step, in cui vengono ripercorse tutte le fasi di produzione della miscela. Si prosegue con il “laboratorio di tostatura”, nel quale viene tostato un campione di caffè per comprenderne i diversi livelli, per finire con la preparazione guidata di un espresso e un cappuccino a regola d’arte con degustazione.
Di Indira Fassioni