© ufficio-stampa | Festival del Prosciutto di Parma - Foto Alessandro Carra
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Storia, assaggi, incontri e laboratori del gusto con accostamenti inconsueti, sapori tradizionali e sessioni di wine pairing
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Sulle colline parmensi, una tre giorni per assaporare la DOP Prosciutto di Parma, in tutta la sua bontà e dolcezza, e scoprire il territorio che le ha dato i natali. Da venerdi 6 settembre e fino a domenica 8, torna infatti a Langhirano la XXII edizione del Festival del Prosciutto di Parma. Che vuol essere l’occasione per parlare di una DOP simbolo dell’eccellenza del made in Italy alimentare nel mondo, per promuovere antiche tradizioni e un saper fare che si tramandano di generazione in generazione, e per scoprire un territorio ancora poco conosciuto, ma che ospita bellezze come il Castello di Torrechiara, con la straordinaria Camera d’Oro, completamente affrescata, e l’abbazia benedettina rinascimentale nota come Badia di Santa Maria della Neve. Il tutto nel contesto della Riserva MAB UNESCO dell’Appennino Tosco-Emiliano.
© ufficio-stampa | Festival del Prosciutto di Parma - Foto Alessandro Carra
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Vero momento clou del festival sarà Finestre Aperte, che quest’anno raddoppia, passando da due a quattro weekend, andando così a coprire tutto il mese di settembre: l’appuntamento è precisamente per il 7-8, il 14-15, il 21-22 e il 28-29 settembre, quando i prosciuttifici del territorio parmense accoglieranno turisti e food lover, offrendo loro la possibilità di assistere al ciclo di lavorazione. A fare da guide saranno eccezionalmente gli stessi produttori, che racconteranno e mostreranno come le cosce di suino, grazie a una particolarissima combinazione di clima, tradizione e passione, diventino Prosciutto di Parma DOP.
Ci sarà poi la Cittadella del Prosciutto (sempre dal 6 all’8): un’area dove 18 produttori racconteranno la propria storia e organizzeranno degustazioni di prosciutto, offerto in varie stagionature, a partire dai 12 ai 24 mesi, per arrivare anche ai 36 e più mesi. Previste anche esibizioni di taglio a mano del Prosciutto di Parma, una vera e propria arte che richiede un esercizio costante nel tempo per essere padroneggiata, e che è un mix tra rapidità, precisione e coreografia nella presentazione delle fette sul piatto.
E poi ancora cooking lesson e sessioni di wine pairing. Dietro ai fornelli, a dare lezioni di cucina, saranno alcuni degli chef di Parma Quality Restaurants, il Consorzio che riunisce 28 ristoratori del territorio: Maria Amalia Anedda (Les Caves, Sala Baganza), Filippo Cavalli (Osteria dei Mascalzoni, Parma), Mariano Chiarelli (I Du Matt, Parma) e Nico Tamani (Vecchia Fucina, Traversetolo). A suggerire invece quali sono i migliori vini da abbinare al Prosciutto di Parma DOP sarà Maura Gigatti, sommelier del ristorante I Du Matt, insignita proprio di recente del premio come Miglior Sommelier dell’Emilia da AIS Emilia. E non finisce qui. Il Prosciutto di Parma incontrerà pure il gelato (salato), grazie alla genialità della gelateria di alta qualità Ciacco, del giovane maestro gelatiere Stefano Guizzetti, strenuo fautore del metodo artigianale, apprezzato in tutta Italia per la creazione di gusti inconsueti, ottenuti senza alcun tipo di additivo.
Sabato 7, a partire dalle 21.30, si ballerà poi al ritmo della musica di Edoardo Bennato, con un live di due ore allestito in piazzale Celso Melli. Infine, da lunedì 9 a domenica 15 settembre, sotto i Portici del Grano, in Piazza Garibaldi, il Festival continuerà a vivere come appendice “cittadina” nell’ambito di Settembre Gastronomico, e lo farà con un Bistrot dove si svolgeranno svariate iniziative.
Giovedì 12, per esempio, Bruno Vanzan, (campione mondiale di flair bartending e mixology), proporrà i cocktail dell’estate 2019 in abbinamento a finger food a base di Prosciutto di Parma DOP; venerdì 13, invece, l’appuntamento è con la Mozzarella di Bufala Campana DOP; si termina domenica 15 con le pizze gourmet del neonato Gruppo Parmense Pizzerie di Qualità, che riunisce 9 professionisti dell’arte della pizza accomunati dalla scelta di materie prime di eccellenza, preferibilmente locali, e dal ricorso a metodi di lavorazione artigianali.
www.festivaldelprosciuttodiparma.com
Di Indira Fassioni