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Federico Silvio Bellanca, esperto di Mixology, ci racconta quali saranno i drink protagonisti delle serate più calde
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Nonostante qualche nuvola di queste ore, il caldo è decisamente arrivato in anticipo quest’anno, e con lui la voglia d’estate. Tantissimi gli italiani che si sono riversati sulle spiagge o nei parchi alla ricerca di una piccola vacanza estemporanea. E non c’è giornata di vacanza che si rispetti che non si concluda con un aperitivo: complici anche le lunghe ore di sole, non c’è nulla di meglio che sedersi alla sera in buona compagnia per gustare un cocktail. Ma cosa berremo quest’estate? Ne abbiamo parlato con Federico Silvio Bellanca, esperto di Mixology.
Intanto partiamo dai cocktail più richiesti degli ultimi anni, ovvero Spritz e Gin Tonic. Saranno loro i protagonisti del 2022?
Sicuramente si confermeranno entrambi tra le scelte più amate dai consumatori. Ma anche all’interno di queste certezze bisogna avere il coraggio di cambiare. Oggi ad esempio in tantissime località si possono trovare Gin del territorio, e durante le ferie può essere molto interessante assaggiarli. Qualche consiglio? Caprisius all’Isola di Capri, Macchia in Sardegna, oppure Argintum all’Argentario solo per citarne alcuni collegati a località amatissime. Piano piano inoltre anche nel mondo degli Spritz si sta aprendo un piccolo varco nell’egemonia del leader di mercato, chissà che non ci siano anche qui nuovi prodotti pronti a dare un po' di movimento al comparto.
Questi due nuovi classici dell’estate hanno forse un po' scalzato uno dei cocktail storicamente più popolari, ovvero il Mojito…
Diciamo che il Mojito, per quanto sempre in voga, sta rallentando nelle preferenze principalmente per due motivi: il primo è di natura gustativa. Potrà sorprendere, ma le società hanno una specie di senso del gusto collettivo, e quello degli ultimi decenni era molto più tendente al dolce: oggi invece a farla da padrona sono le note bitter e quelle botaniche, che sono assenti in questo drink. La seconda ragione è di tipo calorico. Infatti il classico Mojito è tutto tranne che dietetico, e molti non vogliono vanificare tutti gli sforzi fatti per la prova costume in pochi sorsi. Ma anche qui la soluzione spesso sta nel modernizzare il drink: ad esempio nella nuova cocktail list di Paszkowski a Firenze il barmanager Luca Manni ha creato la propria versione, chiamata “Aria di Mojito” a base di Rum Cordiale homemade al lime Soda alla menta Aria alcolica al limone: insomma, stessi ingredienti ma in diverse forme e consistenze per modernizzare un classico.
Ti va di raccontarci cos'è il movimento Tiki e perché questo tipo di cocktail è così popolare durante la stagione calda?
La storia dei cocktail Tiki e dei Tiki Bar cominciò negli Usa subito dopo il periodo del Proibizionismo, quando nel 1931 Donn Beach (all’anagrafe Ernest Beaumont-Gantt) aprì a Hollywood il Don the Beachcomber, primo bar a tema polinesiano, con l’idea di “vendere” le mete esotiche e le vacanze tutto l’anno. Qui nacquero cocktail iconici come lo Zombie o il Don’s Pearl dove una perla vera veniva messa in un bicchiere su cinque. Ed è proprio da qui che nasce anche una nuova scuola all’interno del mondo del bar che ama utilizzare il rum nei propri drink, e servirli in pieno stile Tiki all’interno di coloratissime Mug. Per chi fosse curioso di saperne di più su questo mondo non posso che consigliare un salto a Milano al Rita's Tiki Room, locale dove’è possibile assaggiare tanti cocktail di ispirazione caraibica.
Un altro classico della miscelazione tropical conosciuto nella cultura di massa è la Piña Colada
Questo è un caso piuttosto buffo, perché è uno di quei cocktail il cui nome è veramente popolare. Si riscontrano però una serie di difficoltà a incrociarlo in una cocktail list, anche in località di mare. I motivi sono grosso modo gli stessi citati per il Moijto, e anche in questo caso una facile soluzione sta nel ripensarne la ricetta. Ad esempio a Vignola, nel nuovissimo Noblesse Cocktail Bar, viene proposta una Pina colada 2.0 a base di rum all'olio di cocco, lime e ananas fermentato. Un modo per unire le tecniche contemporanee a un classico, portandolo a nuova vita.
Combattiamo qualche stereotipo: è vero che il Whisky è un distillato invernale?
No, non lo è! Questo distillato è estremamente versatile, e si presta molto a cocktail per la bella stagione. Negli ultimi anni ad esempio un “New Classic” come il Penicilin si è affermato nelle proposte di tantissimi bar in giro per lo stivale. Ma non mancano le creazioni originali più sorprendenti in tal senso: nella nuova cocktail list di Antiquario a Napoli si trova ad esempio un drink chiamato “Volcano Daisy” perfetto per la bella stagione. Questo cocktail è composto di Irish Whiskey, marmellata di albicocche pellecchielle del vesuvio, liquore Strega Alberti, maraschino, limone. Un drink che oltre ad essere buonissimo è un omaggio ai prodotti tipici, unici e specifici della biodiversità fornita dalla lava del Vesuvio come ad esempio le albicocche “pellecchielle”, piccoli frutti dolci disponibili pochi mesi l’anno, con cui il team del bar napoletano crea la marmellata.
E per chi volesse bere analcolico?
Per fortuna negli ultimi anni la categoria dei drink a bassa gradazione o analcolici è cresciuta moltissimo, e quello che prima era percepito come un sacrificio ora è invece un’ottima alternativa di gusto e di divertimento. Spesso il livello tecnico di questi drink inoltre è superiore a quelli alcolici, e sono quindi molto interessanti da provare anche per gli appassionati. Ad esempio da Carico a Milano ho provato il sorprendente “Tomato Wine”, un vino di pomodoro e amido di riso che racchiude spezie dell’oriente. All’interno cumino, Zafferano, curry, origano, Jasmin, acqua di pomodoro, acqua di riso miele, te e altri piccoli tocchi ottenuto tramite un processo di fermentazione spontaneo di qualche giorno a temperatura controllata. Delizioso e gastronomico, perfetto anche per il pairing. Non è un caso che il suo creatore Dom Carella segua molte consulenze anche nei paesi arabi, da Dubai al Qatar, dove gli analcolici sono fondamentali per motivi religiosi.
Visto che stiamo parlando di creazioni originali, qual’è un drink di nuova creazione da provare quest’estate?
Recentemente ho fatto parte della giuria della finale di Italicus, il celebre rosolio di bergamotto. Devo dire che tutti i drink presentati erano buonissimi e molto adatti alla bella stagione, ma dovendone consigliare uno solo, consiglierei quello vincitore, ovvero “Eclisse” di Nicolò Rossi. Questo Drink ispirato al lavoro di uno dei più grandi designer Italiani,Vico Magistretti, si colloca perfettamente all’interno della tradizione dell'aperitivo milanese (e quindi all’italiana), composto da liquore + soda. In questo caso ha usato Italicus, mela e basilico chiarificati, limone e spuma bianca. Perché ovviamente i drink di successo non devono solo essere buoni e beverini, ma anche riproducibili e forse, tra qualche anno, anche Eclisse sarà servito sui tavolini di tutte le spiagge d’Italia.
Di Indira Fassioni