“Guida al Sake”, il libro di Lorenzo Ferraboschi rappresenta un punto di partenza per tutti coloro che vogliono saperne di più su questa particolare bevanda
Il Sake continua a suscitare sempre maggiore interesse e ad allargare il proprio mercato nel territorio italiano e non solo, sono ormai tantissimi i suoi cultori ed appassionati. Una delle figure di riferimento per questa bevanda alcolica ed il Giappone è sicuramente Lorenzo Ferraboschi, che dopo diversi anni ha finalmente deciso di pubblicare la “Guida al Sake”.
La parola “sake” è ormai conosciuta in tutto il mondo e non solo dai cultori del Giappone. Ma chi sa veramente che cos’è il sake? Come nasce e come si produce? Questo libro rappresenta un punto di partenza per tutti coloro che vogliono saperne di più su questa particolare bevanda, ma non sanno da dove cominciare. Una sorta di viaggio attraverso la sua storia, il suo ruolo culturale in Giappone e nel mondo, e la sua produzione. Terminata la lettura, avrete tra le mani un passe-partout per il mondo del sake, uno spiraglio dietro la bottiglia che racchiude la comprensione di tutto il lavoro che c’è dietro la bevanda giapponese più famosa al mondo.
Negli ultimi anni l’interesse nei confronti del Giappone e della sua cultura è letteralmente esploso, abbracciando tanto i prodotti quanto gli usi, i costumi e i dettagli. Il turismo indirizzato alla sua scoperta registra dati vertiginosi e in tutto questo è proprio il sake che ne sta beneficiando. Il sake è una bevanda alcolica che vanta una lunghissima tradizione e viene ottenuta tramite un complesso e antico processo di fermentazione del riso. Il procedimento nasce in Giappone grazie alla presenza di numerose sorgenti d’acqua purissima su tutto il territorio. Oggi in Italia opera Sake Company, il primo importatore specializzato di sake di qualità, supportato dalla Sake Sommelier Association Italiana (SSA) che si occupa della divulgazione della cultura del sake.
Classe 1977, laureato in Disegno Industriale al Politecnico di Milano, Lorenzo Ferraboschi nel 2000 vince una gara per andare in Giappone e disegnare showroom. Lì lavora prima come Interior Designer e poi come Industrial Designer. Durante questi anni scopre il sake, torna in Italia con sua moglie Maiko e decide di diventare Sake Sommelier. Nel 2015 fonda Sake Company, con l’obiettivo di portare sake di qualità in Italia. Sempre quell’anno comincia a collaborare con la SSA (Sake Sommelier Association), con la quale s’impegna nell’organizzazione di corsi formativi sul tema del sake. Oggi è il referente italiano della SSA e si occupa a tutto tondo della promozione della cultura enogastronomica giapponese nel nostro Paese.
Sake Company sbarca oltre i confini italiani
Insieme alla moglie Maiko Takashima, Lorenzo Ferraboschi è riuscito a varcare i confini italiani grazie ad un progetto di franchising ambizioso e molto intelligente. In pochissimo tempo, con Sake Company sono arrivati in Spagna, Germania, Regno Unito, Svizzera e Lussemburgo, dando la possibilità ai distributori locali di accedere al loro ricco network di 200 produttori giapponesi di sake e di sfruttarlo a pieno per ampliare la propria gamma. In questo modo chi fa parte del franchise ha anche l’enorme vantaggio di ammortizzare in modo significativo le spese di trasporto ed importazione. La collaborazione inoltre prevede una possibile consulenza sulle referenze da inserire in base a tipologie ed esigenze, infatti per ogni etichetta di ogni produttore vi è ovviamente anche già disponibile tutto il materiale di supporto con schede tecniche tradotte ed immagini. Questo processo di crescita e di sviluppo è dovuto anche grazie alla Sake Sommelier Association che ha riconosciuto Sake Company come provider ufficiale per il mercato europeo.
Il Club del Sake apre le sue porte per Natale
Il progetto è iniziato nei primi mesi del 2020 e i posti sono andati immediatamente esauriti. Ora riapre le sue porte e si propone come una brillante ed originale idea per il Natale: il Sake Company Club. È un club con un numero di posti molto limitati in cui ogni iscritto riceve mensilmente una bottiglia di sakè da 720 ml importata appositamente per il club, non presente in Italia fino ad ora e che non verrà messa in distribuzione. Un’assoluta chicca per stile e gusto caratteristico, accompagnata da tutte le informazioni tecniche ed i consigli dei sakè sommelier per degustarla nel modo migliore; inoltre, una volta al mese Sake Company organizza una live in cui un sake sommelier, assaggia e commenta insieme agli abbonati il sake ricevuto. È un regalo ideale sia per gli appassionati, sia per i professionisti, sia per chi vuole avvicinarsi per la prima volta al sakè, assaggiando prodotti differenti, stili di produzioni diversi e allenando così anche le proprie capacità di degustazione.
Consigli per gli abbinamenti
Carne: la carne si sposa perfettamente con un honjo-zodal carattere ricco, ma anche dei junmai o dei sake invecchiati, meglio se serviti a temperatura ambiente. Perfetti come accompagnamento alla carne grigliata, ma anche a salumi e insaccati, perchè vanno ad accentuare il sapore forte e intenso della stagionatura. Per le carni bianche si consigliano honjo-zo e futsu-shu dal sapore fresco, ma anche i junmai ginjo.
Pesce: che sia servito come ingrediente principale o come ingrediente per un sugo, il consiglio è quello di abbinarlo a un calice di junmai ginjo o junmai daiginjo, soprattutto per i pesci bianchi. Per pesci con maggiore contenuto di grasso, o cucinati con ricette più speziate, potete provare invece un junmai, dal gusto leggermente più deciso.
Formaggi: per formaggi freschi e morbidi, abbiniamo un junmai, un honjo-zo, oppure un junmai ginjo dal gusto più ricco, piuttosto che un sake leggermente invecchiato. Per i formaggi stagionati o erborinati, si può provare un sake dall’invecchiamento più lungo, dove le note di umami primeggiano e c’è una componente lattica importante.
Di Indira Fassioni