© UFFICIO STAMPA
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Si celebra oggi la giornata dedicata all’alimento italiano più amato al mondo con eventi, maratone social e donazioni alle mense Caritas
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Alimento versatile e simbolo identitario del nostro Paese, si celebra il 25 ottobre in tutto il mondo il World Pasta Day, che quest’anno compie 25 anni. I pastai italiani di Unione Italiana Food celebrano questo traguardo in un viaggio tra modelli di consumo e tendenze di ieri, di oggi e di domani, in Italia come nel mondo.
Fonte di ottimismo, pasto gustoso e sostenibile e grande maestra di socialità, in Italia (colonna portante della produzione mondiale) la pasta rimane questione di cultura e cuore. La Giornata Mondiale della Pasta è l’appuntamento perfetto per festeggiare la tradizione e la cultura del gusto della pasta italiana, accompagnati dal sapere dei produttori e dalle testimonianze di sportivi e testimonial.
Nutrire il pianeta con un piatto di pasta
Con questo spirito, i pastai di Unione Italiana Food hanno simbolicamente donato alle mense Caritas di Milano, Roma, Napoli, Palermo e Lucca 25 tonnellate di pasta, un quantitativo sufficiente ad assicurare 310.000 pasti caldi.
I dati sulla Pasta
Un quarto di secolo in cui il consumo globale di pasta è più che raddoppiato. Dal 1998 ad oggi, la pasta ha vinto la sua sfida globale, su più fronti. Secondo i dati elaborati da Unione Italiana Food e IPO - International Pasta Organisation, la produzione mondiale oggi sfiora i 17 milioni di tonnellate e oggi come allora, l’Italia è prima al mondo nella classifica dei Paesi produttori, con 3,6 milioni di tonnellate nel 2022 e un fatturato che sfiora i 7 miliardi di euro.
L’Italia è anche il Paese che ne mangia di più, con 23kg pro-capite all’anno e un totale di 1,3 milioni di tonnellate consumate nel 2022. Il 25% della pasta consumata nel mondo e il 75% consumata in Europa sono prodotti da un pastificio italiano.
La Pasta negli anni
In questi 25 anni tanto è cambiato: la pasta si è evoluta, è aumentata la sua conoscenza da parte del consumatore, è stata reinterpretata e adattata a nuovi stili di vita. Rispetto a 25 anni fa, il mondo mangia sempre più pasta italiana. Sono aumentati i Paesi destinatari ed è triplicata la quota export, passando da 740mila a 2,3 milioni di tonnellate.
In Italia praticamente tutti (99%) mangiano la pasta almeno una volta a settimana e oltre 1 italiano su 2 la porta in tavola ogni giorno, mentre 1 su 5 (19.2%) la consuma 4-5 volte a settimana. E in futuro questa tendenza aumenterà, sia in Italia che all’estero. Non solo la pasta sarà con noi, ma lo sarà ancor più di oggi: per oltre 3 italiani su 10 il suo consumo in Italia tenderà ad aumentare, per 4 su 10 ci sarà un ulteriore incremento anche all’estero. È quanto emerge dalla ricerca “Gli Italiani e il futuro della pasta”, realizzata nel mese di settembre 2023 dall’Istituto demoscopico AstraRicerche.
Ma la novità inaspettata riguarda il consumo di pasta in momenti della giornata meno “tradizionali”, come a colazione o a merenda: a dispetto di una presunta impronta “conservatrice” degli italiani, 8 su 10 (79.5%) dimostrano grande apertura, confermando di essere pronti a consumarla appena svegli o come break durante la giornata, a patto che mantenga sempre alti i livelli di qualità e gusto (48.1%).
Un altro 26% sostiene questa scelta soprattutto perché già in uso all’estero mentre per il 19% del campione la tendenza andrà ad affermarsi ancor più se sarà sostenuta e promossa dagli chef. Già oggi, basta cercare l’hashtag #breakfastpasta sui social per rendersi conto di come, soprattutto Oltreoceano, iniziare la giornata con spaghetti, fettuccine e altri formati stia diventando una vera e propria moda culinaria.
Protagonista di infinite ricette antispreco, la pasta si conferma un alimento accessibile anche in un momento difficile per tutti. In Italia con mezzo chilo di pasta e pochi altri ingredienti (pomodoro, un filo d'olio EVO, una spolverata di formaggio), si riesce a preparare un pasto gustoso, nutriente e bilanciato per una famiglia di 4 persone, spendendo poco più di 2 euro.
È inoltre il prototipo del cibo sostenibile, con un'impronta ecologica per porzione di 1 m² globale. In Italia il miglioramento dei processi produttivi e contratti di filiera che puntano sulle buone pratiche agricole hanno ridotto sensibilmente consumi d'acqua ed emissioni di CO2eq connessi alla produzione di pasta. E il suo packaging permette un recupero al 100% dei materiali di imballaggio.
La maratona social
Per la Giornata Mondiale della Pasta non poteva mancare il coinvolgimento dei social: usando l’hashtag ufficiale #WorldPastaDay25 e menzionando gli account social di WeLovePasta, food lover, giornalisti, chef e blogger di tutto il mondo saranno invitati a celebrare le nozze d’argento del World Pasta Day cucinando il loro piatto di pasta del cuore: tradizionale, innovativo, rivisitato o ispirato al futuro, il protagonista resta l’amore universale per la pasta.
I miti da sfatare sulla Pasta
La pasta ha assunto nel tempo una connotazione negativa: le è stato affibbiato il “super potere” di modificare peso e forme corporee per la presenza del suo nutriente per eccellenza: il carboidrato. Ma non è così: la pasta è, invece, un’alleata della dieta. Grazie ad Animenta, l’associazione nata nel 2021 dall’esperienza di Aurora Caporossi per aiutare le persone che soffrono di disturbi alimentari, possiamo svelare i falsi miti di questo alimento insieme alla dietista Giulia Graziano.
“I carboidrati sono la fonte primaria del nostro organismo. Arrivano alle cellule in maniera veloce e sostenibile permettendoci di svolgere al meglio le nostre funzioni vitali. In assenza di questi, il corpo deve ricavare l’energia da altre fonti: i grassi e le proteine. Il consumo della pasta, così come degli altri cereali, diventa dunque “carburante” per il nostro corpo” spiega la dottoressa.
1. La pasta non fa ingrassare. I carboidrati presenti vengono utilizzati come carburante per svolgere tutte le attività corporee, tra cui per esempio il battito cardiaco, la circolazione del sangue, la respirazione, l’attività psichica e fisica.
2. Si può mangiare la pasta anche dopo le 18. Il corpo continua a funzionare anche dopo quest’ora, non va in pausa e ha bisogno di ricevere energia 24 ore su 24. Consumare la pasta a cena può essere vantaggioso: favorisce il riposo notturno e il buon umore. La sua assunzione infatti stimola la produzione di serotonina, un neuromediatore fondamentale per la regolazione dell’umore e del ritmo del sonno.
3. La pasta non è difficile da digerire, anche se la cottura può influenzare la digeribilità. La cottura al dente favorisce la digestione, contrariamente alla pasta troppo cotta che, non solo rischia di perdere le sue proprietà ma tende a diventare come una colla nel tubo digerente, rendendo più difficile il processo.
4. Non togliere i carboidrati per dimagrire. Perdere peso molto velocemente, seguendo diete restrittive, porta a un peggioramento della composizione corporea. Nello specifico, si verifica una perdita di acqua e massa magra/muscolare che porta ad una diminuzione del fabbisogno energetico. Il nostro corpo si adatta alla poca energia introdotta rallentando le sue funzioni, comprese quelle metaboliche.
5. La pasta senza glutine non porta ad una perdita di peso. È adatta solo a chi manifesta la malattia celiaca. Un’errata convinzione che spesso nasce dall’osservazione del corpo magro ed esile delle persone che soffrono di celiachia, che in realtà è causato dall’atrofia dei villi intestinali che porta ad un ridotto assorbimento dei nutrienti. Al contrario, ai prodotti senza glutine, sono spesso addizionati ingredienti come additivi o grassi che garantiscono una maggiore tenuta strutturale dei prodotti, quando il glutine è assente.
È sbagliato eliminare la pasta dalla propria alimentazione, sostituendola a snack dimagranti o a pasti che prevedano una quota di proteine e abbondanti verdure. “Questa soluzione, oltre a non essere sostenibile nel lungo termine, non è utile per il nostro corpo. Escludere i carboidrati, dalla nostra alimentazione, significa vivere in costante debito energetico, mettendo il nostro organismo in una condizione di rischio rispetto a possibili episodi di sovra-alimentazione, perdite di controllo con il cibo e ossessione nei suoi confronti. Eliminare un alimento dalla propria dieta, porta ad aumentarne la desiderabilità e a consumarne una quantità più abbondante quando decidiamo di concederlo al nostro organismo”.
L’eliminazione della pasta può essere quindi una soluzione non vantaggiosa: “Inserirla invece, con una maggiore frequenza, consente invece di coprire una parte del nostro fabbisogno di carboidrati e di evitare che si trasformi in un cibo-nemico. E’ possibile variare il cereale e scegliere tra pasta di grano, di farro, di mais, di riso, di quinoa, di grano saraceno, di legumi, di soia, bianca o integrale; questa varietà consente di beneficiare di proprietà differenti, introducendo nutrienti diverso all’interno della nostra alimentazione. La pasta è un cibo alleato” conclude la dottoressa Graziano.
La ricetta di Sant Ambroeus
Il ristorante e pasticceria che ha esportato in America la cultura gastronomica italiana, ha deciso di raccontare la ricetta di uno dei suoi piatti iconici: le Linguine al prezzemolo con tartare di gamberi.
Un piatto che ha come protagonista il prezzemolo, la pianta aromatica più utilizzata in cucina, e il crostaceo più pregiato del Mar Mediterraneo: Il Gambero rosso di Mazara del Vallo. Il gusto fresco del prezzemolo e quello corposo del gambero crudo, uniti alla piccantezza della “bomba” calabrese rendono unico questo piatto che esalta i sapori autentici tipici della tradizione.
Ingredienti per 2 persone:
160 gr di linguine - 90 gr di purea/clorofilla di prezzemolo - 80 gr di bisque di gamberi rossi - 80 gr di polpa di gamberi rossi - 30 gr di olio evo - uno spicchio di aglio tritato - peperoncino “bomba” calabrese - sale - scorza di limone
Procedimento:
Pulire i gamberi rossi di Mazara, conservando i carapaci e le teste per fare la bisque.
Per la bisque: rosolare un fondo leggero di scalogno, a piacere si può aggiungere sedano e carota, con i carapaci e le teste dei gamberi. Sfumare con del brandy, aggiungere qualche cucchiaio di passata di pomodoro, diluita con acqua e cuocere per circa 20/30 minuti, quindi frullare e passare ad un colino, aggiustando di sale se occorre.
Per la salsa al prezzemolo: sbollentare in acqua salata il prezzemolo sfogliato, quindi, raffreddare in acqua e ghiaccio e frullare aggiungendo, se necessario, dell’acqua di cottura fino ad ottenere una consistenza morbida e cremosa. In abbondate acqua salata cuocere le linguine per 2/3 del tempo indicato. Nel frattempo, in una padella, scaldare l’olio extravergine di oliva, un pizzico di peperoncino e l’aglio tritato. Appena inizia ad intiepidirsi fermare la cottura aggiungendo dell’acqua di cottura o del brodo vegetale, così da non avere la persistenza dell’aglio. Nell’attesa della cottura della pasta, tagliare a piccoli dadini i gamberi rossi e condire con il sale, la scorza di limone e l’olio di oliva extra vergine.
Scolare la pasta e saltarla a fuoco vivace nella base aglio continuando la cottura direttamente in padella. A un minuto dal termine di cottura della pasta, aggiungere la purea di prezzemolo facendo mantecare aggiungendo anche dell’olio Evo a crudo. Impiattare in una fondina formando un nido di linguine. Aggiungere ancora un po’ di salsa al prezzemolo e adagiare sopra la bisque ben calda e la tartare di gamberi. Finire con scorza di limone grattugiata, a piacere.
Di Indira Fassioni