MADE IN ITALY

Festeggiamo il World Pasta Day

Il 25 ottobre si celebra la giornata dedicata al piatto più versatile e amato nel mondo, simbolo del Made in Italy, di convivialità e di bellezza dello stare insieme

25 Ott 2024 - 07:00
 © Ufficio stampa

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Quando si mangia in compagnia si fondono due bisogni primari dell’uomo, quello di essere nutrito e quello di essere amato. Intorno alla tavola si mangia, ma non solo: si dialoga, si costruiscono relazioni, si mettono insieme esperienze e differenze. Per questo, ricorre il 25 ottobre di ogni anno il World Pasta Day, evento promosso dai pastai italiani di Unione Italia Food, che celebra i meriti e i benefici della pasta, il suo sapore, la sua salubrità e la sua semplice praticità, riunendo i pasta lovers di tutto il mondo.

Dati sulla Pasta

Deliveroo, piattaforma leader dell’online food delivery, ha analizzato le preferenze dei consumatori: nel terzo trimestre 2024 emerge che gli ordini dei piatti di pasta preparati dai ristoranti sono aumentati del 18%, mentre gli ordini delle confezioni di pasta disponibili nei supermercati partner sono aumentati del 10%. ​La classifica delle 5 città “pasta lovers, calcolata considerando le città con la più alta percentuale di ordini di pasta rispetto al volume totale degli ordini, vede al posto più alto del podio Cesena, seguita rispettivamente da Vasto, Verbania, Montevarchi e Montecatini Terme.

Tra i piatti di pasta più ordinati, trionfano i classici spaghetti alla carbonara, seguiti dalle tagliatelle, dagli strozzapreti al ragù, da un classico della tradizione campana come gli gnocchi alla sorrentina. E ancora, i paccheri tricolore, gli strozzapreti pesto e patate, i tortelloni di zucca al ragù, le lasagne alla bolognese, gli spaghetti alle vongole e chiudono al decimo posto i tortelloni ricotta e spinaci.

I consigli di Elena Spisni

Non potevano per l’occasione mancare i consigli di un’esperta su come cucinare una speciale pasta fresca, nello specifico la pasta all’uovo della tradizione emiliana. Deliveroo ha chiesto supporto ad Elena Spisni, giovane sfoglina meglio conosciuta come Bastachesiapasta, bolognese DOC, ​cresciuta con una nonna emiliana e una romagnola, che ha trovato nella pasta la sua più grande passione.

Ecco i suoi cinque consigli d’oro per preparare la pasta fresca all’uovo:

1. La proporzione corretta è 1 uovo intero ogni 100 grammi di farina di grano tenero;

2. Le uova devono essere sempre a temperatura ambiente;

3. L’utilizzo della farina di grano tenero è fondamentale per ottenere un impasto morbido e facile da stendere;

4. È importante lavorare la pasta su un tagliere in legno in quanto il legno assorbe l’umidità dell’impasto e allo stesso tempo dona alla pasta la caratteristica ruvidezza;

5. È fondamentale fare riposare il panetto di pasta avvolto in pellicola trasparente e fuori frigo per almeno 30 minuti. In questo modo la pasta si distenderà, rendendo così la sua stesura più semplice.

World Pasta Day in tutta Italia

In Italia, il prodotto più iconico e amato della cucina, simbolo della tradizione gastronomica italiana e del Made in Italy nel mondo, si celebra con molti e diversi eventi, oltre che ricette ideate ad hoc per questa giornata.

Molino Casillo e Identità Golose Milano

L’azienda leader dal 1958 nella produzione di farine e semole d’eccellenza, ha scelto di omaggiare la tradizione pastaia con un evento esclusivo all’Hub di Identità Golose Milano, ideando un vero e proprio viaggio gastronomico nel mondo della pasta. Protagonista la semola Superior, una semola termotrattata di altissima qualità progettata per garantire una pasta sempre perfetta.

I piatti speciali firmati dagli specialist di Molino Casillo saranno: Cartellata trafilata al bronzo di semola Superior e olio evo e farcia di canestrato pugliese e caciocavallo podolico, con gocce di peperone di Domenico Bellizzi; Fusillone trafilato al bronzo di semola Superior con crema di tuorli d’uovo, pecorino romano, burro al tartufo e scaglie di tartufo bianco di Davide Porru Beretta; Faraona e il suo quinto quarto, Parmigiano Reggiano, ricotta di pecora in un cappelletto di semola Superior all'uovo in due forme, brodo ristretto di faraona alle albicocche secche, demi-glace di fegatini e Cedro, arancia e limone semi canditi su polenta morbida di semola Superior al miele di fiori d’arancio di Alessandra de Rosa.

28 Pastai al Mercato Centrale Roma

Punto di riferimento per l’enogastronomia di qualità, Mercato Centrale Roma ospita il pastificio di Gragnano IGP 28 Pastai nelle sue botteghe, che proporranno una ricetta dedicata. 28 Pastai è la prima pasta tracciata interamente tramite blockchain, che permette ai consumatori di seguire l’intero processo produttivo, dal campo di grano fino al confezionamento.

Sono sei le proposte: la bottega ‘Il fritto’ con gli spaghettoni ‘28 Pastai’ alla carbonara; ‘La mozzarella e i formaggi’ con i fusilloni ‘28 Pastai’ pomodorini e burrata; ‘La pasta’ con i fusilloni ‘28 Pastai’ crema di zucca, guanciale e scaglie di pecorino romano; ‘Il tartufo’ con i rigatoni ‘28 Pastai’ cacio e pepe al tartufo nero; ‘Il carciofo’ con i rigatoni ‘28 Pastai’ cacio e pepe al carciofo e infine ‘Il vegetariano e il vegano’ con i fusilloni ‘28 Pastai’ al ragù vegano.

La “Pasta in bianco” di Luca Natalini di Autem*, Milano

Se la pasta è sicuramente uno dei piatti più versatili e amati del mondo, quella in bianco, grazie alle molteplici interpretazioni da parte di grandi chef, si è accaparrata un posto regale nell’alta cucina. Emblematica è la “Pasta in bianco” di Luca Natalini, un piatto storico che lo chef toscano conserva nel suo menù degustazione presso il ristorante Autem* in Porta Romana: spaghetti nudi, puri, sapore potente e mutevole grazie a vermouth di prugne, aceto di riso, alloro bruciato.

Le Orecchiette fatte in casa di Ricci Osteria, Milano

Ricci Osteria è l’unico ristorante milanese in cui sentire davvero “La Puglia a Milano”, con pasta, pane e dolci preparati in casa tutti i giorni. Il menù, curato dagli chef Antonella Ricci, Vinod Sookar e Francesco Bordone, include varie prelibatezze, come le Orecchiette fatte in casa con broccoli, pomodorini confit e mollica di pane alle acciughe. Il piatto è stato inserito dal New York Times tra i 25 piatti più buoni in Italia, all’interno dell’articolo "I 25 piatti di pasta essenziali da mangiare in Italia".

Le “Tagliatelle 30 tuorli” della Country House La Bursch (Bi)

Nel cuore pulsante della Valle Cervo, meta ricca di storia e natura ai piedi delle Alpi piemontesi, il ristorante della Country House La Bursch guidato dalla talentuosa chef under 35 Erika Gotta celebra la pasta nella sua forma più sorprendente e deliziosa proponendo le “Tagliatelle 30 tuorli” fatte a mano, avvolte da una cremosa cacio e pepe, arricchite dall'aroma fresco dell’olio al pino e dalla croccantezza inedita del crumble di abete rosso.

Lo Gnocco di barbabietola de Il Pescatore, Gardone Riviera (Bs)

Lo chef Pasquale Tozzi del ristorante all’interno del 5* L Grand Hotel Fasano, ha messo a punto un primo piatto scenografico ed elegante: Gnocco di barbabietola, borragine, sedano rapa e jus vegetale. Nato dall’idea di interpretare una preparazione tipica della tradizione gastronomica italiana, nel piatto il formato di pasta, ripieno di borragine, viene adagiato su una delicata crema di sedano rapa e completato con un saporito jus vegetale a base di sedano, carote, cipolle, funghi secchi, vino e salsa di soia.

Il piatto simbolo del Made in Italy

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© Ufficio stampa  | La Carbonara di Stendhal Milano
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Gli “Spaghetti Magazín” di O Magazín, Liguria

Immancabili, sempre più richiesti e celebri, gli “Spaghetti Magazín” sono tra le proposte di primi piatti che meglio rappresentano i valori della tradizione e i sapori della cucina genovese quotidianamente celebrata dalla famiglia Mussini. Il segreto è tutto in quella spolverata di pangrattato croccante, che regala al piatto una texture sorprendente. Quando si mescola con la crema di cozze e il tocco vivace del peperoncino, accade qualcosa di speciale: è un piccolo gesto, ma capace di fare la differenza e rendere unico questo piatto signature, comune a tutte e tre le location del gruppo: Portofino, Santa Margherita Ligure e Rapallo.

I Dischi Volanti Fabbri di Balzi Rossi*, Ventimiglia (Im)

Dischi Volanti Fabbri in zuppa di triglia è un primo piatto dello chef Enrico Marmo del ristorante Balzi Rossi. Una pasta corta realizzata con una lenta essiccazione naturale a 35°C, in cui la spirale, che si apre leggermente durante la cottura in brodo di triglia, permette al formato di catturare meglio il sugo, in questo caso la zuppa di triglia, e di imprigionarlo al suo interno. Il piatto viene completato con triglia marinata con olio, sale e origano secco e con una grattugiata di scorza di limone, che dona freschezza e aromaticità alla ricetta.

I Cannelloni toscani del Barbagianni, Colle di Val d’Elsa (Si)

Dall’impronta spiccatamente toscana, la cucina del Barbagianni porta la firma di Alessandro Rossi, executive chef del ristorante Gabbiano 3.0 di Marina di Grosseto, ed è guidata dal resident chef Lorenzo Neri. Nel Menù Radici, spicca un primo piatto: si tratta dei Cannelloni coniglio, pecorino, liquirizia e camomilla. La pasta, fresca e preparata in casa, viene farcita di un ragù di coniglio, e condita con pecorino, jus di coniglio, liquirizia, camomilla e piccoli cappelletti di funghi pioppini sott’olio. Il piatto viene completato con erba pepe ed erba fungo, due varietà botaniche provenienti dall’orto di proprietà, che riprendono sapori del piatto.

La Carbonara di Stendhal Milano (a Roma)

La cucina milanese di Stendhal Milano è arrivata a Roma, all’interno della Galleria Alberto Sordi, in una location d’eccellenza. Qui lo chef Edoardo Ferrera delizia i clienti con i piatti tipici milanesi, ma anche con i classici romani, come la Carbonara. Un piatto iconico romano da assaggiare in un ristorante milanese è davvero una sfida imperdibile.

La Minestra di pasta e pane di Sustànza, Napoli

Simbolo di una ricerca senza eguali sul Mediterraneo, tanto dal punto di vista gastronomico quanto antropologico e sociale, Minestra di pasta e pane fermentato, nocciole, alici, olio mediterraneo rappresenta uno dei piatti signature dello chef Marco Ambrosino. Tocca le corde del nostro patrimonio genetico con inaspettata naturalità, grazie all’utilizzo di due ingredienti di prossimità estremamente poveri, il pane e la pasta. Se il primo viene utilizzato insieme al fumetto di pesce per preparare una salsa cremosa e vellutata, la seconda, la pasta Mischiato Potente, un mix di sette formati diversi prodotto dal Pastificio dei Campi di Gragnano, viene invece condita a freddo con un brodo realizzato con le piante tipiche della macchia mediterranea, alici marinate, maionese di nocciole e colatura di alici.

Lo Spaghettone ai ricci di mare di Eden, Peschici (Fg)

Nel suggestivo borgo del Gargano, sulla marina di fianco al porticciolo, Eden è l’approdo ideale per chi desidera vivere l’esperienza di mangiare in riva al mare, in un’atmosfera rilassata e conviviale, dove l’eco delle onde e il profumo della brezza marina esaltano i piaceri del gusto. Lo chef e patron Angelo Costante predilige la realizzazione di piatti con al massimo tre o quattro ingredienti, tutti stagionali e del territorio, come lo Spaghettone monograno Felicetti con i ricci di mare, un piatto raffinato che racchiude l’essenza del mare in ogni boccone.

Di Indira Fassioni

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