Fred Jerbis è ottenuto da una doppia lavorazione: puoi spiegarci in che cosa consiste e qual è la vostra filosofia produttiva? Esistono tre famiglie di gin, ovvero London dry gin, Distiller gin e Dry gin, secondo le certificazioni della legge dell'Unione Europea del 2008.
La prima tipologia include i classici dove la piante vengono messe in infusion e distillate in alcohol.
Per la seconda, il processo è uguale, ma subito dopo la fase di distillazione vengono aggiunti degli aromi secondari. Il Dry Gin esprime invece la libertà assoluta per il produttore, non più obbligato ad utilizzare il ginepro come la botanica predominante, passaggio invece necessario per le prime due tipologie di gin.
Questo permette di fare un eccellente prodotto o un prodotto mediocre. Fred Jerbis appartiene alla terza tipologia e questo, insieme ad una ricerca minuziosa, alla conoscenza tecnica del terreno e delle erbe migliori da miscelare mi ha permesso di avere la libertà di creare un prodotto che potesse risultare perfetto.
La mia filosofia produttiva prende spunto dalla ricetta di un aromatiere che nel 1946 raccontava in un libro le ricette di tutto il mondo che all'epoca erano utlizzate per fare il gin.
La storia della lavorazione delle botaniche è antichissima, affonda le sue radici in Italia con la scuola salernitana ed è in quel contesto che nasce l'ispirazione, l'idea che ho poi rielaborato.
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