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Se è vero che la bontà del vino dipende dall'annata, si può dire che quella del 325 d.C. è stata un'annata importante: l'anno in cui è stata imbottigliata la più antica bottiglia di vino oggi esistente! Questa preziosissima bottiglia è stata ritrovata in una tomba romana rinvenuta a Speyer, in Germania, attorno al 1867. Apparteneva ad un legionario romano, seppellito assieme alla moglie.
Il nettare era stato incluso nel sarcofago al fine di garantire un sereno viaggio verso i Campi Elisi. Ad oggi la bottiglia è conservata presso una mostra permanente del vino al Museo Storico del Palatinato di questa piccola regione tedesca.
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Parliamo di una bottiglia molto particolare, con manici a forma di delfino, contenente 1,5 litri di un vino rosso, probabilmente mischiato ad erbe e spezie.
Sembra essere stata proprio la presenza di un certo quantitativo di olio d'oliva ad aver garantito una così lunga conservazione. Si tratta di una pratica in uso tra i romani per impedire l'ossidazione del vino.
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Si può bere?
Certo che no! O meglio, il vino dentro la bottiglia potrebbe essere ancora commestibile, ma aprire la bottiglia comporterebbe il verificarsi di un' immediata reazione chimica dovuta al contatto di questo antico "nettare" con l'ossigeno!
Quanto può valere?
Per i collezionisti il suo valore è inestimabile! Basti pensare che in passato questa stessa bottiglia è stata battuta ad un'asta di cimeli nazisti, per la modica cifra di 100 milioni di dollari, offerti da Arohl Ganster, un lord inglese. In seguito alla sua morte è passata in eredità al figlio Yert, il quale sta pensando di venderla...
Ve la sentite? Magari meglio accontentarsi di un buon Barolo!
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