Il buon paese

La mela Alto Adige I.G.P. e la frittella di mele

09 Gen 2017 - 17:22
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Dalle vette delle Alpi Orientali ed Occidentali del Trentino Alto Adige nasce una mela protetta da denominazione IGP dal 2005: la Mela Alto Adige (in tedesco Südtiroler Apfel), coltivata esclusivamente con metodi di tradizionali, come una volta. La zona di produzione della Mela Alto Adige I.G.P. si estende per oltre 100 chilometri lungo la Valle dell'Adige, nella Val Venosta, nella Valle Isarco e presso Naz-Schiaves oltre che a Salorno e a Malles. Sono ben 12 le varietà di mele coltivate in Trentino e questo fa di questa regione una delle aree europee con la più vasta area dedicata a questa coltivazione.

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Le frittelle di mele
Con le mele trentine è possibile realizzare un dolce golosissimo: le frittelle, una deliziosa specialità dolciaria tipica della zona. Anche se questo dolce è famoso in tutta Italia, la preparazione tipica è quella trentina, fatta con l'ingrediente principale della regione, la mela, scelta di solito tra le varietà Golden o Renetta. A base di ingredienti semplici e genuini, quali farina, latte, uova, zucchero e mele, queste golose frittelle creano subito un'atmosfera allegra.

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Storia della frittella di mele
La frittella di mele, tipica del periodo di Carnevale, nasce proprio in questo contesto di straordinaria eccellenza ed infinita bellezza, in un luogo in cui il rapporto fra l'uomo e la natura sembra essere rimasto intatto nel tempo. E la storia della frittelle di mele è insita in una tradizione montana contadina antica che si fa risalire fin dall'epoca medievale, momento in cui la coltivazione delle mele era portata avanti con passione e dedizione all'interno dei monasteri.

Curiosità
Se vi state chiedendo perché la maggior parte dei dolci di Carnevale sono fritti, sappiate che esistono ben due motivazioni precise, a partire dalle quali si sono sviluppate le usanze. La prima è legata al tempo, precisamente alla stagionalità di certe materie prime: l'inverno infatti è il periodo in cui è disponibile in grandi quantità lo strutto, ovvero il grasso del maiale, poiché la macellazione dei suini avviene nei mesi freddi. Utilizzato molto spesso per friggere i dolci, il Carnevale era la circostanza perfetta per poter consumare lo strutto tenuto in dispensa dall'anno precedente.

La seconda motivazione riguarda le festività pasquali: di norma il periodo della Quaresima che precede la Pasqua imponeva fin dall'antichità una certa parsimonia a tavola, con riti precisi quali il divieto di consumare carne il venerdì e momenti di digiuno e penitenza. Essendo invece il Carnevale un periodo di festa, di allegria e di abbondanza, si era soliti mangiare di più in questo periodo e concedersi peccati quali cibi grassi e fritti, così da prepararsi al periodo di rinunce successivo.

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