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La ribollita è un tipico piatto invernale toscano, una zuppa semi solida preparata con cavolo nero e fagioli, nutriente e particolarmente indicata per scaldarsi nelle giornate di brutto tempo. Le sue origini sono "povere" e contadine: è la diretta discendente della zuppa di pane e verdure che in passato veniva preparata in molte zone della Toscana dalla popolazione povera. In particolare essa era diffusa nella piana di Pisa e nei territori di Arezzo e Firenze.
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Storia
Le sue radici sono decisamente antiche tanto che già nel Medioevo era diffusa una zuppa che si può considerare la diretta antenata dell'attuale ribollita. In quel tempo i signori si facevano servire la carne appoggiata a delle focacce di pane azzimo che poi venivano date ai servi i quali le facevano bollire accompagnandole con gli ingredienti che trovavano: solitamente erbe e verdure della campagna (sedano, carote, cavolo). Questa zuppa veniva quindi riscaldata e consumata per parecchi giorni. È questa “ricetta” che nei secoli è perdurata, affinandosi, aggiustandosi e ha condotto all'attuale ricetta della Ribollita.
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Questa veniva solitamente preparata dalle contadine il venerdì, quando la religione e la povertà imponevano di mangiare "di magro” e ciò che rimaneva erano pane, verdure e legumi. Nei giorni successivi, come nel medioevo, la zuppa veniva riscaldata più volte e consumata nuovamente: con pochi e semplici ingredienti una famiglia povera riusciva così a nutrirsi per molto tempo. Come succede a molte di queste ricette "popolari", ora anche la ribollita ha abbandonato le cucine contadine e si è diffusa come un vero e proprio simbolo di tutta la cucina toscana.
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