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Il 21 marzo si celebra uno dei dolci italiani più famosi e amati al mondo
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Si celebra ogni anno il 21 marzo e coincide con l’equinozio di primavera: è la Giornata Mondiale del Tiramisù, anche conosciuta come Tiramisù Day, la festa dedicata al dessert italiano più celebre e amato al mondo a base di caffè, savoiardi e mascarpone, dal nome universale.
Tiramisù è la quinta parola della cucina italiana più conosciuta all’estero, la prima per i dolci. Significa “sollevami, rinforza il mio corpo” e deriva del dialetto trevigiano “Tireme su”, italianizzato in Tiramisù negli ultimi decenni del secolo scorso.
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Un classico della pasticceria Made in Italy tra i più cercati e apprezzati: si conferma, infatti, uno dei dolci più acquistati e ordinati dagli italiani durante l’anno, soprattutto in versione monoporzione, anche al supermercato. Complessivamente, il mercato del tiramisù fresco in Italia genera oltre 14 milioni di euro di sell-out per oltre 1,1 milioni di kg.
Dov’è nato il Tiramisù?
Le origini del Tiramisù sono da sempre contese tra il Veneto e il Friuli Venezia-Giulia, ma secondo il Ministero delle Risorse Agricole e Alimentari, il Tiramisù deve essere considerato come un prodotto agroalimentare tradizionale del Friuli Venezia-Giulia, con un riconoscimento formale assegnato nel 2017. Ma la diatriba non è mai finita: il Veneto, infatti, continua ad affermare che il tiramisù è un prodotto locale tradizionale, nato per la precisione a Treviso, tesi corroborata anche dal Maestro Iginio Massari e da diversi pasticceri italiani.
Diverse tesi raccontano la storia del Tiramisù. Alcuni affermano che sia nato nel 1970 al ristorante Alle Beccherie di Treviso gestito dalla famiglia Campeol. Sarebbe stato il cuoco pasticcere Roberto Lory Linguanotto a inventarlo, dopo la sua permanenza in Germania dove entrò in contatto con molti dolci. Fu colpito da uno in particolare e decise di realizzarlo di ritorno a Treviso, utilizzando gli ingredienti a disposizione. Il dolce venne chiamato Tiramisù per la sua alta carica energetica.
Altre ricerche fanno risalire l’ideazione del dessert a un periodo precedente, al ristorante Roma di Tolmezzo (Udine), che già negli anni '50 proponeva un dolce denominato Tiramisù a base di savoiardi, crema al mascarpone, uova, zucchero e cacao.
Andando più indietro nel tempo, un’altra leggenda racconta che il dolce fu creato negli anni ’30 da una maîtresse di una casa di piacere del centro storico di Treviso. La donna attribuiva a questo dolce un potere afrodisiaco e rinvigorente ed era solita offrirlo agli uomini che dalla sua casa di piacere passavano ogni sera.
Ma una delle teorie più diffuse è quella che ne riconduce l’origine nella zona di Siena, già nel XVII secolo, col nome di Zuppa del Duca, anche se la presenza dei savoiardi e del mascarpone nella ricetta suggerirebbero un’origine più settentrionale. Il primo dolce al cucchiaio che potrebbe aver dato origine al Tiramisù è molto probabilmente la zuppa inglese, nata tra Ferrara e Reggio Emilia già nel Settecento. La sua prima declinazione pare, però, derivi da una tradizione popolare delle famiglie contadine di Treviso di dare ai malati e ai più piccoli lo “sbatudiun”, un composto di tuorlo d’uovo sbattuto con lo zucchero, a cui venne semplicemente aggiunto poi del mascarpone.
La ricetta originale di Treviso dell’Accademia del Tiramisù
Ingredienti per 6-8 persone
3 etti di mascarpone
3 tuorli d’uovo (no albume) o 60g di tuorlo pastorizzato
Zucchero semolato 90g
Biscotti savoiardi
Caffè
Cacao amaro in polvere
Preparazione:
Sbattere i tuorli d’uovo con lo zucchero. Unire il mascarpone ottenendo una crema morbida. Inzuppare i savoiardi con il caffè e disporli in uno strato. Ricoprire lo strato di biscotti con la crema e ripetere l’operazione terminando con uno strato di crema. Porre in frigorifero per almeno 10 ore. Cospargere infine con cacao amaro prima di servire.
Di Indira Fassioni