SOTTO IL SOLE DELLA CAPITALE

La primavera gastronomica romana è nei dehors

Ecco dove mangiare all’aperto tra menù pop e proposte gourmet

27 Mag 2024 - 07:00
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© Ufficio stampa  | 47 Circus Roof Garden
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Roma è la città della primavera per eccellenza. I suoi parchi sconfinati, le ampie fontane, i secolari pini marittimi che sfiorano il cielo, le terrazze in fiore affacciate sul centro, sono un inno alla stagione della rinascita. Un momento dell’anno da vivere all’aria aperta, baciati dal caldo sole capitolino.

Tra le attività a cielo aperto preferite dai romani e dai numerosissimi visitatori che ogni anno invadono la Capitale, vi sono senza dubbio i pranzi, le cene o gli aperitivi, da consumarsi rigorosamente sulle terrazze e nei dehors. Ecco, dunque, alcuni suggerimenti per godere appieno di un’indimenticabile esperienza gastronomica immersi nella grande bellezza della Città Eterna.

47 Circus Roof Garden

47 Boutique Hotel è uno degli alberghi più green di Roma, l’unico in città ad avere ricevuto la certificazione Green Globe. Una location unica, che fa del design, della sostenibilità e della cucina gourmet i suoi principi fondanti. Con una vista panoramica mozzafiato, 47 Circus Roof Garden, il ristorante situato sulla terrazza, è la ciliegina sulla torta dell’intera struttura; totalmente en plein air, scelto appositamente per ammirare l’ambiente circostante. L’intento è quello di godere non soltanto dei piatti gourmet, ma anche della natura in tutto il suo splendore: il sole, le nuvole, il Ponentino romano, le sfumature di colore delle piante. I suoi 40 coperti si affacciano sui templi del Foro Boario, su piazza Venezia e il Circo Massimo, sul fiume Tevere e, ovviamente, sui suggestivi tetti romani.

Per il menù primaverile, lo chef Maurizio Lustrati propone una carta al 100% stagionale. Tra i piatti presenti in lista: asparago bianco di Bassano in diverse consistenze con scampi al barbecue; dentice con avocado bio di Sicilia, limone verde, zenzero e cenere di porro; risotto seppie e piselli con bottarga di muggine di Cabras; ravioli con formaggio fresco di capra su crema di crescione selvatico e arance confit; pici freschi con carciofi alla mentuccia e pecorino romano Dop di Amatrice; filetto di coccio al curry verde, latte di cocco con fricassea di patate e fagiolini.

L’attenzione alla sostenibilità, con un occhio di riguardo per la qualità dei fornitori e delle materie prime, è alla base del progetto 47 Hortus, terreno di proprietà di circa 4 ettari e oltre 400 ulivi all’interno del Parco Regionale Marturanum (nella Tuscia) per la raccolta di verdure biologiche e la produzione di olio extra vergine di oliva 100% italiano estratto a freddo, con blend a maggioranza leccino, dal sapore pungente e delicato al tempo stesso.

47 Circus Roof Garden è anche sinonimo di aperitivo, con drink a scelta e finger food espressi serviti in una scenografica mini ruota panoramica. La mixology propone grandi classici e cocktail originali, con focus sul gin e una scelta fra oltre 50 etichette provenienti da tutto il mondo. 

Controluce

Controluce, angolo segreto nel cuore di Roma, è il ristorante controcorrente che non ti aspetti a Trastevere. Perché chi ha detto che in questo storico rione capitolino debbano esistere solo ristoranti per turisti che fanno della carbonara il loro cavallo di battaglia? Il ristorante in questione, nato da una storia di amicizia e di amore per la cucina, vuole proprio differenziarsi dalle tante insegne trasteverine che propongono ai visitatori un prodotto standardizzato, spesso di qualità medio-bassa. Appena si arriva è il dehors a fare colpo: uno spazio da circa 30 coperti in cui pasteggiare scaldati dal sole, con vista su palazzi storici e viti australiane che fanno da cornice.

Il menù è pensato per far sentire il cliente a casa, immerso nei profumi e nei sapori genuini delle ricette delle mamme e delle nonne, rivisitate attraverso tecniche contemporanee. Tra i must di Controluce vi sono le grandi ricette regionali della cucina italiana, come il baccalà mantecato, la pasta alla Norma, la caponata, gli stracotti di carne e le paste con ragù di agnello o di lepre. A queste si aggiungono piatti più moderni, come lo spaghettone affumicato Pastificio Verrigni con cozze e broccoletti. Per i tradizionalisti più irriducibili, non mancano all’appello gricia, amatriciana, gnocchi alla romana, ovetto in trippetta, abbacchio e, dulcis in fundo, la carbonara, tra le migliori in città.

San Martino Pizza e Bolle

Il nome del locale evoca il sacro, nella fattispecie San Martino, santo degli osti e dell’abbondanza. Da San Martino Pizza e Bolle si venera la vera pizza romana, bassa e croccante, firmata Alessio Muscas. Parliamo ovviamente di una pizza romana gourmet, con topping elaborati studiati come piatti di alta cucina e calibrati alla perfezione per il disco di pasta. Ad accompagnare le varietà in lista, un pairing di bollicine con una carta molto importante.

Sant’Isidoro Pizza e Bolle

Sant’Isidoro, santo agricoltore protettore dei contadini, è stato scelto come protagonista dell’insegna perché in questo ristorante terra e materie prime hanno un ruolo centrale. È la prima apertura del Gruppo Pizza & Bolle, inaugurata nel 2019 e conosciuta oggi come una delle pizzerie napoletane migliori della Capitale. Una pizza contemporanea, con il cornicione croccante ben pronunciato associato a un impasto che la rende leggera come una nuvola.

Morbido

Quando il nome di un locale evoca il concept del progetto. Morbido fa subito venire in mente un gustoso panino da addentare, ma anche uno stile di vita, un approccio alla quotidianità delicato, scevro da stress. Del resto ci troviamo nel cuore del quartiere Appio Claudio, dove prendere le cose in modo frenetico sarebbe un delitto; a due passi dal bellissimo Parco degli Acquedotti, uno dei polmoni verdi della città. Perché non concedersi dunque una boccata d’ossigeno nel grazioso dehors oppure optare, in alternativa, per un take away da gustare nel parco organizzando un picnic con vista sulle rovine romane?

Oltre a essere un’hamburgeria, Morbido vuole essere quello che gli anglosassoni definiscono state of mind: la lentezza elevata a valore, a cui si accompagna una qualità che ha ben poco a che vedere col foodporn, fatta di materie prime e fornitori di quartiere accuratamente selezionati. Per la primavera, lo chef Giuseppe Aronica inserisce nella carta nuove proposte stagionali come l’Aristocratico, un hamburger di scottona da 200 grammi con stracciata d’uovo al tartufo, asparagi cotti a bassa temperatura, stracciatella affumicata, chips di prosciutto affumicato e scaglie di tartufo nero estivo.

Di Indira Fassioni

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