SUCCESSI DI SQUADRA

Lo Chef Paolo Barrale conquista la sua prima Stella Michelin

A soli 5 mesi dall’apertura, Aria Restaurant ha ottenuto l’ambito riconoscimento per una cucina speciale che gioca con i contrasti in una formula irriverente ma sempre rispettosa della tradizione

02 Dic 2021 - 07:00
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Il firmamento di Napoli è più luminoso grazie a una nuova Stella,  quella Michelin ottenuta dal ristorante Aria con lo Chef Paolo Barrale

Nato nel 1973, è cresciuto nel pastificio di famiglia a Cefalù, città dove si è diplomato all’Istituto Alberghiero. Fin da subito ha preso parte a cucine prestigiose, come quella de La Pergola al Rome Cavalieri, dove ricopre l’incarico di Chef de Partie entremetier e Patissier sotto la guida di Heinz Beck. Nel 2005 approda a Sorbo Serpico a capo della brigata di cucina del Marennà, dove ottiene la sua prima stella. Nel 2014, viene anche eletto Ambasciatore dello Stoccafisso, grazie alle sue ricette a base di Stoccafisso di Norvegia. Ha collaborato con celebri Chef tra cui Gualtiero Marchesi, Peter Wyss...

A proposito dell’ambita stella, ci racconta: “Un riconoscimento simile è fonte di gioia immensa ma rappresenta al contempo un guanto di sfida: dobbiamo dare sempre il massimo per fare la differenza – aggiungendo - Un po’ come succede con i figli: c’è la precisa responsabilità di seguirli in tutto e farli crescere in maniera sana e diligente”.

Un traguardo importante per la cucina partenopea e per la città di Napoli, già ricca di moltissimi riconoscimenti per la sua tradizione vivida e autentica.

Questo traguardo è tanto mio quanto della mia fantastica squadra”, prosegue Chef Barrale, che conclude ringraziando soprattutto Marina, unica e insostituibile compagna di vita.

Una cucina speciale che gioca con i contrasti, miseria e nobiltà, sacro e profano, in una formula irriverente ma sempre rispettosa della tradizione. La chiave di lettura che contraddistingue l’offerta gastronomica di Aria è proprio la “concretezza”, che si unisce alla ricerca della modernità e della contemporaneità, senza mai snaturare il concetto di cucina territoriale.

Sui piatti lo Chef porta a tavola la veracità e l’intimità di Napoli, da sempre culla culturale a metà tra sperimentazioni e tradizione. Quasi 450 metri quadri, in via Loggia, a due passi da Piazza Giovanni Bovio, pensati per accogliere gli ospiti in una sorta di antico salotto della borghesia napoletana. Una dimora intima, composta da due sale con 30 comode sedute, più altre 10 nella sala privata.

Oltre alla carta sono due i menù degustazione: “Aria di casa”, composto da 5 portate e strettamente legato alla cultura gastronomica partenopea, con piatti storici che vengono interpretati in chiave del tutto originale dallo chef; e “Boccata d’Aria”, percorso di 7 portate che rispecchia e racconta il pensiero più creativo e avanguardista dello Chef.

Forgiato dalle ferree regole della cucina francese e dalla cucina classica, Barrale non disdegna una personale e coraggiosa reinterpretazione, attuata con un’instancabile e attenta ricerca di materie prime. Ancora una volta Napoli, la città dove Pino Daniele ha fuso la melodia italiana al blues oltreoceano, si dimostra maestra di coraggio e curiosità, riuscendo sempre a ideare un’endemica e riconoscibile forma d’arte.

Di Indira Fassioni 

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