OTTAVA EDIZIONE

Milano Golosa 2019

Appuntamento per gli artigiani del gusto nel capoluogo lombardo: la cucina della tradizione italiana incontra la contaminazione culturale e gastronomica.

11 Ott 2019 - 08:56
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© Ufficio stampa  |  Basara  - Milano Golosa 2019 
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Al via domani, 11 ottobre, l’ottava e nuova edizione di Milano Golosa: la manifestazione ideata dal “Gastronauta” Davide Paolini, che si tiene fino a lunedì 14 al Palazzo del Ghiaccio. Tre giorni all’insegna della gastronomia e dell’enologia italiane di alta qualità, tre giorni in cui 200 artigiani del gusto approdano a Milano per portare eccellenza di sapori, profumi, divertimento, per raccontare la materia prima e le cucine della tradizione italiana. 

Per un’edizione che segna una svolta nella tradizione dell’evento, perché per la prima volta punta sulla contaminazione culturale e gastronomica: Milano Golosa 2019 ospita infatti Asian Taste, un intero padiglione dedicato all’Estremo Oriente e ai ristoratori che hanno portato l’offerta gastronomica asiatica italiana a un alto livello, cambiandone il paradigma di consumo e rendendola un mercato in netta crescita.

Nato dalla collaborazione tra Gastronauta© e NO MAYO di Maria Pranzo (la prima guida ai ristoranti asiatici in Italia) è un vero viaggio nel gusto, un’immersione nelle tradizioni e nelle diverse culture asiatiche che sembrano così distanti dalla nostra ma che danno la possibilità di esplorare la contaminazione.
Tutto questo con uno sguardo rivolto alle necessità ambientali contemporanee: Milano Golosa diventa totalmente ecosostenibile, eliminando la plastica dai prodotti e dall’allestimento, utilizzando prodotti e riunendo produttori che hanno in comune con la manifestazione la massima attenzione all’ambiente. 
Colonne portanti di Milano Golosa e Asian Taste sono gli appuntamenti con gli chef e i produttori. 

Le masterclass e i cooking show,  vedono la partecipazione di numerosi chef, tra i quali Fabio Pisani de Il Luogo di Aimo e Nadia, Masaki Inoguchi del ristorante Sakeya, Guglielmo Paolucci del ristorante orientale Gong, Federico Sisti, chef dell’Antica Osteria Il Ronchettino di Milano, Umberto Bombana del ristorante 8 1/2 Otto E Mezzo Bombana, l'unico tre stelle Michelin italiano fuori dai confini nazionali.
E ancora il bistellato Giuseppe Mancino, de Il Piccolo Principe a Viareggio, Fumiko Sakai del Bikini di Vico Equense, Ivan Milani de Al Pont de Ferr, Michele Biassoni e Michael Fernando dello stellato giapponese Iyo, Gabriele Faggionato di Carlo e Camilla in Duomo, Luca Catalfamo di Casa Ramen, Wicky Pryian del Wicky’s, Diego Rossi di Trippa, lo chef Kumalè, alias Vittorio Castellani e lo chef Kin Cheung di MU dimsum, ristorante di cucina tradizionale cantonese che terrà una masterclass dedicata alla cerimonia del tè.

Due le novità in fatto di cibo e vino: una lezione sul quinto quarto (le parti comunemente scartate) del tonno tenuta dallo spagnolo Ekaitz Apraiz Olaeta del ristorante Tunateca di Barcellona, e Ao Yun, il vino cinese che vola al di sopra delle nuvole: un Cabernet Sauvignon che prende vita sulle alte pendici dell’Himalaya, tra i 2.200 e i 2.600 metri sul livello del mare. Più un nuovo spazio, L’area delle esperienze, dedicato alle isole tematiche del caffè, della farina (con Molino Quaglia), e del panino (con l’Accademia del Panino).

Di Indira Fassioni 

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