Nata qualche anno fa per valorizzare le eccellenze gastronomiche del territorio, la manifestazione devolve tramite la Onlus padovana “Amici di Adamitullo” l'intero ricavato ai Padri Salesiani che operano in Etiopia
Trenta i panettoni in gara quest’anno. Ad aggiudicarsi il primo posto è stato Renato Bosco, veronese di San Martino Buonalbergo. Medaglia d’argento per i fratelli Gardellin di Curtarolo, nel padovano, al terzo posto la pasticceria Fabris di Fontanelle, provincia di Treviso.
A Panetthon possono partecipare solo pasticcerie, ristoranti ed altre attività commerciali che realizzano panettoni tradizionali dalla scadenza molto ravvicinata perché privi dell'emulsionante E471 o di altre tipologie di additivi.
Quelli presentati al concorso devono essere gli stessi venduti al pubblico e acquistabili per tutto il mese di dicembre.
Quest'anno la disponibilità già manifestata nel corso delle precedenti edizioni dai concorrenti in gara è stata ancora maggiore, dal momento che i finalisti si sono impegnati a devolvere agli Amici di Adamitullo una parte di quanto ricavato dalla vendita.
Anche quest'anno, i panettoni in gara sono stati degustati rigorosamente alla cieca da una giuria composta da esperti del settore e giornalisti enogastronomici.
Al giudizio del comitato tecnico nelle passate edizioni andava ad aggiungersi anche quello di una giuria popolare - composta da golosi gourmet - che quest'anno, causa restrizioni e protocolli sanitari, ha dovuto suo malgrado dare forfait.
L'evento premia l'eccellenza dolciaria del territorio senza dimenticare chi ha bisogno di aiuto e di solidarietà: l'intero ricavato dalla manifestazione è stato devoluto – tramite la Onlus padovana “Amici di Adamitullo” – ai Padri Salesiani che operano in Etiopia per garantire e sostenere il percorso scolastico di oltre mille bambini e adolescenti che frequentano la Missione di Adamitullo, piccolo villaggio a tre ore di auto da Addis Abeba.