Qual è la prima cosa che fai la mattina quando ti alzi?
Mi lavo i denti e saluto con un bacio mia figlia e la mia fidanzata.
Quando inizia la tua giornata tipo e quando finisce?
La mia giornata lavorativa tipo comincia con una gran voglia di aprire le porte del mio locale e finisce di sera, quando generalmente non ho voglia di andare a letto. Amo il mio lavoro. Quando ho una giornata libera, in primavera, adoro fare un salto – nel vero senso della parola - all'aeroporto, dove mi lancio da 4000 metri col paracadute, per poi stare il resto della giornata con la mia famiglia.
Un ingrediente di cui non puoi fare a meno?
Beh, il sale…
Descrivi la tua cucina in tre aggettivi.
Immediata, calda, rassicurante.
Qual è il primo piatto che hai cucinato?
Lo ricordo distintamente: era una torta di mele.
E quello che ha avuto più successo?
Il piatto che ha successo è quello che soddisfa a pieno le richieste e le “voglie” del cliente. Il piatto è un qualcosa di più complesso di una preparazione in cucina. Senza dubbio la preparazione deve essere eccellente, ma non si può prescindere dalla cornice fatta dall'accoglienza, dalla simpatia, dal savoir faire e dalla sensibilità di chi sta in sala. Il piatto racchiude sorrisi, il piatto è la parola detta al momento giusto, il piatto è uno spettacolo di teatro che, per ogni commensale, deve andare in scena col titolo giusto. Se dovessi citarne uno del menù attuale, direi forse: merluzzo nero e le sue “trippe” alla parmigiana.
Se fossi un film, che film saresti?
Into the wild. Sono un paracadutista, ho viaggiato molto e amo l'avventura.
Se fossi una canzone, che canzone saresti?
Direi Peace Frog dei The Doors.
Qual è il giudice che temi di più?
Me stesso. Sono un giudice davvero severo del mio lavoro.
Qual è il tuo ristorante preferito?
In Italia: Uliassi a Senigallia, in Europa: Tickets a Barcellona.
Qual è un tuo difetto?
La tenacia.
E un tuo pregio?
Sempre la tenacia.
Cosa avresti fatto se non avessi fatto il cuoco?
L'avrete capito ormai: avrei fatto il paracadutista.