Le castagnole sono dolci fritti tipici di Carnevale, realizzati con un impasto semplice arricchito dal liquore all’anice e da pochissimo vino bianco. A prima vista, le castagnole sembrano struffoli giganti e si chiamano così proprio per la loro grandezza che ricorda quella di una castagna. La quantità di vino bianco da aggiungere alle castagnole è sempre arbitraria perché dipende dalla consistenza dell’impasto e dalla capacità di assorbimento della farina. Se ne avete la possibilità, friggete le castagnole nello strutto invece che nell’olio di semi o di oliva, proprio come si faceva una volta.
Disponete la farina a fontana e aggiungete al centro lo zucchero, le uova, il lievito e la vanillina. Unite il burro morbido a pezzetti e cominciate a impastare con le mani. Aggiungete il liquore all’anice.
Mescolate il tutto e, se serve, aggiungete anche un cucchiaio di vino bianco per rendere l’impasto più morbido. Lavorate la pasta fino a ottenere un panetto liscio e omogeneo.
Ricavate con il palmo della mano dei bastoncini del diametro di almeno 1 cm e mezzo e con una spatola ritagliate tanti pezzetti altrettanto lunghi.
Lavorate leggermente ogni pezzetto come per dargli la forma di una polpettina e praticate un incisione su ognuno di essi.
Sciogliete lo strutto in una casseruola dai bordi alti e, quando avrà raggiunto la temperatura. friggetevi le castagnole facendole dorare da entrambi i lati.
Scolate la castagnole su carta assorbente e quando saranno ormai fredde cospargetele di zucchero a velo.