Primavera. L’aria diventa più calda e profumata, le giornate s’allungano, gli alberi indossano gemme e boccioli, i fiori vestono balconi e aiuole. So che sta arrivando la primavera quando, di sera, inizio a sgranare fave e piselli guardando la tv. È un’abitudine che mi porto dietro sin da piccola, quando aiutavo nonna. La minestra di fave fresche, tipica di alcune regioni del sud Italia, in realtà è una preparazione tipica di tutte le zone d’Italia caratterizzate da un’economia contadina. Questa versione incredibilmente attuale era in un ricettario romagnolo del XIV secolo. Ho semplificato la ricetta per renderla fresca e veloce. Buon appetito!
Pulite e sbollentate le fave in acqua bollente salata per circa 10 minuti tenendo da parte le fave più piccole da aggiungere a crudo.
Dopo averle sbollentate, eliminate anche la buccia esterna come fossero lupini.
Portate a bollore il brodo, aggiungete fave, un pizzico di sale e semolino a pioggia, mescolando perché non si attacchi sul fondo della pentola.
Cuocete a fiamma medio-bassa per circa 10 minuti.
Poi spegnete e usate il frullatore a immersione per ottenere un effetto cremoso. Aggiustate di sale, se serve.
Versate la crema nelle fondine, aggiungete le fave crude e spolverate con tanto parmigiano reggiano.
Servite la minestra calda o tiepida.
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A cura di Indira Fassioni