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Cugini dei simili “capù”, si tratta di involtini di foglie di verza ripieni di carne e serviti con un gustosissimo sugo a base di pomodoro e pancetta. Un piatto nato povero, ma cresciuto ricchissimo, specialmente di apporto calorico per affrontare il clima e la vita di montagna.
Per il ripieno, macinare manzo e salsiccia nel tritacarne e aggiungere man mano tutti gli altri ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Predisporre dell’acqua salata a bollire per sbollentarvi all’interno (max 1 minuto) le foglie. Scolarle e lasciarle raffreddare.
Prendere circa 60 g di ripieno e compattarlo con le mani creando una pallina. Predisporre la foglia di verza su un tagliere con la parte interna verso l’alto e adagiarvi sopra il ripieno (qualora le foglie di verza fossero di dimensioni ridotte, utilizzarne due disponendole leggermente sovrapposte), quindi piegare prima i lati verso l’interno e poi arrotolare. Chiudere infine con lo spago come fosse un prezioso pacco natalizio (tagliando poi le estremità).
Preparare in una casseruola cipolla, olio, burro e pancetta facendoli soffriggere per due minuti a fuoco medio. Aggiungere i nosecc e girarli dopo tre minuti.
Sfumare con il vino bianco e lasciare cuocere per 5 minuti a fiamma viva. Infine, aggiungere la passata di pomodoro, il brodo vegetale e il pepe a piacimento.
40 minuti di cottura a fuoco lento, girando i fagottini di tanto in tanto, daranno vita ai nostri nosecc.
Servire con polenta taragna o con patate al forno. Suggeriamo anche un contorno di funghi porcini trifolati a chiudere l’esperienza brembana.
A cura di Indira Fassioni