Dedica al pistacchio di Raffadali - Foto Riccardo Lanfranchi
Dedica al pistacchio di Raffadali - Foto Riccardo Lanfranchi
Da circa 25 anni i fratelli Butticè propongono una cucina gourmet fatta di sapori e ricordi legati alla loro terra, uniti al territorio che li ha accolti ed ad un’ospitalità incomparabile
Dedica al pistacchio di Raffadali - Foto Riccardo Lanfranchi
Dedica al pistacchio di Raffadali - Foto Riccardo Lanfranchi
Entrare e sedersi ad uno degli eleganti tavoli del ristorante Il Moro di Monza della famiglia Butticè è come andare a cena a casa di amici, che ad ogni portata ti raccontano qualche emozionante storia legata al piatto servito in tavola.
Savoir-faire da Grandes Tables, senso per l’accoglienza tipico di una famiglia siciliana e una cucina gourmet di alto livello legata ai ricordi sono gli ingredienti chiave del ristorante, che ha aperto i battenti nel 1996 in quel di Monza. In sala c’è Antonella, preparatissima sommelier de Il Moro, oltre che padrona di casa perfetta; in cucina, Salvatore, chef del ristorante, insieme a Vincenzo, che è anche general manager di tutti i progetti della famiglia.
Gli interni del ristorante dei fratelli Butticé sono stati curati da Morfox, architetti ed artigiani che hanno disegnato gli showroom di Armani e Ducati, alle pareti esposizioni di quadri temporanee di artisti minori del territorio brianzolo.
Il menù è un’amalgama tra la Sicilia, terra d’origine della famiglia, e il territorio che li ha accolti, la Lombardia, e in particolare la Brianza. Oltre che il menù alla carta, vi è la possibilità di assaggiare “Viaggio in Sicilia”, lo straordinario menù degustazione da 8 portate che racconta l’essenza della territorialità siciliana.
Gli ingredienti che compongono il menù creano un connubio tra i prodotti con cui i fratelli Butticè sono cresciuti, come la mandorla di Raffadali, le prugne nere di Sicilia, il pomodoro alla carrettiera, il suino dei Nebrodi, fino alla scoperta di nuovi piccoli produttori di nicchia che hanno iniziato a coltivare mango e curcuma in Trinacria.
Il pane viene realizzato due volte al giorno in casa, usando solo antichi grani siciliani (come il grano antico Russello): necessita di circa 36 ore di lievitazione con la tecnica del lievito madre. Ma nell'esperienza de Il Moro si mescolano anche tanti piccoli produttori che la famiglia Butticé ha conosciuto e apprezzato dal 1996 e che sono il fil rouge della loro storia familiare, dalla natia Sicilia alla Lombardia che li ha accolti ed è ora la loro casa.
E così, si parte da uno dei piatti signature del locale, l’Ostrica Fine de Claire e mandorla di Raffadali (un assoluto di mandorla), per proseguire con il Polpo, bufala e peperoncino, servito con l’acqua di cottura del polpo.
Quest’ultimo, nuovo piatto del ristorante, ci rimanda subito a ricordi del passato, alle balàte bagnate della Vucciria, lo storico mercato di Palermo. Quella squisita acqua di polpo ci riporta alla mente i mestoli delle signore infilati nei pentoloni e quel profumo che ritrovavi entrando in qualunque casa in estate. Ed è così capiamo che un piatto funziona: quando ti emoziona e ti riporta ad una memoria ben precisa. Così come ci racconta anche Antonella, con un aneddoto di quando studiava a Palermo, con cui ci appassioniamo anche noi.
Tra i primi, è possibile assaggiare i Bottoni con ragusano, pomodoro alla carrettiera e mitili oppure i Paccheri Senatore Cappelli, pistacchio di Raffadali e gamberi di Marzara. Anche in questo caso, i Paccheri riescono a regalarci un profumo e un gusto quasi fatato. Un piatto che sa interamente di Sicilia e ci fa rimembrare folclore e nostalgia.
Tra i secondi di pesce, il piatto varia in base al Pescato del giorno, ed è accompagnato da patata in doppia consistenza, cipollotto, cime di rapa ed estratto di cetriolo; per la carne, ci si sposta sull’Entrecote di Scottona nazionale, melanzana, peperone e prugne nere di Sicilia.
Anche i dolci ricordano in pieno i sapori della Sicilia: un pre-dessert al Mango e curcuma, per poi concludere con Era la cassata, o Chocopassion, a base di cioccolato bianco, al latte, fondente e frutta di stagione, oppure Dedica alla nostra terra: il pistacchio e ciliegia.
La carta dei vini racconta i terroir della regione più vicine alla filosofia del ristorante, Sicilia e Lombardia, in una ricerca verso tante piccole realtà con cui costruire un'ottima qualità prezzo per 450 etichette.
Dalla pandemia vi sono stati dei cambiamenti per essere sempre attenti alle esigenze del cliente e alla sanificazione del locale: la classica mise en place sul tavolo con tovaglia è creata “tailor made” nel momento in cui il cliente si siede al tavolo.
I coperti sono stati ridotti a 24 con un tavolo di diametro superiore al metro, all'entrata è stato installato uno scanner interattivo che rileva, oltre che la temperatura, se la persona sta portando la mascherina. Il menù è disponibile in 3 formati: mediante QR code direttamente su smartphone; con una carta di dimensioni molto ampie (45x60 cm), che permette al cameriere che la tiene in mano di mantenere il distanziamento; un menù monouso, da tenere come ricordo della cena, all'interno di cartellette personalizzate. Si è inoltre deciso di non rimpiazzare mai nessun tavolo, in modo da garantire sempre un servizio ottimale.
La Bottega de Il Moro è la novità delle ultime settimane: propone un servizio delivery e take away dei piatti del ristorante e crea una vetrina stabile per tutti i produttori siciliani e lombardi che rispettano la filosofia dell'artigianalità e della filiera corta.
La Bottega è situata nella vetrina di fianco al ristorante e propone un vero delivery di lusso, con guanti bianchi: la consegna viene fatta direttamente dalla famiglia del Moro in modo da eliminare qualsiasi problema di contaminazione, con un servizio elegante per tutta la città di Monza: camerieri in giacca e cravatta o ragazzi con la divisa da chef.
La “colazione di lavoro” vede anche quattro piatti unici a rotazione con un carboidrato di mare, un piatto di carne, uno vegetariano e un piatto di sole proteine di mare.
Di Indira Fassioni