© ufficio stampa | Luce
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Un progetto che con volontà e capacità imprenditoriali ha dato vita ad un sogno, molto di più di un semplice marchio è terra viva.
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Un incontro importante e una visione straordinaria. Da questo matrimonio nasce Luce, una delle sette tenute della famiglia Frescobaldi, tra le più importanti aziende vinicole in Italia, la cui storia inizia più di mille anni fa e si lega intimamente a quella della Toscana.
Siamo nella regione regina della viticoltura italiana, nel cuore del Parco Naturale della Val d’Orcia, lontano dalla vita frenetica dei centri urbani e dei poli industriali, dove permane un panorama intatto e per alcuni versi selvaggio.
È Montalcino (provincia di Siena), il paese del Brunello, circondato da dolci colline che accolgono vigneti e oliveti testimoni di un’agricoltura plurisecolare, dove l’uomo ha instaurato con la natura un rapporto rispettoso, preservandola negli anni da abusi e speculazioni edilizie, mantenendo inalterato nel tempo il fascino e la magia di un territorio incontaminato e ancora ricco di biodiversità. Un paesaggio eccezionale e unico che nel 2004 l’Unesco ha dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
È in questa terra straordinaria, precisamente a sud-ovest di Montalcino, che si estende Tenuta Luce: 249 ettari di terreno, di cui all’incirca 88 vitati, dietro cui si cela la prima e sola collaborazione di sempre tra due grandi famiglia del vino, quella tra Vittorio Frescobaldi e Robert Mondavi, che nei primi anni Novanta hanno unito le forze mossi da una visione che ha portato alla creazione di un assemblaggio inedito di Sangiovese e Merlot.
Il risultato è un vino unico per concezione e personalità, una “diversa” espressione di Montalcino, prodotto seguendo le regole dell’agricoltura sostenibile.
Vendemmia dopo vendemmia, Luce ha saputo affermarsi sulla scena enologica internazionale conquistando i mercati internazionali grazie alla sua personalità originale e unica. Dal 2004, con la fine della collaborazione con i Mondavi, a occuparsi personalmente del progetto è stato Lamberto Frescobaldi (la trentesima generazione della famiglia) fino all’ingresso, nel 2017, di Stefano Ruini, nuovo Direttore Tecnico ed Enologo di Luce, che ha dato continuità a questa visione.
Con una densità media di circa 6.150 ceppi per ettaro, la tenuta dei Frescobaldi è fra le più alte del territorio, essendo collocata fra i 300 e i 420 metri sul livello del mare. Nelle zone più alte i terreni sono particolarmente ricchi di galestro, ben drenati ed equilibrati in sostanza organica, quindi ideali per la coltivazione del Sangiovese; mentre le zone più basse presentano un suolo più ricco di argilla e quindi adatto ad accogliere il Merlot.
Ma l’unicità dei suoi vini si deve anche allo speciale microclima che questo territorio gode, che vede l’alternarsi di giornate calde e asciutte e di notti fresche e ventilate.
I vini della tenuta sono 4: c’è Luce, il primo e vera icona della tenuta che è stato anche il primo vino di Montalcino a essere prodotto da un blend di uve Sangiovese e Merlot (nella stessa percentuale); Lucente, il secondo vino, che si compone del 75% di Sangiovese e del 25% di Merlot e affina in barrique per un anno prima dell’imbottigliamento; Lux Vitis, l’ultimo nato, un vino esclusivo che prende vita da un piccolo vigneto di Cabernet Sauvignon impiantato nel 2004, con una piccola percentuale di Sangiovese, che gli conferisce ulteriore carattere; e infine Luce Brunello, le cui uve nascono dagli 11 ettari della tenuta iscritti all’albo del Brunello di Montalcino ed è un vero e proprio tributo a quel grande prodotto che lega indissolubilmente il nome del borgo all’enologia di qualità.
Il 2017, oltre a vedere l’ingresso dell’enologo Ruini, segna un capitolo importante nella storia dell’azienda: viene infatti acquistata una tenuta contigua e viene realizzata una nuova cantina – per mano dell’architetto Luciana Bassan – concepita come una sorta di tempio sotterraneo e sovrastata da un delizioso giardino mediterraneo che porta la firma del garden designer Richard Shelbourne, su cui sorge la foresteria. Un lungo corridoio in pietra lavica vetrificata domina l’impianto della cantina, a cui si accede da un’alta volta di cinque metri che funge da raccordo tra il cortile esterno e gli ambienti ipogei.
Lungo questo percorso, dalle sale di conferimento delle uve a quella di vinificazione, sino alla bottaia e alla barricaia, la cantina svela le fasi che portano alla creazione di Luce. Fulcro del progetto è la Wine Library, una sala pensata come una biblioteca medievale, interamente rivestita in noce Canaletto, al cui interno, in un’atmosfera di soffusa sacralità, sono custodite tutte le annate di Luce, sin dalla sua nascita, e una selezione di Luce Brunello.
Ultima novità della maison è la realizzazione di 7 camere che aggiungono così la possibilità di immergersi completamente in questo meraviglioso angolo di natura, nella Toscana più autentica. Per lasciarsi alle spalle la città e i suoi ritmi frenetici.
Di Indira Fassioni