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Milano è la città più europea e all'avanguardia d'Italia e lo sa bene anche il Gambero Rosso: la città, infatti, sorprende in tutti i campi, anche in quello gastronomico.
La ristorazione milanese negli ultimi anni si è dimostrata straordinariamente vivace e pronta a viaggiare con la quinta ingranata: l'offerta è ricca e di livello, dalle trattorie ai grandi ristoranti (anche etnici), dai bistrot ai take away, dai mercati gastronomici agli immancabili cocktail bar.
Sono ormai passati due anni dall'Expo, ma l'ondata di nuove aperture non accenna a rallentare il ritmo, anzi: la città continua a godere di un panorama decisamente effervescente.
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“Milano 2018”, la guida del Gambero Rosso presentata pochi giorni fa, come ogni anno cita i migliori locali enogastronomici della città divisi per categorie e racchiude al suo interno più di 190 novità, per un totale di 1454 indirizzi da segnare in agenda e provare assolutamente.
Qualche esempio? Si aggiungono alla lista dei ristoranti da Tre Forchette, Enrico Bartolini al Mudec, il nuovo D'O di Davide Oldani e il Miramonti L'Altro di Philippe Léveillé; ma il premio “Novità dell'anno” è andato al primo bleisure hotel in città, il Viu Milan all'interno del quale Giancarlo Morelli gestisce la cucina del ristorante suo omonimo.
Per chi ama frequentare ristoranti gourmet, insomma, l'asticella si è parecchio alzata. Casaramen (nato dall'idea di Luca Catalfamo), va a fare compagnia nel campo etnico, conquistando i Tre Mappamondi, ai due veterani Iyo e Wicky's Wicuisine Seafood. Si conferma invece ai piani alti della ristorazione meneghina il Seta del Mandarin Oriental Milano (con Andrea Berton), raggiungendo l'elevata valutazione di 92/100.
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Non mancano poi i premi speciali: al Contraste è andato il miglior servizio di sala, al Seta del Mandarin Oriental Milano il miglior servizio di sala in albergo, al Pont de Ferr quello per la miglior proposta di vini al bicchiere al ristorante e a La Bottega del Vino per la miglior proposta di vini al bicchiere al wine bar.
La guida "Milano 2018", inoltre, contiene anche dei curiosi brevi itinerari da seguire se si vuole godere al massimo della città ma si hanno a disposizione solamente 24 ore. La prima tappa, sicuramente, è la libreria, poi si inizia a girare.
Di Indira Fassioni