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Da sempre il 'signor Balocco' ha voluto fare il pasticcere. Ma la storia di questa famiglia che da quattro generazioni si adopera per rendere più dolce la vita di tutti i giorni nasce nella seconda metà dell'800, quando, Toni Balocc, nella sua drogheria, ha iniziato a produrre memorabili bonbon ripieni di liquore. Da quel giorno, però, di passi avanti ne sono stati fatti tanti: ecco una storia d'impresa e di passione raccontata nel libro "Volevo fare il pasticcere", edito da Rizzoli.
La storia di 'quell’anarchico di un Tonio», partito poco più che bambino alla volta delle migliori confetterie torinesi per imparare il mestiere prosegue con suo figlio Aldo che, subito dopo la guerra, ha trasformato il laboratorio del padre a Fossano in un’attività industriale, rendendola famosa per il suo mandorlato e i suoi biscotti. A raccontare la loro avventura, che si intreccia inevitabilmente con la storia del nostro Paese, è Alberto Balocco, che molto giovane ha preso il timone insieme alla sorella Alessandra per condurre l’azienda ancora più lontano. Oggi, venticinque anni dopo, ha accettato l’invito di Adriano Moraglio di 'fare memoria». Una memoria, la sua, che è anche la nostra. Perché la strada del 'signor Balocco', partita nell'Ottocento e proiettata nel futuro, parla di tutti noi, delle nostre paure e delle nostre speranze. E per questo è bella da percorrere insieme nella lettura di questo libro.
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