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A Milano Babek rivoluziona completamente l'offerta (ma soprattutto l'idea) di kebab: è arrivato un panino completamente dedicato ai Presìdi Slow Food, un kebab realizzato con gli ingredienti del Panìere Slow Food, con materie prime italiane e dalla filiera corta e garantita.
Quattro giovani ragazzi hanno deciso di reinterpretare il simbolo dello street food, il kebab, rivoluzionandolo all'insegna del buono e del sano. Il progetto si chiama “Babek – The Kebab (r)evolution”, si tratta di una start-up dedicata al mangiare bene con un focus ben preciso: un panino ispirato alle piccole produzioni tradizionali a rischio d'estinzione. E il nome scelto non è assolutamente casuale: facendo un po' d'attenzione, infatti, ci si rende conto che “Babek” non è altro che la parola kebab scritta al contrario – l'approccio controcorrente e rivoluzionario inizia già dal nome.
Virginia e Giulio Paracino, Gaetano Marino e Pietro Pesco, laureati palermitani trapiantati a Milano, hanno unito i loro talenti e le loro idee per trasformare il loro sogno prima in un obiettivo e poi in un'azienda. Qual era il sogno? Restituire valore a quella che oggi ormai è solamente un'immagine stereotipata e industrializzata del kebab, ridandole valore storico, culturale e gastronomico: è infatti recuperata la tradizionale cottura turca alla griglia previa marinatura.
Giulio e Gaetano hanno studiato rispettivamente Giurisprudenza ed Economia e sono stati loro a fare le prime analisi di fattibilità e a pensare di rivoluzionare il kebab. "Io - spiega Virginia - che ho studiato all'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, ho fatto di questa idea la mia tesi di laurea e ne ho quindi sviluppato i contenuti, ovvero ricerca dei prodotti e dei produttori dunque creazione di una nostra filiera corta, sviluppo della proposta gastronomica, analisi dell'impatto ambientale e ancora del contesto sociale e culturale.”
Ed è bastato un anno perché la tesi di laurea della giovane di Bagheria (PA) si trasformasse in un progetto concreto e perché iniziasse l'avventura della bottega Babek, che offre le più gustose specialità mediterranee di strada, rigorosamente legate a gusto, qualità e sostenibilità.
Il cavallo di battaglia è il panino Slow Babek è preparato con pane arabo (del panificio Grazioli) farcito con carne di Fassona piemontese sfilacciata, cipolla alla piastra, lattuga romana, fettine di pera, robiola di Roccaverano, peste verde di capperi di Salina, acciughe e, ovviamente, salsa yogurt. La vera protagonista è la carne di Fassona piemontese, razza autoctona italiana allevata dal consorzio “La Granda”: gli animali sono tutti nutriti con alimenti naturali in piccole aziende familiari. La carne piemontese incontra poi i sapori forti delle acciughe e dei capperi di Salina, presidio che tutela la coltivazione del cappero mediterraneo.
Le reinterpretazioni del kebab sono creative e numerose (variano, fra l'altro, con le stagioni), oltre che tutte da leccarsi i baffi: c'è il panino con la carne di pecora e quello con il pollo BIO, ma non mancano anche le proposte vegetariane. E ci sono anche piccole sfiziosità da gustare in compagnia: panelle, arancine sbagliate e crocchè.
Finalmente, per chi avesse voglia di un kebab e volesse anche riuscire a digerirlo, è arrivata la soluzione: niente spiedo verticale ma cottura ABT, nel cuore di Milano.
BABEK
Via del Torchio, 3 (zona Colonne di San Lorenzo)
20123 Milano
Di Indira Fassoni per Nerospinto.it