Cibus è un'idea geniale nata più di 30 anni fa che ha saputo far crescere tante fiere alimentari: è una piattaforma che vuole essere utile alle imprese italiane, permettendo alle aziende di evolversi dando loro visibilità. Questa'anno, sfruttando la scia del post Esposizione Universale, ha intenzione di farsi ricordare con numeri da record: la kermesse, infatti, aspetta più di 70 mila visitatori. Grazie alla spinta di Expo, l'edizione conta numerose candidature spontanee da parte di espositori e top buyer.
“Se nel 2014 gli espositori sono stati 2700, quest'anno salgono a 3000”, ha dichiarato
Gian Domenico Auricchio, Presidente di Fiera di Parma. La fiera si rinnova profondamente: i padiglioni sono stati abbelliti e resi più apprezzabili;
“abbiamo speso 2 milioni di euro per nuovi parcheggi asfaltati”, ha poi aggiunto il presidente. L'edizione 2016 vanta un nuovo ingresso, che non è stato costruito ex novo, ma è anzi costituito dall'intero padiglione Cibus è Italia realizzato lo scorso anno per Expo: ha un forte valore evocativo, vuole riportare alla memoria come a Milano, Parma avesse la stessa dignità degli altri Paesi espositori.
“Cibus è una fiera in continua crescita”, ha sottolineato il Presidente di Fiera di Parma, “per il volume d'affari che genera, per notorietà internazionale e anche per quanto riguarda i numeri: i metri quadrati lordi d'esposizione aumentano dell'8% rispetto alla precedente edizione. Il quartiere fieristico è più moderno e funzionale; l'esterno dei padiglioni è stato rimodellato da un ammodernamento grafico”. 3000 aziende presidiano tutti i settori merceologici e l'obiettivo principale di Cibus è
promuovere il Made in Italy e il
Made with Italy. Il primo è sempre più richiesto in tutte le zone del mondo: quello alimentare, infatti, è il settore a cui sono domandate più collaborazioni. Il Made in Italy aumenta del 7% all'anno, eppure questo dato non è sufficiente a colmare la domanda crescente. Voglia di filiera italiana è invece il senso del Made with Italy: il modello food & beverage italiano è unico e diviene il punto di riferimento di Cibus, che dimostra così di sapersi evolvere, non rimanendo solo un appuntamento fieristico. Il salone gastronomico vuole valorizzare l'
eccellenza dei prodotti di nicchia e tenta così di farsi strada come modello fieristico diverso, senza andare contro i pesi massimi del settore.
“Cibus è la rappresentazione della tradizione e dell'innovazione”, ha affermato
Elda Ghiretti, Brand Manager dell'evento;
“ospita molte aziende nuove: il fresco, il bio, il gluten free, il veg, il senza”. La Ghiretti promette molte novità per la 18° edizione: dai prodotti, agli aspetti funzionali, passando anche attraverso il packaging, a testimonianza del grande dinamismo delle aziende italiane che puntano a conquistare nuovi spazi sui mercati esteri e a rilanciare i consumi familiari nel Belpaese. Coop partecipa come rappresentate dei fornitori dei prodotti italiani nel mondo, con il suo 100% Italian food, e sono in programma anche numerosi talkshow e aperitivi sul tema Come valorizzare il cibo italiano all'estero.
Per Cibus 2016 è stato inoltre rinnovato e ampliato il
Fuorisalone, il programma di
attività nelle strade e nelle piazze di Parma.
Cibus vuole trasformare quei progetti capaci di creare occupazione e ricchezza, in investimenti e in risultati in termini di esportazione della tradizione culinaria italiana per consolidare un trend di crescita positivo, con un obiettivo più che preciso, delineato dal premier Matteo Renzi: raggiungere, entro il 2020, i 50 miliardi di euro di export nel comparto alimentare. Per scoprire se l'Italia sta andando nella direzione giusta, l'appuntamento è lunedì 9 maggio a Parma con il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina.
Per tutte le informazioni,
www.cibus.it