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Alla domanda "qual è la cucina più buona del mondo?" chiunque, ovunque, risponderà senza giri di parole che si tratta di quella italiana. Ma com'è celebrata l'arte gastronomica nostrana all'estero? Dal 7 al 17 novembre sbarca finalmente a Dubai l'anteprima della prima Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, proprio in concomitanza col decimo compleanno di PizzaUp e con la partecipazione dei cuochi dell'Italian Cuisine World Summit.
La Settimana della Cucina Italiana nel Mondo si svolgerà dal 21 al 27 novembre, ma sette giorni non bastavano per omaggiare a dovere la patria di alcuni dei cibi più buoni in assoluto, ed ecco che Dubai ha deciso di aprire le danze (e accendere i fornelli) in anticipo. Proprio a Dubai si tiene l'ottava edizione dell'Italian Cuisine & Wines World Summit che non poteva che avere come grande protagonista Sua Maestà la pizza.
Pizza è sicuramente la parola più conosciuta del vocabolario dello Stivale, indice della sconfinata popolarità della cucina italiana; e la pizza è, ovviamente, uno dei piatti (se non il piatto) più conosciuti del made in Italy, oltre che il focus di PizzaUp – come si evince senza troppa difficoltà dal nome.
PizzaUp è il simposio tecnico sulla pizza italiana organizzato con cadenza annuale da Università della Pizza nell'antico Molino Quaglia. È partito nel 2007 dal lievito madre vivo, è passato per il Manifesto della Pizza Italiana Contemporanea nel 2012 (formulato e sottoscritto dai più influenti giornalisti enogastronomici italiani), per arrivare, lo scorso anno, all'incontro della pizza con l'alta cucina. E quale sarà il tema di questa edizione, dopo il lievito madre, le farine, il calore, la germinazione assistita dei cereali, la codifica degli impasti che disegnano le tradizioni dei territori d'Italia, l'importanza degli aspetti nutrizionali e del gusto rispetto alla spettacolarità dei pizzaioli funamboli?
La risposta viene direttamente dall'ideatore di dell'evento, Piero Gabrieli, il quale ha dichiarato che “per rispondere a questo interrogativo dobbiamo guardare fuori, oltre l'Italia, e cogliere i cambiamenti che maturano in un mondo di contaminazioni continue, frutto di stimoli alimentari multietnici che spesso sottovalutano il ruolo del cibo come legante culturale di un popolo. La globalizzazione è una realtà e la tutela della diversità una necessità. Certamente per noi italiani, che viviamo in dimensioni ancora a misura d'uomo. Diversamente da aree del mondo dove l'uomo è sempre più piccolo rispetto ai progetti e ai luoghi nei quali lavora e vive il suo tempo libero. La decima edizione di PizzaUp sarà esperienza totale del nuovo, per aprire la mente a modi di vivere, anche l'alimentazione, che stanno influenzando i consumatori di età giovane e intermedia”.
Per la sua prima edizione a due cifre PizzaUp ha così voluto volare all'estero in collaborazione con l'Italian Cuisine World Summit (promosso da itcheds-gvci.com, network che conta oltre 2500 chef italiani che lavorano in oltre 70 parsi nel mondo) che oggi vanta il titolo di più influente evento di promozione della nostra gastronomia all'estero. Saranno giorni ricchi di incontri tecnici, testimonianze, dibattiti, incontri con chef e pizzaioli prestigiosi (come Renato Bosco, Corrado Scaglione, Giovanni Marchetto, Gennaro Nasti, Beniamino Bilali, Massimo Giovannini, Lello Ravagnan, Antonio Pappalardo, Tony Nicolini, Franco Pepe, Simone Padoan, Giulia Miatto, Fortunato Ostacolo, Luigi Acciaio), ma anche giornalisti del settore food and beverage (fra cui Francesca Romana Barberini, Eleonora Cozzella, Paolo Marchi ed Enzo Vizzari) e l'obiettivo sarà uno solo: restituire chiarezza a idee purtroppo confuse da un passato di puro consumismo alimentare, partendo da un cibo naturale e sano.
Il mese di novembre si prospetta un periodo ricco di novità per quanto riguarda il cibo, tanti sono gli eventi importanti e la destinazione da segnare in agenda non è proprio dietro l'angolo, ma fra l'anteprima della settimana della Cucina Italiana nel Mondo e il decimo compleanno di PizzaUp, Dubai merita decisamente una visita – e chi lo sa che non venga ideata la ricetta della pizza del futuro.
Di Indira Fassioni per nerospinto.it
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