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È il primo premio che offre un riconoscimento alle aziende di enogastronomia che investono in cultura. Stiamo parlando del Premio Gavi La Buona Italia che, nato nell'agosto del 2015 su iniziativa del Consorzio Tutela del Gavi per riconoscere, ha l'obiettivo di premiare le filiere enogastronomiche italiane. Ad aggiudicarsi questa edizione è l' Azienda Vinicola Ceretto.
Bosio, Carrosio, Capriata d'Orba, Francavilla Bisio, Gavi, Novi Ligure, Parodi Ligure, Pasturana, San Cristoforo, Serravalle Scrivia e Tassarolo sono undici pittoreschi comuni piemontesi che si arrampicano sull'Appennino Ligure dando vita al Cortese di Gavi, il Grande Bianco Piemontese. Questo vino (in 5 tipologie tra fermo, frizzante, spumante, riserva e Riserva Spumante Metodo Classico) è di colore giallo paglierino, ma può raggiungere più cariche sfumature dorate; è fresco, pieno, armonico di grande eleganza e finezza. Il Gavi, infine, oltre a nascere dall'incontro fra il soffio del vento del Mar Ligure e la neve dell'Appennino, è il primo vino al mondo OGM FREE: non modificato geneticamente, per preservare l'unicità del vitigno e tutelare il consumatore e il territorio che lo produce.
L'edizione 2016 del Premio Gavi, dedicato alla valorizzazione delle eccellenze agroalimentare italiane, è stato selezionato da un'esperta giuria fra oltre 200 progetti. “Questo premio simboleggia la grande passione che io e la mia famiglia proviamo nei confronti dell'arte e dell'architettura. È da 20 anni che l'azienda Ceretto è impegnata nella realizzazione, divulgazione ed esposizione di opere e progetti artistici”, ha affermato Roberta Ceretto. “Nel 2015 abbiamo registrato oltre 30 mila visite alla Cappella e 15 mila nelle nostre cantine. L'arte fa condividere esperienze emozionali e diventa un volano per la nostra attività commerciale”, ha aggiunto. Quest'anno sono state premiate le aziende, i consorzi, le associazioni e anche le persone che hanno saputo portare a termine i migliori progetti artistici e culturali associati all'identità e alla qualità della propria produzione agricola e vinicola. “Il Consorzio ha sviluppato una rete in grado di unire soggetti istituzionali e valorizza volentieri anche realtà diverse da quelle del proprio territorio. Siamo tutti impegnati nella qualificazione del patrimonio agroalimentare e culturale italiano”, ha dichiarato il Presidente del Consorzio Tutela del Gavi, Maurizio Montobbio.
All'azienda piemontese vitivinicola di San Cassiano in provincia di Alba è andato il riconoscimento per la realizzazione della Cappella di Sol LeWitt e David Tremlett: il progetto artistico e architettonico rappresenta al meglio la prima delle “Sette Regole per la Buona Italia”, nonché “La Filiera della Bellezza”. Sono inoltre state consegnate due Menzioni Speciali: una a Marina Mojana, direttrice artistica della Galleria Campari di Milano, per “I Musei del Vino e del Cibo”, mentre la seconda è stata consegnata dall'Associazione Italiana Sommelier (AIS) alla Responsabile Territoriale della Camera di Commercio di Milano, Mina Clemente, per il suo progetto “Biancorossogreen”, volto alla raccolta e al riciclo dei tappi di sughero. Il Laboratorio del Gavi del Consorzio Tutela e il Centro Studi per il Turismo dell'Università di Bergamo hanno anche promosso il primo rapporto nazionale “Wine Food & Arts”, che ha avuto come oggetto principale il binomio e il rapporto tra eccellenze enogastronomiche italiane e il loro impegno concreto nell'arte.
L'edizione 2016 è stata anche l'occasione per scoprire che nel mondo del vino, tutte le aziende che investono in un nuovo packaging o in etichetta d'autore, non solo ottengono una maggiore visibilità, ma percepiscono inoltre un aumento del prodotto venduto. Investire in arte, insomma, paga.
A proposito di arte, l'artista giapponese Shuhei Matsuyama ha rappresentato il territorio del Gavi DOCG nella sua opera sintesi visiva del suono dell'universo, Shin-On. Arte, food e vino si sono così incontrati, dando origine a un magico connubio in una delle più suggestive cornici del nord Italia.
Di Indira Fassioni per nerospinto.it