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Trentatré anni dopo la sua prima visita a Milano, il presidente del consiglio di amministrazione del colosso Starbucks, Howard Schultz, fa il suo attesissimo ritorno nel Belpaese per annunciare finalmente l'ingresso del suo celebre caffè nel mercato italiano. “Il nostro sogno è sempre stato, prima o poi, di chiudere il cerchio e aprire un negozio anche in Italia, ma non siamo mai stati pronti”, aveva confessato. Adesso, finalmente, lo sono entrambi: Starbucks e gli italiani. L'appuntamento non poteva che essere nel cuore della città, a due passi dal Duomo, in Piazza Cordusio. Quando? A settembre 2017, quindi c'è ancora tempo per ripassare tutti i tipi di caffè che verranno serviti nel nuovissimo locale.
L'annuncio ufficiale era arrivato parecchi mesi fa, precisamente il 29 febbraio scorso, ma pochi si erano fidati, perché troppe volte si era già diffusa la notizia di una possibile apertura di una caffetteria Starbucks a Milano, notizie poi puntualmente smentite.
È passato più di un trentennio dall'ultima volta che il CEO della compagnia americana aveva visitato il capoluogo lombardo e Verona, viaggi che, stando ai suoi racconti, avevano cambiato la sua vita. Aveva avuto modo di conoscere la realtà milanese, e i bar meneghini lo avevano ispirato: i nostri baristi e la loro passione, il loro acuto senso per la qualità e la loro cordialità avevano fatto sì che l'idea di uno store milanese iniziasse a insediarsi nella mente di Howard Schultz. “Gli italiani hanno creato la magia del teatro, la magia dell'amore e la magia dell'espresso”, aveva confidato Howard Schultz. “Ho visitato diversi bar, e in tutti vedevo un vero e proprio rituale, un senso di appartenenza a una comunità”, ecco cosa lo fece innamorare del nostro paese.
Ci è voluto più di un quarto di secolo, però, prima che questa idea mettesse definitivamente le radici in Italia – ed è servita anche la partnership con Percassi, realtà imprenditoriale solida, dinamica e nota per essere capace di anticipare i trend del mercato guardando oltre i confini italiani.
Ma come farà Starbucks a insediarsi in Italia, patria dell'espresso, e nel cuore degli italiani, da sempre ostili al caffè-acqua sporca made in USA? “Vogliamo provare, con immensa umiltà ed altrettanto rispetto”, ha dichiarato Howard Schultz. “Sappiamo che sarà una sfida, ma siamo sicuri che gli italiani siano pronti a vivere la Starbucks experience.”
E Milano sarà solo la prima di una serie di città destinate a ospitare un locale firmato Starbucks: la collaborazione con Percassi, infatti, ha anche l'obiettivo di creare opportunità per i giovani in tutta Italia.
Per Howard Schultz (e in fondo anche per gli italiani, benchè non tutti lo ammettano), questa apertura è il coronamento di un sogno lungo più di trent'anni: come già anticipato, difatti, correva l'anno 1983 quando il presidente di Starbucks camminò per la prima volta sul pavé del centro di Milano.
Di Indira Fassioni per nerospinto.it