Claudio Sadler e Cesare Battisti si uniscono agli chef de La Porta Restaurant in collaborazione con Azione contro la Fame per una serata indimenticabile
La ristorazione di qualità incontra il mondo della solidarietà in una serata dove gusto e attenzione per chi è meno fortunato vanno a braccetto. Un evento che, organizzato in collaborazione con Azione contro la Fame, il network internazionale con sede a Parigi, vedrà riunirsi la sera di lunedì 6 dicembre 2021, nella splendida cornice de La Porta Restaurant a Bologna, tre grandi protagonisti dell’alta cucina italiana, pronti a dare vita ad una cena a 6 mani per raccogliere fondi a sostegno di chi non riesce nemmeno a mettere in tavola un pasto intero al giorno.
Per l'occasione, accanto a Lorenzo Venturelli e Andrea Vaccari, gli chef di casa, ai fornelli si metteranno direttamente da Milano altri due pezzi da novanta del calibro di Claudio Sadler, chef una Stella Michelin del Ristorante Sadler, e Cesare Battisti, chef-patron del Ristorante Ratanà.
Il progetto Ristoranti contro la Fame
Un evento, questo, che va ad incastonarsi nel più ampio contesto di Ristoranti contro la Fame, la rassegna giunta alla settima edizione che vede oltre 100 locali in tutta Italia, oltre a decine di eventi territoriali con road trip promossi da chef e ristoratori, scendere in campo per sensibilizzare la propria clientela sul tema della lotta alla fame e della diffusa malnutrizione infantile in diverse parti del mondo. Nel corso di questa edizione, che rientra nell’ambito dell’iniziativa di sensibilizzazione “Mai più Fame”, i clienti, all’interno dei ristoranti, potranno donare, fino al 31 dicembre, due euro con l’acquisto di un “piatto solidale”, 50 centesimi scegliendo una “pizza solidale” o consumando una bottiglia d’acqua. Secondo la FAO, infatti, sono 811 milioni le persone che soffrono la fame a causa di guerre, cambiamenti climatici e disuguaglianze.
Un progetto per gli italiani in difficoltà
Il progetto promosso in Italia, “Dall’emergenza all’autonomia”, consiste in una attività “pilota” che, in un momento di emergenza economica e sociale, mira a contrastare l’insicurezza alimentare nel nostro Paese. L’intervento, nella sua prima fase, coinvolgerà 50 famiglie vulnerabili della periferia di Milano, per un totale di 250 persone, già nel 2022. Anche in Italia, pur con forme diverse, molte persone vivono una condizione di insicurezza alimentare (5,6 milioni nel in povertà assoluta, Istat). Tre i cardini del progetto: un contributo alla spesa settimanale, la promozione di un’educazione alimentare allo scopo di favorire tra i beneficiari l’adozione di una dieta sana ed equilibrata; la formazione per migliorare le capacità personali, sociali e professionali utili per favorire l’autonomia e, così, la sicurezza alimentare a lungo termine. Il programma riserverà una particolare attenzione alle famiglie con due o più figli (soprattutto con bambini con età inferiore ai 5 anni), con donne in gravidanza o neomamme, con genitori disoccupati o impegnati in lavori occasionali.
La serata del 6 dicembre
La serata del 6 dicembre sarà pertanto emblematica di una delle parole chiave su cui La Porta basa la propria filosofia di comunicazione, ovvero “l’empatia”, che assieme a “i luoghi”, “la ricerca”, “l’esperienza”, “l’eleganza”, “la cura” e “la passione” va a comporre il mood “un senso di ristorazione”, inteso come dare un senso a tutto ciò che viene fatto nel locale.
Il menu della serata
ENTRÉE
Mondeghili alla milanese con salsa tartara senapata (Chef Cesare Battisti)
Risotto alla milanese da passeggio con crema di Grana Padano (Chef Claudio Sadler)
Polenta bianco perla, anguilla delle valli con teriyaki al mosto d’uva e kale (Chef Lorenzo Venturelli)
ANTIPASTO
Luccioperca affumicato, rapa rossa in carpaccio, maionese al rafano, cracker ai semi di lino ed erba amara (Chef Cesare Battisti)
PRIMI
Cannelloni di baccalà mantecato con spinaci, zafferano e peperone crusco (Chef Claudio Sadler)
Cappellacci di zucca violina, speck d’anatra, cacio ricotta e aceto balsamico invecchiato 12 anni (Chef Lorenzo Venturelli)
SECONDO
Filetto di vitello cotto a bassa temperatura con salsa di funghi trombetta e crema di patate affumicate (Chef Claudio Sadler)
DESSERT
Morbido di ricotta di pecora, mirtillo nero di Sestola e sablè Breton Chef Andrea Vaccari
VINI IN ABBINAMENTO
Veuve Ambal, Cremant de Bourgogne Grande Cuvée Blanc Brut
Lodi-Corazza, Zigant
Popphof, Moscato giallo secco
Tenute del Cerro, Vino Nobile di Montepulciano DOCG “Antica Chiusina”
Zeni, Moscato rosa bio
Sicuri protagonisti della cena saranno i vini delle Tenute del Cerro, che in cinque diverse tenute sparse tra la Toscana e l’Umbria produce eccellenti etichette di Brunello di Montalcino, Sagrantino di Montefalco, Vino Nobile di Montepulciano, oltre ai vini della Val di Cornia e al tipico olio EVO.
Una parte del ricavato della serata, cui prenderà parte anche Daniele Maio, corporate fundraiser di Azione contro la Fame, sarà devoluto all’organizzazione. Inoltre fino al 31 dicembre La Porta continuerà a devolvere al progetto 2 euro per ogni menu solidale e 50 centesimi ogni bottiglia d'acqua ordinata.
La Porta Restaurant
Un nome che racconta una città in perpetuo divenire: La Porta Restaurant si configura come un passaggio moderno che punta verso un ambiente internazionale. Il locale, infatti, si trova nella zona fieristica del capoluogo emiliano, in prossimità di Porta Europa, la tredicesima porta all’ombra delle due torri. Il management del locale crede fortemente nella multiculturalità e nell’unione di usanze diverse come mezzo per raggiungere una maggiore completezza sia in cucina che in sala. Lo staff, infatti, è composto da giovani professionisti provenienti da ogni angolo d’Italia e del mondo: ogni regione italiana trova rappresentanza presso La Porta Restaurant, una storia di integrazione e inclusione che racconta gli ideali perseguiti dal locale. La cucina tradizionale, con un immancabile tocco gourmet, è al centro dell’offerta così come la ricerca sul territorio delle materie prime adatte ad ogni piatto e il conseguente studio delle peculiarità e degli accostamenti fra ingredienti.
All’attenzione riposta in cucina, si affianca quella impiegata nella selezione delle etichette presenti nella carta dei vini: oltre 300 nomi custoditi nella preziosa cantina a vista. Una realtà composta prevalentemente da un gruppo di giovani professionisti formati presso l’Alma di Colorno, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana e Alta Formazione per l’Ospitalità fondata dal Maestro Gualtiero Marchesi.
Da oltre un anno inoltre La Porta Restaurant ha voluto catalogare la propria comunicazione in sette parole chiave: i luoghi, la ricerca, l’esperienza, l’eleganza, l’empatia, la cura, la passione. Parole che vengono racchiuse nel mood “La Porta Restaurant, un senso di ristorazione”, inteso come dare un senso a tutto ciò che riguarda il locale: dalla gestione verde del personale, alla ricerca sui prodotti, al luogo come comunità di riferimento, ad iniziative a favore di altri come quelle organizzate assieme ad Azione contro la Fame, di cui sono ambasciatori da cinque anni, e quelle a favore di Miksy, una start up di Camerino composta di sole donne.
In particolare, per ciò che riguarda le materie prime lavorate in cucina, La Porta Restaurant tende a preferire opzioni che prestano maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale: scegliendo, per esempio, un salmone di qualità proveniente dal Trentino o dall’Appennino tosco-emiliano in modo da mantenere un minore impatto ambientale ed evitare la dispersione di risorse che si avrebbe optando per un pesce proveniente dall’estero. Infine, seguendo l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile presentata dall’ONU, La Porta Restaurant tutela l’acqua, vera e propria fonte di vita che va protetta e valorizzata, tanto che il team conta due idrosommelier (Vincenzo e Nicole), in grado di abbinare alla perfezione le caratteristiche particolari dell’acqua ai singoli elementi dei quali si compone il piatto finale.
Di Indira Fassioni