© Ufficio stampa | Arnolfo
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Un percorso che collega alcuni dei ristoranti più prestigiosi della regione
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Nel 1954 Marcel e Nelly Tilloy, proprietari dell’hotel ristorante La Cardinale nella regione dell’Ardèche, ebbero una visione innovativa. Rispondendo alla crescente domanda di momenti piacevoli e di qualità, crearono insieme ad un gruppo di amici albergatori l’associazione "Les Relais de Campagne". L'Associazione, nata ufficialmente il 12 maggio 1954 a Thoissey presso Le Chapon Fin, rappresentava all’epoca otto dimore tra Parigi e Nizza, diventando il punto di partenza dei futuri Relais & Châteaux. Gli albergatori non potevano permettersi pubblicità per attrarre clienti, quindi Marcel Tilloy li invitò a fare fronte comune, basandosi su valori condivisi che garantivano la fedeltà degli ospiti. Negli anni Sessanta, l'Associazione comprendeva 50 hostellerie in Francia e iniziò a espandersi in Europa, accogliendo nuove strutture in Belgio, Germania, Spagna, Regno Unito, Olanda, Danimarca, Svizzera e Italia.
Oggi l’associazione compie 70 anni. Molti valori uniscono le strutture, ma uno si è sempre rivelato fondamentale: l'offerta culinaria d'eccezione, rappresentata da percorsi chiamati "Route du Bonheur". Seguendo questi itinerari, costellati di tappe imperdibili che invitano gli ospiti a rilassarsi e a risvegliare i sensi lungo percorsi alternativi, è possibile trovare alcuni dei migliori ristoranti, stellati e non, accomunati dalla volontà di offrire all’ospite il valore delle terre visitate attraverso la cucina.
La Route du Bonheur toscana
Un esempio emblematico di questi percorsi è la Route du Bonheur in Toscana, che collega alcuni dei ristoranti più prestigiosi della regione, partendo ad esempio da Caino, situato a Montemerano, lo storico ristorante bistellato gestito dalla chef Valeria Piccini. Il locale è rinomato per la sua cucina, utilizzando ingredienti locali e stagionali per creare piatti che raccontano la storia e la cultura della Maremma toscana, ma anche per la sua cantina che si dipana sotto il paese. E parlando di cantine spettacolari, una seconda tappa potrebbe essere un altro bistellato come Arnolfo, regno dello chef Gaetano Trovato. Un'esperienza culinaria che unisce arte, tradizione e modernità all’interno della nuova bellissima sede, che tra vetro e metallo non nasconde nulla, ma custodisce molto. E poi si può ancora scendere, direzione Il Falconiere, a Cortona, gestito dalla chef Silvia Baracchi. Il ristorante è ospitato in una splendida villa del XVII secolo e offre una cucina raffinata accompagnata dai vini della propria cantina, Baracchi Winery. E perché non concludere in uno dei più bei hotel d’Italia, ovvero Borgo San Felice Resort. Il ristorante Poggio Rosso guidato dallo chef Juan Quintero propone un un tocco moderno e internazionale sulla cucina toscana, con una particolare attenzione alla sostenibilità e alla provenienza locale degli ingredienti.
Tappa dopo tappa, gli ospiti possono apprezzare l'Art de vivre radicata nelle tradizioni locali, la calorosa accoglienza dei proprietari, le numerose esperienze proposte in ogni dimora e la gastronomia, fiore all'occhiello dell'Associazione.
La cucina ha sempre avuto un ruolo centrale nell'offerta di Relais & Châteaux. Dal 1972, i ristoranti gestiti da chef rinomati sono stati insigniti del marchio Relais Gourmands, nato da un’idea congiunta dello chef Pierre Troisgros e del presidente dell’Associazione, Joseph Olivereau. Oggi, la rete di Relais & Châteaux riunisce il maggior numero di ristoranti stellati al mondo: 376 stelle Michelin, di cui 40 stelle verdi per l'eco-responsabilità. Gli chef associati sono in grado di adattarsi all’evoluzione degli stili di vita e alle aspettative dei consumatori, sempre più attenti alla salute, alla provenienza dei prodotti e alla loro cultura.
Di Indira Fassioni