OFFERTA CULINARIA D’ECCEZIONE

Una Route du Bonheur ristorativa in Toscana

Un percorso che collega alcuni dei ristoranti più prestigiosi della regione

10 Giu 2024 - 07:00
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© Ufficio stampa  | Arnolfo
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Nel 1954 Marcel e Nelly Tilloy, proprietari dell’hotel ristorante La Cardinale nella regione dell’Ardèche, ebbero una visione innovativa. Rispondendo alla crescente domanda di momenti piacevoli e di qualità, crearono insieme ad un gruppo di amici albergatori l’associazione "Les Relais de Campagne". L'Associazione, nata ufficialmente il 12 maggio 1954 a Thoissey presso Le Chapon Fin, rappresentava all’epoca otto dimore tra Parigi e Nizza, diventando il punto di partenza dei futuri Relais & Châteaux. Gli albergatori non potevano permettersi pubblicità per attrarre clienti, quindi Marcel Tilloy li invitò a fare fronte comune, basandosi su valori condivisi che garantivano la fedeltà degli ospiti. Negli anni Sessanta, l'Associazione comprendeva 50 hostellerie in Francia e iniziò a espandersi in Europa, accogliendo nuove strutture in Belgio, Germania, Spagna, Regno Unito, Olanda, Danimarca, Svizzera e Italia.

Oggi l’associazione compie 70 anni. Molti valori uniscono le strutture, ma uno si è sempre rivelato fondamentale: l'offerta culinaria d'eccezione, rappresentata da percorsi chiamati "Route du Bonheur". Seguendo questi itinerari, costellati di tappe imperdibili che invitano gli ospiti a rilassarsi e a risvegliare i sensi lungo percorsi alternativi, è possibile trovare alcuni dei migliori ristoranti, stellati e non, accomunati dalla volontà di offrire all’ospite il valore delle terre visitate attraverso la cucina.

La Route du Bonheur toscana

Un esempio emblematico di questi percorsi è la Route du Bonheur in Toscana, che collega alcuni dei ristoranti più prestigiosi della regione, partendo ad esempio da Caino, situato a Montemerano, lo storico ristorante bistellato gestito dalla chef Valeria Piccini. Il locale è rinomato per la sua cucina, utilizzando ingredienti locali e stagionali per creare piatti che raccontano la storia e la cultura della Maremma toscana​, ma anche per la sua cantina che si dipana sotto il paese. E parlando di cantine spettacolari, una seconda tappa potrebbe essere un altro bistellato come Arnolfo, regno dello chef Gaetano Trovato. Un'esperienza culinaria che unisce arte, tradizione e modernità all’interno della nuova bellissima sede, che tra vetro e metallo non nasconde nulla, ma custodisce molto. E poi si può ancora scendere, direzione Il Falconiere, a Cortona, gestito dalla chef Silvia Baracchi. Il ristorante è ospitato in una splendida villa del XVII secolo e offre una cucina raffinata accompagnata dai vini della propria cantina, Baracchi Winery​. E perché non concludere in uno dei più bei hotel d’Italia, ovvero Borgo San Felice Resort. Il ristorante Poggio Rosso guidato dallo chef Juan Quintero propone un un tocco moderno e internazionale sulla cucina toscana, con una particolare attenzione alla sostenibilità e alla provenienza locale degli ingredienti​.

Tappa dopo tappa, gli ospiti possono apprezzare l'Art de vivre radicata nelle tradizioni locali, la calorosa accoglienza dei proprietari, le numerose esperienze proposte in ogni dimora e la gastronomia, fiore all'occhiello dell'Associazione.

La cucina ha sempre avuto un ruolo centrale nell'offerta di Relais & Châteaux. Dal 1972, i ristoranti gestiti da chef rinomati sono stati insigniti del marchio Relais Gourmands, nato da un’idea congiunta dello chef Pierre Troisgros e del presidente dell’Associazione, Joseph Olivereau. Oggi, la rete di Relais & Châteaux riunisce il maggior numero di ristoranti stellati al mondo: 376 stelle Michelin, di cui 40 stelle verdi per l'eco-responsabilità. Gli chef associati sono in grado di adattarsi all’evoluzione degli stili di vita e alle aspettative dei consumatori, sempre più attenti alla salute, alla provenienza dei prodotti e alla loro cultura.

Di Indira Fassioni

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