PROGETTO CULTURALE

"Chapeau!", torna sabato 19 il flash mob conviviale per "riprendersi" Milano

Il progetto nato quattro anni fa raccoglie ormai migliaia di persone, che si ritrovano in un punto della città svelato all'ultimo momento per cenare e condividerlo

18 Set 2015 - 14:43

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L'appuntamento è per sabato 19 settembre, a Milano. Di più non si sa ancora perché gli eventi conviviali di "Cenaconme!", il progetto sociale e culturale nato quattro anni fa e che ormai mobilita ogni volta migliaia di persone, vengono svelati solo all'ultimo momento, come un vero flash mob. Migliaia di persone "abiteranno" per qualche ora un luogo della città riapropriandosene cenando e condividendo insieme un momento speciale.

"Chapeau!", torna sabato 19 il flash mob conviviale per "riprendersi" Milano

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© facebook  | Foto di Alessandro Mornati
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Nato da un'idea della gallerista Rossana Ciocca e cresciuto con l'impegno di squadra di Alessandra Cortellezzi, "Cenaconme!" vuole essere un invito semplice e informale, un invito a partecipare e a creare il proprio Cenaconme. Il tam tam si sviluppa esclusivamente via social, attraverso la pagina e il gruppo Facebook. E poi con il passaparola. Perché ogni volta qualcuno che partecipa all'evento è il miglior anello per allungare la catena delle relazioni.

Chi partecipa deve portare tutto da casa: tavoli, sedie, stoviglie di vetro e di ceramica e infine il cibo. Bandita la plastica. E poi è fondamentale l'aderenza all'eventuale dress code. Nel caso di due eventi passati "La camera chiara" e "La camera oscura", erano richiesti i colori bianco e nero. Per sabato sarà sufficiente un cappello. Ogni volta il punto di partenza è un'idea, una frase, uno sbaffo artistico. In questo caso è un graffito di Bansky, "The Earth Without Art Is Just EH".

Un vero fenomeno, che ogni volta muove tra le 1.500 e le 2.000 persone, ma che in alcuni casi, come al Castello Sforzesco a luglio, possono essere molte di più. Quattro ore (dalle 20 a mezzanotte) nel corso delle quali un luogo più o meno simbolico della città viene "occupato" e "abitato" per riavere un senso magari perduto o trovarne uno nuovo. Ogni partecipante può interpretare a proprio modo la serata, che diventa una sorta di performance collettiva alla quale ognuno offre un contributo in base alle proprie possibilità. E una volta finito tutti devono portare via ciò che hanno portato e prodotto (spazzatura compresa) affinché "Cenaconme!" resti un momento di costruzione e non di distruzione dello spazio comune.

La politica viene lasciata fuori dalla porta, le istituzioni guardano con discrezione (e simpatia), le autorità sono all'erta ma tranquille. Perché pur con un movimento di persone così massiccio, le serate sono all'insegna della positività. "Se si lavora su un progetto di amore per la città - dicono gli ideatori - automaticamente le persone condividono un evento e diventano tessere di un puzzle finalizzato a migliorare il luogo in cui viviamo. E alla fine si scopre che sono più rispettose e consapevoli di quanto i media a volte ci raccontano".

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