Dario Colombo torna con il secondo romanzo della trilogia dedicata alle vicende, sconosciute ai libri di storia, delle popolazioni trentine durante e dopo la Prima Guerra Mondiale
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Le montagne che avevano lasciato e che ritrovano tre anni e mezzo dopo non sono più come le ricordavano. Sono “Montagne nere”, trasformate e rese irriconoscibili dalla guerra. Come nero, nel senso di ostile, è l’ambiente che li accoglie. È l’amara scoperta dei centomila abitanti delle zone di confine (trentini, veneti e friulani) esodati allo scoppio della Prima Guerra Mondiale in Austria, Moravia e soprattutto Boemia (l’attuale Repubblica Ceca), al ritorno a casa dopo l’armistizio.
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Sono loro i protagonisti del secondo romanzo di una trilogia che l’autore, il giornalista Dario Colombo, ha ‘inaugurato’ un anno fa con “Boemia, il popolo scomparso” con il proposito di far luce su una pagina del nostro paese vissuta dalla sua famiglia – nonna della Val di Ledro esodata e nonno militare di Comano - e testimoniata dalle lettere e dai diari di tante famiglie trentine e mai raccontata nei libri di storia. Migliaia di profughi che nella difficile opera di ricostruzione materiale e morale devono fare i conti con la farraginosa burocrazia italiana (“Che il Governo di Roma si occupasse delle cose di governo e lasciasse ai trentini il compito di rifare case, di ridare vita a orti e campagne”, era l’invito de ‘Il nuovo Trentino’ nel 1919) e anche con la diffidenza delle autorità del Regno d’Italia, che li considera ancora austriaci e dunque ‘nemici’. “Un passaggio ancora più disastroso rispetto alla partenza – sottolinea Colombo - Erano partiti austriaci e si ritrovano cittadini italiani di serie B”.
“Abbiamo fatto bene?”, è il rimpianto per la Boemia che cresce soprattutto tra i più giovani: hanno lasciato campagne piene di luce e di colore per piombare nel dramma dei loro paesi distrutti. Ma i dubbi erano nati ancora prima di tornare: “I tre anni e mezzo di esilio avevano cambiato tante cose. E tante persone. La domanda non era più ‘Dove andiamo?’. La domanda era anche “Perché ci andiamo?’”. Alla maestra Cecilia e al parroco Don Vigilio, che tornano nella pagine di “Montagne nere” dopo essere stati protagonisti di “Boemia”, il compito di aiutare a trovare la risposta giusta.
Montagne nere
Dario Colombo
Minerva Edizioni
PP. 270
€ 18