L'ULTIMO INEDITO? FORSE

"Riccardino", l’ultimo Montalbano

In un cassetto della casa editrice Sellerio è custodito il capitolo conclusivo della saga del commissario italiano più conosciuto al mondo. Ma potrebbe non essere l’unico inedito di Andrea Camilleri

di Giovanni Di Stefano
17 Lug 2019 - 16:30

"Dai, raccontaci altre storie, ancora una almeno, per favore!". Come bambini impazienti e mai sazi di parole, nipotini di un nonno nato per raccontare, vorremmo ancora una storia da Andrea Camilleri. Da lui che di storie ci ha riempito le orecchie, gli occhi e il cuore: i romanzi storici della Vigata che fu, quelli contemporanei - protagonista la borghesia romana o milanese, le favole, i testi teatrali, ma soprattutto i polizieschi di Salvo Montalbano, il commissario più famoso d'Italia.

Montalbano, che la Sicilia non l’ha mai voluta lasciare,  ha varcato i confini per essere tradotto in trenta lingue, e grazie all’interpretazione dell’attore Luca Zingaretti nella fiction italiana più venduta nel mondo,  ha raggiunto oltre un miliardo di persone.

"Ancora una storia, ancora un Montalbano, per favore!". Camilleri poteva forse deludere i suoi lettori?  Non sarà  quindi "Il cuoco dell’Alcyon", ventisettesimo capitolo della serie uscito a fine maggio per Sellerio, l’ultimo libro che vedrà protagonista il commissario di Vigata e la sua piccola "corte", dall'eterna fidanzata Livia all'imbranato ed esilarante scudiero Catarella, oltre ai due "cavalieri": Mimì Augello, braccio destro con la fissa delle fimmine e Fazio, l’ispettore con il "complesso dell’anagrafe".

Lo scrittore siciliano aveva rassicurato qualche anno fa:  Montalbano non andrà  in pensione e non morirà. Certo, uscirà di scena anche lui dopo il suo "papà". Come ? Lo scopriremo leggendo "Riccardino", scritto dal Maestro tredici anni fa:  "Mi era venuta un’idea su come far finire Montalbano, temendo l’Alzheimer ho preferito scriverlo subito".

In "Riccardino" il commissario sparisce ma non muore, protagonista di un duello con se stesso. "Il personaggio –  spiegava Camilleri a "La Stampa" – non può che finire nel momento in cui comincia a pensare al doppio. Cioè comincia a pensare a Luca Zingaretti. E si trova sopraffatto dall’altro personaggio. Montalbano – continua Camilleri - arriva sul luogo del delitto, e tutta la gente, sulla strada, col morto, tutti affacciati ai balconi che pare una festa. "Il commissario arrivò, Montalbano arrivò!". "Cu, chiddru della televisione?". "No, chiddru vero". A Montalbano gli girano i cabasisi…".

La leggenda voleva il manoscritto custodito in una cassaforte negli uffici della casa editrice Sellerio. In realtà la storia che racconta la morte del commissario si trova in un semplice cassetto, che contiene l’ultimo sogno dei tanti nipotini Montalbano-dipendenti, mai sazi dei cunti del nonno. 

E non è escluso che Camilleri, autore prolifico che non ha mai smesso di scrivere e di dettare una volta persa la vista, non abbia pensato ad altri regali per i suo lettori. Come quelli che i bambini siciliani ricevono per il giorno dei morti, il 2 novembre: giocattoli, frutta martorana, pupi di zucchero, nascosti in giro per casa. Altri cunti, nuovi romanzi e scritti inediti, potrebbero essere custoditi in altri cassetti e da lì potrebbero presto uscire.

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