La storia, ricostruita da Alfonso Zapico, è anche un viaggio attraverso le città abitate dallo scrittore irlandese: Dublino, Zurigo, Parigi e Trieste
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"La vita è come un'eco: se non ti piace quello che ti rimanda, devi cambiare il messaggio che invii". E' uno dei più celebri aforismi di James Joyce, nato in Irlanda nel 1882, ma vissuto tra Dublino, Parigi, Trieste e Zurigo, dove è morto nel 1941. Forse pochi lo sanno ma Joyce aveva la fobia dei cani perché da piccolo fu morso e una tremenda paura dei temporali. La sua vita - compresi gli aneddoti, i viaggi e le curiosità - è diventata un graphic novel dal titolo: "James Joyce, ritratto di un dublinese" (pubblicato da "001 Edizioni", pp. 232, euro 19). L'autore, Alfonso Zapico, ha saputo realizzare una biografia grafica che si rivolge sia a chi si avvicina per la prima volta allo scrittore irlandese sia a chi conosce già il suo genio.
Un fumetto avvincente, ma che vuole essere anche una guida alla lettura dei libri di Joyce. E' frutto di anni di ricerche: per realizzarlo l'autore ha attraversato l'Europa seguendo le orme di Joyce. Zapico è stato definito dal quotidiano El Mundo "uno di quei narratori di grandi storie che non hanno bisogno di fare concessioni alle mode". Il suo racconto ripercorre la vita dello scrittore irlandese, ma allo stesso tempo è un viaggio attraverso le città abitate da Joyce. Per il lettore diventa anche un'occasione per conoscere da vicino altri grandi personaggi dell'epoca la cui vita si è incrociata con quella del protagonista: da Ezra Pound a Virginia Woolf, da Marcel Proust a Ernest Hemingway.
Zapico, vincitore del Premio Nacional del Comic 2012, nella biografia grafica di Joyce riesce a trasmettere al lettore il senso di "una vita oltre la morte" grazie al continuo successo delle opere dello scrittore. Descrive i molti alti e bassi della sua vita e cattura i tempi difficili affrontati da Joyce che fu costretto a lasciare il prestigioso Clongowes Wood College perché la famiglia non riusciva più a pagare la retta. L'illustratore spagnolo ha saputo cogliere i dettagli psicologici di un personaggio ribelle e a raccontare il suo grande amore per Nora Barnacle: la donna con cui ha condiviso l'esilio.