In mostra 130 opere; oltre ai capolavori dei singoli artisti, l'esposizione a Palazzo Reale propone uno sguardo ai rapporti creativi dell'epoca tra nord e sud Europa
Il Rinascimento non fu un fenomeno solo italiano, ma ebbe una sponda importante in Germania. Milano punta i riflettori su questa connessione e sui suoi principali esponenti, con la mostra "Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia", a Palazzo Reale fino al 24 giugno. Alle opere di Albrecht Dürer (1471–1528), piatto forte dell'esposizione, si affiancano dipinti, disegni e incisioni di artisti italiani e tedeschi suoi contemporanei: Tiziano, Giorgione, Andrea Mantegna, Leonardo da Vinci, Giovanni Bellini, Andrea Solario, e poi Lucas Cranach, Albrecht Altdorfer, Hans Baldung Grien, Hans Burgkmair e Martin Schongauer.
Attraverso le opere di Dürer, emergono il dibattito religioso e spirituale dell'epoca; attraverso i suoi ritratti, il rapporto coi committenti; e nei soggetti mitologici o nelle pale d’altare, la sua visione della natura e dell’arte tra classicismo e anti-classicismo; nel complesso, la sua figura di uomo e le sue ambizioni d’artista.
Ma oltre ai capolavori dei singoli, l'esposizione punta a inquadrare i rapporti artistici tra nord e sud Europa, a cavallo di Quattro e Cinquecento. E nel contemporaneo: le opere in mostra, infatti, provengono da più di 40 collezioni italiane e internazionali. Il percorso dei visitatori sarà una sorta di "viaggio" tra i più prestigiosi musei tedeschi, olandesi, inglesi, spagnoli, portoghesi, e ovviamente italiani, per conoscere a fondo il Rinascimento, un'età d'oro della storia dell’arte, ancora oggi considerata irripetibile.