AVEVA 90 ANNI

Addio a Tullio Gregory, filosofo e storico della filosofia

E' stato docente presso La Sapienza e ha collaborato per anni anche con l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, contribuendo alla pubblicazione del Dizionario enciclopedico italiano

03 Mar 2019 - 12:28
 © ansa

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E' morto a Roma all'età di 90 anni il filosofo e storico della filosofia Tullio Gregory. La camera ardente è stata allestita all'interno della sede dell'Enciclopedia Italiana Treccani. Docente di storia della filosofia medievale e di storia della filosofia all'Università La Sapienza, Gregory ha collaborato per anni anche con l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, contribuendo alla pubblicazione del Dizionario enciclopedico italiano.

Gregory ha studiato a fondo le grandi svolte culturali nella storia delle civiltà. Il suo nome compare sui uno dei manuali di filosofia più utilizzati dagli studenti di liceo, il celebre Adorno, Gregory, Verna.

Una vita per la ragione - Mosso dapprima dalla passione per il Medioevo, e in particolare il XII secolo con la sua rinascita grazie alla scoperta del pensiero greco e arabo, il luminare si è poi dedicato allo studio del Seicento, con la caduta della metafisica tradizionale e la nascita della nuova scienza e di quello che viene chiamato Illuminismo. Da qui deriva quella "fiducia nella ragione, che va sempre difesa perché se si perde si perde la sostanza del nostro essere uomini. Ma sapendo che impegnarsi nell'uso duro e demitizzante della ragione va fatto alla luce del dubbio. Chi è sicuro di sé può diventare un tiranno".

I ruoli in commissioni, Cnr e Rai - Tullio Gregory si è prodigato lungo tutta la sua carriera a criticare, denunciare, proporre soluzioni e spesso ad agire in prima persona, in tante commissioni ministeriali legate a problemi universitari o di beni culturali, alla Treccani, al Cnr, e persino alla Rai, dove fece parte nel 1993 del cosiddetto "Cda dei professori": "Chi invita alla ragione, chi pretende venga messa al centro dei problemi e le riflessioni - ha affermato - dovrebbe sentirsi poi in dovere di impegnarsi usandola nei confronti degli altri e con gli altri".

Le opere - La sua vasta bibliografia è tutta ispirata a quell'idea di filosofia come "modo di riflettere sulle condizioni umane storiche e culturali, strumento che aiuta nel tempo a crearsi una metodologia e dà suggerimenti per intendere meglio la realtà in cui ci si muove". I titoli vanno da Platonismo medievale. Studi e ricerche del 1958 allo Studio su Pierre Gassendi del 1961, Etica e religione nella critica libertina (1986), Origini della terminologia filosofica moderna. Linee di ricerca (2006) sino all'ultimo Michel de Montaigne o della modernità (2016).

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