Andy Warhol sotto il Vesuvio A Napoli la mostra "Vetrine"
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Boom di presenze al Pan per l'esposizione dedicata al creatore della Pop Art
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Ultimi giorni d'apertura per “Vetrine”, la mostra che Napoli ha dedicato all'artista statunitense Andy Warhol che ha già fatto registrare un boom di presenze. C'è tempo infatti fino al 20 luglio per visitare le stanze del Pan, il Palazzo delle arti del capoluogo campano, che ospitano 180 opere del principale esponente della Pop Art.
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Napoli e New York L'esposizione, curata da Achille Bonito Oliva nasce per celebrare l'intenso rapporto che legava Warhol a Napoli, nato a metà degli anni '70 grazie all'amicizia con il gallerista Lucio Amelio. Ad essa si deve uno dei lavori simbolo della mostra, il monumentale "Fate presto", basato sulla prima pagina del "Mattino" del 23 novembre 1980, il cui titolo lanciava un appello disperato allo Stato in seguito al terremoto che aveva colpito l'Irpinia. Seguendo un'intuizione di Amelio, la mostra vuole rintracciare i legami sotterranei tra l'underground multirazziale, bello e dannato della metropoli statunitense e la creatività popolare napoletana.
Il Vesuvio, "qualcosa più di un mito" Il percorso espositivo si apre con i ritratti dei personaggi noti della Napoli degli anni Settanta, che Warhol conobbe durante le sue visite in Italia, per proseguire con le vedute partenopee del ciclo “Napoliroid” e con le opere della serie “Vesuvius”, consacrate al vulcano che domina la città partenopea. Non mancano infine alcune opere che fanno parte di due delle serie che più hanno contribuito alla celebrità dell'artista americano: le serigrafie dedicate a “Marilyn” e quelle dei barattoli di zuppa “Campbell's".
Arte prodotta in serie Il titolo della mostra, “Vetrine”, nasce dall'idea di inserire nell'esposizione quattro spazi omonimi, che raccolgono il dialogo intrattenuto da Warhol con il mondo commerciale delle case discografiche, dei negozi del lusso di New York, della grande distribuzione dei supermercati e del merchandising culturale: un rapporto che si concretizzava nella moltiplicazione seriale delle opere grazie alle stesse tecniche della produzione industriale.